483 MDXXU, FEBBRAIO. 484 cresser ¡1 Mocenigo a soldi 22, Marzelo a soldi ... eie. M“jse la parte sier Donado Marzelo e sier Antonio Juslinian dotor Cai di X, perchè non si vede una moneda venitiana in questa tera, ma tutte forestiere. Et sier Lunardo Emo Cao di X fo contrario; fo dispulation, et messe a l’incontro star come si spende al presente soldi 21. Ave la prima parte 11, e non innovar altro 17, et cussi si starà. Fo telo ma Mera di sier Zuan Marzelo podestà di Malvasia. Dii suo zonzer lì e la importanza di la terra e dii castello, qual alias era uno .... Moriani castellali, hora non è niun. Et fu posto, per lì Cai dì X, elezer, per Colegio con li Cai uno citadin castellai! con page .... et ducali.... al mexe. Fu intrato in certa sententia fata per sier Vetor Bragadìn conte di Cherso e Ossero, intervenendo . . risse come monsignor Gran Mastro ha mandato a Milano uno missier Antonio Maria Palavisino con le-tere dii Christianìssimo re a far intender a’ milanesi, per parte di sua Maestà, che ’1 perdona a tutti dò-mente che i vogliano esser boni amici ne l’avenir. F.l ritornato da esso Monsignor el ditto Palavicino et fatogli la relalione, parse a’ ditti signori che gli havesse dillo cosa che li piaceva, perchè feceno bona riera ; ma non sa dir altramente ciò che milanesi ballino risposto. Scrive, fin bora non ha scrito a la Signoria per aversi redrizato al provedador Oriti dii tutto, perchè bisognava di passo in passo avisarli; et per esser sopragionli questi lanzinech sì presti, che non li à acadesto scriver salvo al ditto clarissìmo («riti. Questa sera uno citadin bergamasco è ritornato, qual lui prima mandoe a sopraveder li lanzinech. Dice sono olirà 6000 fino 7000, et che li cavali sono solum da 150, ne li quali ne sono 25 de fazion. Di Brexa, di sier llironimo da cha’ da Pe-xaro provedador generai, di 20, horc 2. Manda questo aviso di Bergamo, ut supra. Et come per letere dii capilanio di Valchamonìca si ha che griso-ni haveano devedalo il passo a queste altre gente è restade adriedo, che dicono esser da 4000, et parla variamente zerca le strade hanno a far. El duca de Bari fino beri non era parlido da Trento. Di Crema, di sier Andrea Foscolo podestà et capitanio, di 20. Come li byspanì con il marchese di Peschara erano passali da 3000 a Cassan Ada et conzonti con li lanzinech. Itevi, a Milan haveano fato cride, che tulli portasseno i feni et strami in Milan. Item, che masenaseno li fermenti senza pagar alcun dazio nè masena, et li portaseno a Milan. A dì 22. La malina, non fo alcuna letera. Vene l’orator di Franza, baron ili Leze, dicendo haver che li lanzinech ritornava adriedo, et che per via di Roma à che francesi haveano recuperato Alexandria di la Paia; cose falsissime, che il Consejo se la rise. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et vene letere dii Orili da Roado, Bergamo, Crema et Brexa, le qual per inavertentia ho notade al zorno di eri, tamen ozi fo lete nel ditto Consejo di X, et per non far altra scrilura a quelle mi riporto notate da questa altra banda. Hora si atende a mandar danari in campo al Orili el per letera di cambio nel Faytà e altri et contadi per pagar le zente, a ciò, bisognando, possino eavalchar; et su questo sier Biro-nimo Quirini, savio a terra ferma, come cassier dii Colegio è intento. Fo in questo Consejo di X Iratalo la materia di Capitoli conclusi tra il Sacro Collegio di car- 31CV dinali et il nontio dii duca di Urbino signor Francesco Maria, a dì 18 Februario 1522, a Roma. In primis, il signor duca di Urbino promele di non pigliar soldo o conducla, nè grado da principi o dominio alcuno; et se lo havesse piglialo, re-nunliarlo et al presente renuntia, et servire sola-menle la Sede Apostolica, se la se ne vorà servire; et in caxo che la non se ne voglia servire, non pigliar partito alcuno senza licenlia et consenso del Summo Ponlifice et de la Sede Apostolica, et ite-rum del Sacro Colegio. Item, promele novamente in futurum di non esser mai conira el Sialo di Santa Chiesa, nè ofen-der, nè molestar quello in alcuno tempo. Item, per observanlia de le soprascriple et iu-frascriple cose el per mazore segureza del Serenissimo nostro signor Papa et Sede Apostolica, promete dare fra termine de un mese, comenzando da hozi per obst.iyio el suo unico figliolo in mane de l'illustrissimo signor marchese di Mantoa come a capitanio di Santa Chiesia, et far che esso signor Marchese promela al Sacro Colegio, per esso signor Duca, che omnia pramissa et infrascripta servali t. Item, che ’1 Sacro Colegio promele quanto in sè e sarà di defendere et mantenire salva la persona dii prefato signor Duca conira chi la volesse ofeude- (1) Le carte 315 e 315 ' sono bianche.