179 MDXXl, NOVEMBRE. la Maestà Chrislianissima. Et il podestà di Cremona, francese, elio era in loro compagnia, se acostò a la porta et veneno li deputati di la terra a parlar con lui, et in conclusali li disseno che i non sono per darla ad alcun nè amici, né inimici, ma che loro la teneriano ben guardada. Alora, per la porta del so-corso inlrorno in castello, et in quello instante pas-sorno per la porta che entra dentro la terra, et trovato certo riparo, lo ruinorono et penetrorno ne la terra fino a Santa Agada, non obstante che tulio il populo con schiopetti et pietre, fino le donne, li combatevano. Dovecbe, vistoci contrasto tanto gran-125 de, se retirorno fora di la terra perla via che erano intrali, et veneno ad alozar ad uno loco nominato Casabrula, lontan zercha 8 milia da Cremona, et la malina passorno Ponte Vigo et veneno a Varola Gisa, de dove i’ è partito ozi a 22 bore. Ne la qual bora, li dilli 80 homeni d’arme et fanti partivano per luor uno altro alozamento verso Cremona per dar luogo a la compagnia de li scozesi, che sono 100 lanze et Ire altre compagnie, le qual compagnie per una bora repossade doveano partir per Cremona, dove hanno a trovar monsignor di Lescu con 400 lanze et fanti 3000, i quali sono passati Oglio da Sonzin per andar a la volta dila, per far ogni conato de intrar in quella cilà di Cremona. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice per ex-pedir presonieri, et expediteno uno Alvixe Gabazin, è in prexon, apresentalo per aver fato bole false di esser in sacris per varentarsi di aver amazato sua maregna. Et fu preso clic '1 ditto stagi uno anno pre-son, dove cl si atrova .. . Et il Colegio di Savii si reduseno a consultar la risposta dii signor Marco Antonio Colona a quanto ha-via exposto per nome di monsignor di Lutrech eie. 125 * A dì 18, la mai ina, in Colegio fo prima loto Icterc dii provedador Grifi, date a Gabiana, a dì 26, hore 12. Come era stato con lo illustrissimo Lutrech a Quinzan et parlalo insieme, qual voi al tulio intrar con le zente in Cremona. Et cussi quella malina era aviato a quella volta con le /.ente l’ha, qual sono lanze 700 et fanti.., cl havia voluto li nostri cavali lizieri da numero 300 el 500 schio-petieri nostri per far mazor exercilo, et cussi lui provedador Grili li havia concesso; i qual cavali lizieri siariano con lui per intrar in Cremona, capo .tulio Manfron. Scrive, lui Grili el Nani anderano in Crema, et si atendeva a dar alozamento a le zenle nostre venivano di Milan svalizade etc., et era zonto fin qui da homeni d’arme ... dii Governador c di diverse compagnie. Item, scrive aver auto la lelera nostra dii Senalo zercha quello 1’ babbi a far con questi francesi, non esprimendo però il voler di la Signoria nostra, ma remelendosi a lui: di che si duol el voria saper la intention nostra; e sopra questo fa alcuni discorsi ... Veneno in Colegio 7 oratori di la comunità di Fellre, et erano parte vestiti di scarlato a maneze dogai, et uno di loro, qual è signato con la f davanti, fece la sua oralione Ialina mollo elegante et bella, laudando questa cità et la caxa Grimana el questo Serenissimo Principe, et le operation sue; la copia di la qual sarà scrila qui avanti. Et cl Doxe li disse alcune parole che i fosse i ben venuti, el tochò la man a tulli li ditti oratori el etiam quelli è venuti in loro compagnia. Il nome di qual oratori è questi, et nini) si fece cavalier : Domino Hironimo Da Lusa doclor. Domino Nicolò Borghese dotor. Domino Nicolò da Mezan doclor. f Domino Julio Viialta dotor. Domino Salamon Villa Bruna. Domino Nicolò Ilampon. Domino Zuan Antonio Romagno, e il oclavo ele-cto domino...... Di Brcxa vene letere. Di l’intrar di francesi in Cremona. La copia di le qual letere e sumario di reporli è notà qui avanti. Da Brexa, di rectori et sier Hironimo da 126 cha’ da Pexaro provedador generai, di 26, hore 18. Come in quella bora hanno da domino Ilanibal da Castello et domino Julio Burnalo deputali per quella cità nel teritorio sopra li alozamenli el provi-sion per le gente nostre et francese, date a Quinzano eri sera, a hore 3. Ne le qual, inter ccctera, ne si-gnifichano monsignor di Lescu la noie passala, a bore 13, esser stalo nel castello di Cremona con lanze 300, el che questa note lì dovea andar il resto di lo esercito francese, che potevano esser zercha altre 500 lanze et 1000 fanti; et che il clarissimo Oriti havea promesso mandarli schiopelieri 300 et il Manfron, dicendo che il pensier di francesi era pigliar la terra per la via dii castello, et che quelli dentro si sono molto ben riparali conira il castello, tamen che non hanno soldati salvo che Nicolò Varola con 100 cavali. Dice etiam, liaver inleso, che ozi non saria passalo 20 hore se li daria l’assallo se quelli di la terra vorano far difesa. Item, manda una relation di uno suo venuto di Manloa. Questa è la relation di Bernardin da Cab zinà. Referisse come, ritrovandosi lui in Manloa,