257 ML'XXI, DICEMBRE. 258 174 In litteria ser Thomee Contarono hai/li in Constantinopoli, diei ultimi Octobris 1521. Non voglio restar dir questo, che havendo trovato questo Excellenlissimo Signor doi corpi sancii in Belgrado, et una figura di Nostra Dona facla per San Luca, li ha facti condur de qui. È una sancla veneranda heremita, et un’ altra sancta, se dice esser sta regina ; non si sa’ el nome. Et facto intender al Patriarcha, andò fino a la exslremilà de la terra cum tutta la chieresia, cum la croce et molli ceri accesi contra, et quella hanno conduclo ne la chiesia del patriarcado, et lutti questi populi chrisliani vano cum gran divolione a visitatimi. 175v Di sier Andrea Griti procurator, proveda-dor generai, data a Gedi, a dì 16, hore 2 di note. Scrive dii suo venir de li, et monsignor di Lu-trech era avanti et voleva tuor l’impresa di Parma, qual dal signor Federico di Bozolo era molto conse-giada, promelendo recuperarla. Di Crema, di aier Andrea Foscolo podestà et capitanio, di 16, hore .... Come avisava una gran vitoria aula per nostri, zoè, quelli dii signor .lanus di Campo Fregoso e il conte Alexandro Do-nado con li soi cavalli, hessendo andati la note fuora per ritrovar certi homeni d’arme spagnoli alozali in uno loco diio .. ., mia ... de li, et cussi andati, lì trovono che erano in leto et li svalizono da 130 homeni d’arme, lolendo li cavalli, arme et quello haveano, et ha conduti lì in Crema; el si fosseno sta più numero nostri, che solum erano da cavalli... a la liziera, hariano svalizato 700 homeni d’arme spagnoli eie. Di Milano, certissimo sguizari erano partiti, restati li lanzinech et spagnoli eie. Et leda dila lelera in Pregadi, al Colegio el Con-sejo parse fusse cosa importantissima, eh’ è un romper le trieve con la Cesarea Maiestà quando che li nostri da Crema va a svalizar li soi homeni d’arme; et fo parlalo di far provision subito; et prima fo comanda di questo grandissima credenza et sagramen-tà tutti dii Consejo. Item, relenule tutte le letere particular acciò non se intendesse. Tamen per la terra zà di questo si havia inteso eie. Et di questa tal nova fo sagramenlà el Consejo nel venir zoso, a la porta, per li Avogadori, el comandi gran credenza. Et per esser venuto uno patron di barcha di (1) La carta 114 * è bianca. I Diarii di M. Sanuto. — Toni. XXIII. Chioza venuto da Ravcna, dii qual fo tolto la sua re-latione, et dice, come a uno nostro corrier veniva di Roma con letere di l’Orator nostro esser slà tolte le letere da quel governador, et il corier, non havendo Idere, era ritornato a Roma, solum haveva alcune particular non da conto, tra le qual fo trovato una scriveva di 7 uno bergamasco è li a Roma, a uno canonico di Bergamo, li avisava di quelle occoren-lie, et li mandava uno epilaphio fato per papa Leone per .... , la copia dii qual sarà scripto qui avanti. Et scrive, che si aspetava il reverendissimo Medici, e 175 * si dà 12 per 100 che ’I sarà Papa; 10 di questi cardinali, Flisco, Jacobazi, Grimani et Siena ; 8 Santa Croce ; Corner 3 et Cesarino uno eie. ; ut in lit-leris. El da poi intrò Consejo di X con la Zonla e restò Pregadi suso, poi lo licentiò e restò pur ditto Consejo di X. Et fo scrlto a Crema non fusse mosso alcuna cossa di botili fato; et cussi in campo al pro-vedador Griti, zoè dove el si trova. Copia di uno capitolo dii signor Jams Maria Fregoso, data in Crema, a dì 15 Dezembrio, drizata a Luise di Maxuchi suo secretorio. Ilavereti inteso come questa note ho mandato parie di queste zenle da cavalo et da piedi al governo dii conte Alexandro Donado e missier Rizino di Asola, apresso Milano 8 miglia, a svalizar CO homeni d’arme di la compagnia dii signor Antonio di Leva, dove è tornali con cavalli 153 el molle arme et altre robe. Questo è stalo per un principio; ma se de qua inanzi non atenderano a regular el suo alozar, a la fe' li ho-meni d’arme del signor Prospero li farò diventar fanti a piedi per carestia di tempo (sic). Copia di un capitolo di letere date a dì 15 a Varola Gisa, drizate a sier Zuan Francesco Griti qu. sier Hironimo. Come, per avisi auli da Crema, che eri matina el conte Alexandro Donado con zercha cavalli 200, sapiando che 200 cavalli spagnoli erano alozali di là di Ada ad una villa nominala Turchazan, et Rizin di Asola con fanti 300 e alcuni homeni d’arme, con cavalli lizieri dii signor Janus e la compagnia dii dillo conte Alexandro, si parlino a hore 3 di note cambiando fino Ada con li fanti in gropa di cavalli, passono lutti el fiume et nel far dii giorno si velcro ne la dita villa, dove tulli quanlo meglio potete s’aitò talmente, che preseno li sopraditi cavalli e molle robe e danaro. E svalizali essi spagnoli, erano il reslo di le zenle d’arme yspa-ne in quelli contorni alozate, quale detero a l’arme, e li nostri visto non esser potenti, si aviorono verso Crema con il bulino, e non volsero far alcun preson,