473 1IDXXH, FEBBRAIO. 474 Ducis, quae vicluin nonnullis in gymnasio Sova-uiensi lilteris òperam dantibus praebere solebai, in eortim numerum adscitus, in studiis philosophiae ac theologiae satis profecit. Veruni, moruni probitale ac vitae sanctitate Celebris semper fuil. Quamobretn, cum Carolus Coesar infantiae annos exegissel, ac bonis artibus erudiendus esset, a Maximiliano Cae-sare acceptus est Bruxelles ut puerum Carolimi eru-diret, accum jam speclatae probitalis esset electus a secretis Caroli, et inter consiliarios relatus a quo praefeturam quamdam obtinuit in Sovaniensi ecclesia, deinde missus orator ad Ferdinandum avum regem Hispaniarum. episcopus Deturtbiensis est factus. Ejusque opera cardinalis romanac ecclesiae a Leone pontifice creatus est, ac tandem praeter spem omnium proximis hiscediebus, Summus Pontifex. Nullus ad hunc diem nuntius abvenit prope-diem, tamen venturuin puto. Lutherii sedani audio in Saxonia invalescere. Valde vereor ne rei cbristianae intestinum hoc ma-lum praeter alia magno'sii detrimenti. Deus Opti-mus nostris rebus prospiciat. A dì 19, la malina, fo teiere di Brexa, a dì 17, hore 6, con avisi auti dal conte Zorzi da Lo-dron zercha li lanzinech, quali erano aviati a la volta di Como, inteso cbe sguizari erano zà zonti li vicino, erano reirati in Valtolina, nè si sapea qual volta volesseno lenir, o tornar in driedo, overo discender per il bergamasco el andar sul Slado de Milan ; dove però è cativissimi passi. Et di sier Hironimo da cha’ da Pexaro pro-vedador zeneral di terra ferma vidi letere, date in Brexa, a dì 17, hore 3, con uno reporto, qual è questo. Et manda una lelera li scrive a li rectori el lui il capitanio di Valehamonicha, qual dice cussi : dislanlia era de li a Lover. Vero è die bavemo le-lere de uno nostro messo, date a Edulo, cbe dico come beri el parlò con el capitanio di quelle gente, qual dicea voler passar Tonale per voler andar a Trento. Dal qual nostro messo liabiamo poi questa malina liabulo come le dille gente sono per venir in zoso per questa valle, el hanno dimandalo se in questa roca de Breno erano genie, et se per vallo erano neve che fesseno dificilc il passar suo. Ne ad-visa ancora come il capitanio di ditte gente mi ha scrilo una lelera, el lenor de la qual non sa altramente, nè anche io fin qui l’ho recevula. Nec alia. A la magniflcenlia vostra mi ricomando etc. Breni, 17 Febrtiari 1522, hore 19. tiubscriptio : Servilor Hicalbonus Longena doctor, capitaneus Valliscamonicae. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice et fono sul fato di Gasparin ..., era scrivan a leCazude, el qual, hessendo in presoli c dovendo andar al suo bando, trovò di voler trovar debitori eie.; sicliè fo perlongà il lempo e fatoli salvoconduto per il Consejo di X et un’ altra volta perlongato; el qual leva mille novità, trovando debitori busi eie.; sichè parse a li Cai di X, maxime sier Lunardo Emo di romperli il salvoconduto e reponerlo in preson e mandarlo al suo bando, e fo ajutalo da alcuni. Fo assa’ dispulato et presola parte che ’I non babbi più salvoconduto. Fu preso poi e posto in prexon. Di sier Andrea Griti procurator, proveda-dor zeneral, e sier Bolo Nani capitanio di Bergamo, fo letere da Boado, di 18, con avisi di sguizari clic vien etc. et di lanzinech ; e come liavia mandalo a nolifichar a lo illustrissimo Lutrech a Cremona, qual diceva che l’avea gran paura esso Grili di dilli lanzinech, et non dubitasse che sguizari vien cerio. Noto. È in questa terra, questi zorni, quel..... Salvego zenoese stalo da’ sguizari el mandato di qui per Lutrech, qual acerloe la Signoria con li Gii di X, clic li fo dato audientia, che certissimo l’havia visto pagar 1G milia sguizari et posti camino, et vicneno via per recuperar il Stalo di Milan, el vien drio 4000 venturieri de. Di Roma, fo letere di V orator nostro sier Alvise Gradenigo, di 15. Come liaveano li cardinali impegnalo li candelieri di 1’ aitar di... per Magnifici et clarissimi eie. In questa hora sono venuti li nostri messi, cbe erano andati di sopra per intender la verità dii su-cesso di le gente arivate in questa valle, el dicono esse gente si sono partile da Somio el da Edulo el vengono verso Malunio in grande ordinanza senza algun strepilo el senza sonar tamburi, a che fin non si sa ; ma ben dubitemo et quasi haveamo per cer-teza ebedebiano venir perquesla valle a la volta de Lover, per quanto dilli messi dicono haver inteso da uno de li sui lodeschi, lo qual dimandava quanta (i) La carta 308* è bianca.