243 MDXXI, DICEMBRE. 244 l’inventario, et li elecli forno li reverendissimi cardinali Monte, Siena de Picolhomini et Cesis. Et così dete ordine a qualche altra cosa conveniente, se ne tornorono in casa, et senza strepito passò tutto Lunedi et la note. Dubitano pure alcuni che, divulgandosi la morte, che questi baroni et convicini vengano dentro, et per rispetto de li loro particulare inimicitie se fazi qualche disordino; pure spero in Dìo che ne ajuterà. Et non intendo che Nostro Signor a la morte sua facesse mentione de persona alcuna. Alcuni dicono che post confessionem per-donoe ad Adriano et che lo remesse; et questo è quanto si è facto per tutto hogi che io intendo. Par in (ino ad bore 20 fosse congregatone. De quello intenderò avisarò Voslra Signoria, a le quale de continuo mi racomando. A lì 3 de Decembre 1521, de Roma a bora 21. De Vostra Signoria servitore Bartol. Ancelillus. 165') Et auto queste letere dii Colegio di cardinali, fo fato sonar dopio a San Marco, et mandalo a dir al reverendissimo Patriarcha fazi sonar dopio per tre zorni in tutte le chiesie, da matina e poi disnar, e far le messe e ofTìcii di morti, justa il solito. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Di sier Andrea Grifi procurator, folefere da Lonà, di 19, hore 4. De oeeurrentiis. Et come sguizarì si partirono di Milan. Tamen in Milano erano li lanzinech a guarda dii castelo, et spagnoli. Francesi erano avanti verso Ponto Vigo etc. Di Verona, di reofori, di 11, mandano una relation di Trento. Come ivi si ritrovava il ducha di Bari con 10 milanesi, nè si voleva partir per non liaver il transito securo, dicendo esser unico et ultimo di la casa sforzeseha, però voleva venir in Milan asegurate le cose, ltem, che monsignor dì Leseti, (piai fu preso andando in Pranza da . .., par, volendo quel podestà mandarlo dal predito ducha di Bari por mandarlo in Alemagna, grisoni lo scontrò e lo liberoe, lassandolo in libertà; qual è andato al suo viazo. Item, mandano letere di l’Orator nostro apresso l’Imperador. auto per via di le poste cesaree. Di sier Gasparo Contarmi orator nostro predito, date a Otnardo, a dì 29. Scrive come le cose di la trieva è andate in fumo, et che ’I Cardinal F.boracense era parlilo a di .. . de Cales per (1) La carta 164 * è bianca. passar il mar e tornar in Anglia, non havendo potuto asciar queste diferentie tra questi do Reali ; et come si aspelava il Gran canzelier con li altri oratori cesarei, erano lì a Cales, che tornaseno a la corte. Di le cose di Tornai, intendeva quella terra esser mollo slreta da lo exercilo cesareo; et per uno venuto fuora di la terra, qual è slà preso, e zercalo le letere, li trovono nel buso dii culo una letera, per la qual quelli capitani è in Tornai scriveva al Re non si potevano più lenir etc. Scrive, haveano inleso il passar di li eserciti Ada . .. Item, poi le feste l’Imperador havia ordinato far una dieta a Cotogna per expedir le deliberatoli fate in la dieta di Vor-mes, ch’é di venir a tuor la corona a Roma. Di Brexa, di reetori et Provedador generai 1G5 * Pexaro, di 10, hore 7. Come in quella matina el signor Iloratio Baion vene a loro lutto turbato per il comandamento haveano fato a li sui homeni di arme che erano restati ne la terra, che non se ha-vesseno a partir, menandoli armati et in brida da montar a cavallo; et si cazò su questo forte, che non volendo darli licenlia, lui el loro voleano esser cassi. Li rispose esso Provedador, che l’ordine auloda la Signoria era de lenirli a quella custodia, el però non poteva nè licenliarli, nè cassarli. F.I qual si parlile. F,t scriveno trovar, 29 hoineni d’arnie, per dilli comandamenti fatoli, sono restati de lì. Scriveno, in questa sera il provedador Grifi dovea venir lì in Brexa, ma non è venuto; credeno vegnirà la matina. Scriveno, verso Ponte Vigo, per diman da sera mandano, di suo ordine, 10 cassoni di pan et 500 lanze di fanti a pe\ et resta sohm in quella munition 300, eh’ è una miseria ; però scrive a la Signoria immediate ne mandi, perché de li voria esser uno arse-nal di monition di ogni sorla, acciò si potesse servir dove fa bisogno. Scrive, esser giolito de lì monsignor de Valdenens, ch’é stato in Como, et ha lassato la compagnia sul confili dii brexan, al qual esso Provedador li consignoe uno deputalo di questa terra, che li darà li alzamenti. Scrive esso Provedador a la Signoria certo conferimento li ha fato domino Plholomeo da Gonzaga, fo sccrelario dii marchese vechio di Mantoa. Mandano uno reporto di uno venuto da Trento fide digno. Scrive il mandar dii pane a Ponte Vigo, et le lanze sono per le gente che hanno ad andar alozar in quelle parte. Ilelatione fata in Brexa, a dì 10 Decem-brio. Domino Philomeno Lupinare, venuto de qui, referisse ozi quarto giorno el parli da Trento, dove il duca di Bari gionse a dì 5 Giobadì da sera a hore prima di noie, con zereba 100 cavalli et con 10 zen-