301 MDX.{I, DICEMBRE. 802 ciate sapere de le vostre nove et quello è dopo successo, et così di quello de li noslri inimici et di quello hanno fatto et fanno a Milano, se aveli modo de saperlo et intenderlo; et così de ogni altre cose che vederete essere necessario, et me farete piacere. Mio cusino, apresso ogni cosa io vi prego confortare et svisare il signor Federico da Bozolo de quanto io vi scrivo, et cosi li altri che sono dentro le altre terre che tengono ancora, in modo che fa-ciano de Itene in meglio il debito loro, come in loro ine conlido; et sopra ogni cosa fate forzo de conser-202* vare et guardare Parma, Cremona et Alexandria, et dal canto mio siate certo che io farò et farò fare ogni diligenza al socorso vostro, et non gli sera fallo alcuno con lo ajuto de Dio, il qual prego, mio cusino, che vi habbia in sua santa guardia. Scrita a Compiegna, a li 3 de Decembre 1521. Francoys Robebtet. 203 Da poi disnar, fo Gran Consejo. lo non vi polì andar. Fu fato eletion di retor e Provedador a Cataro; niun passoe. Fu tolto di »pio sier Malìo Lion, fu avogador di comun, qu. sier Lodovico, sier Francesco Barbaro, fo capitario e provedador a Napoli di Romania, qu. sier Antonio, et sier Alvise Contarmi, fo retor a Napoli di Romania, qu. sier Piero, podestà e capitario a Feltro. La terza volta rimase sier Jaeomo Corner, fo provedador di comun, qu. sier Marco Zenevre, qual passò di largo ; Govemador di l’intrade, sier Valerio Valier, fo provedador al Sai, e tutte le voxe passoe. A dì 30, fo San Silvestro. La matina fo ¡etere di Roma, di 26 le ultime, di l’Orator nostro, ma scrive di 21, 22, 23, 24 et 26. Prima, come il reverendissimo Grimani ha gran fama, e si spera che ’l sia ; et se stesse al populo, saria fermo eleclo. Soa signoria reverendissima a dì 25 andò portato in leticha dal reverendissimo Santa Croce, dove un dì si, un di no si congregano li cardinali, et hanno terminato a dì 27 dir la messa e intrar in Conclavi, et il reverendissimo Ivrea quel zorno dovea intrar in Roma ; sichè sarano 40 cardinali. Scrive che ’1 Cardinal Colona publice è lato contrario al reverendissimo Medici. Sumario di una teiera particular, data a Eo- 203 * ma, a dì 25 Decembrio 1521, drizata a sier Justinian Contar ini qu. sier Zorzi el cava-lier conte dii Zaffo. Mandovi alcune cose poste a mastro Pasquino, et legendo ricordatevi maledire lingua dolosa et la-biis iniquis, e dire libera me, Domine. Si expecta il Cardinal Ivrea fraucese bora in bora che venga, e di uno giorno gionto, l’altro se serarano. Tutte le camere del Conclavio sono ad ordine, ohe mai fu il più bèl vedere, e slassi in gran dubbio che li cardinali non possino menare con loro in Conclavio suo’ serventi, el non ne posson menare se non dui, el li infermi 3 col medico. Da dui dì in qua li cardinali cominciano adunarsi in dui lochi pur in caxa de’ cardinali, che fa mollo |tensare el fa mutare juditio a molli, el cominciasi a dire imblice che questa è la volta che se elezerà il Ponlilìce el più da poco cardinale che sia. Tamen le sconnesse sono al modo, ut supra. El Sacro Colegio ha faclo 1000 fanti, et ha facto 4 capi di dilli fanti dui, Orsini et dui Colonesi. Ursini, el signor Lodovico patre dii signor Zuan Francesco di Pitigliano el il signor Renzo da Zere; Colonesi, el signor Prospero da la Metella Colle e il liol dii signor Prospero Colona, el queslo perchè se dubitano de li svizari che stanno a la guardia del pa-lazo. Se dubita di qualche baruffa, serato che sia il Conclavio. La terra e tulio Banchi stanno in quelle medesime guardie che vi scrissi, e tulta la terra e IraQchi sono inlerdili, et quelli oflicii che papa Leone havea faclo el venduto non pagano ; ita che ogni oficiale sta tutta via con protesti in mano et non gli gioverà protestino a lor modo, et questi oGcii sono li cavalieri, el certi altri olìcii pur novi minaziano mina propinqua. Oggi se è dito che Francesco Maria, olim due» di Urbino, ha auto Urbino et viensene a la volta de Cità de Castello per remetere li foraussili. Et così si pensa dii resto di le terre di la Cliiesia, videlicet di Rimano, perché uno dolo dii signor di Rimano, el magiore, è disposto o di pigliarlo e tenerlo, o di morire. De Perosa se è fugito el signor Gentile Bagione et l'ha abandonà parte contraria de’ Bagliori. Viterbo è tutto sollo sopra, e così tutte le terre di la Chiesia : tutte ruine prevedute ! Tenuta fino oggi, cb’è il giorno di Natale, non é ancor gionto Ivrea; et si non fosse stalo il volere assetare la guardia dii castello et le fanlarie, li reverendissimi cardinali se 204 sariano serati. Se dubita non si serino fino a Domi-