527 Mcccccvii, con nostri, che li portò presenti per ben convicinar, li havea dito, che intende che ’l re di Franza era per venir questo anno in Italia et a Milan. Item, dimandò si a presso il castello dii scojo di Napoli poteva sorzer nave ; et altre parole, ut in litteris. Da Cataro, di sier Ulivier Contarini, re-ctor e provedador, et sier Almorò Pixani, vice capitanio al colfo. Come li oratori catarini, che haveano porta certo presente al sanzacho a Scutari, reportavano che era zonto olaclio de la Porta, in 245 zorni 18, resonava cl signor turco esser resentito, el esser molto mutato de color ; et che quel sanzacho fazea bona compagnia a’ cristiani et gran justicia contra turchi. El qual sanzacho nome........ Da Sibinico, di sier Marin Moro, conte e capitanio. Di la morte di Bernardin da Nona, capo di stratioti, da hoste de turchi imboscadi, cavali 60, et X suo’ compagni, ut superius scripsi. Da Napoli, di oratori. De l’intrar a dì 2G, borre 22, molto honorati. Primo li andorono contra Orsini, con el nostro orator, poi colonesi, videlicet domino Fabricio et domino Prospero, poi la fameja del re, con i baroni dii regno, poi il gran capitanio, con comitiva granda, et oratori tutti, exepto dii re di romani, quali stavano in caxa per non aver auto audienlia. A dì 28 andono da la catholicha majestà, acompagnali da baroni. Soa alteza era in una camera im piedi, et licentiati tutti, fino li secretarij et soi consejeri, rimasta sola, se posse a seder et dete audientia. Qual domino Marco Dandolo si alegrò dii star ben ; et esser venuto in regno di soa majestà, poi clic la Signoria, non sohm con letere, ma con soi oratori, havia voluto visitar soa majestà ; 3.° si dolse di la morie dii zenero, eli’ è cossa comuna a tutti. 11 re li rispose verba prò verbis; et come era grande amico di la Signoria ; et quanto a quel che l’era venuto in Italia, dove si potrà tratar contra infidelli, disse che l’era venuto uno orator dii sanzacho di la Vaiano (sic) a quelle marine di Puia, qual non era stà admesso, perchè non voi con turchi pace nè amistà. Item, dii visitar le regine et cardinali ; et che di la partita dii re per Spagna non si sa ferma conclusion ancora. Di Bologna, dii’orator nostro. Come è di Roma letere al papa, di quelli cardinali, voglij ritornar a Roma presto, dicendo che le intrade di la camera apostolicha vanno male. El papa li ha risposto che ’l sarà presto de lì, videlicet 8 dì poi fata Pascila, ma non dice quale Pascha. Item, che si ha, domino Zuan Benlivolo a quel castello di Palavicitii .stava male, se tenia per spazato. Item, et papa havia ex- , cennajo. 528 pedito per Franza monsignor episcopo di Aquis, et per Germania dominoConstanlin Amiti; va messian-do cosse nove, per rehaver le cosse di Romagna ; scrisse uno breve a la Signoria in recomandation di domino Nicolao Lipomano, prolbonotario, quale, ha-vendo inteso la egritudine di domino Petro Barozi, episcopo paduano, qual lauda assai, havia designato di conferir al sopra ditto domino Nicolao, zenthi-lom nostro, et persona docta et suo famiiiar stato assa’ tempo, perhò prega la signoria li sia ricoman-dà. Item, se aspectava de lì cl marchexe di Mantoa, 245 * quale poi è per andare in Franza. Item, el papa a dì 6 havia benedelo do stendardi, con le insegne di la Chiesia et quelli mandò al dito marchese tino a Mantoa, suo capitanio di la Chiesia. Item, era zonto nova, che zenoesi a la impresa de Monaco erano stà rebatuti ; et che quella terra di Zenoa era in mali termeni per quelle parte; et lo agente per il re di Franza havia mandà a Milan per vi-tuarie per el casteleto. Item, che ’l papa non ha voluto aceptar la renoncia dii Cardinal Corner dii patriarchato di Constantinopoli, quale facea, a requi-sition di la Signoria, al Cardinal de Ystrigonia dì Hongaria, procurando questa cossa il Cardinal regi-no. Et il nostro orator al papa disse: Faza Strigonia qual cossa granila per la fede, che li daremo ; e questo è la i/s dii papato. Item, che ’l manda qui frate Egidio, ordinis augustiniensis, per exortar questa Signoria contra turchi, et relassar le terre di Romagna, suzonzendo che la sarà contenta, che la'Signoria liabìa luto quello se aquisterà in dila impresa, ma che lassa le cosse di la Romagna eli’ è di la Chiesia. Item, che ’l papa à l’ochio a Ferara per Cento e la Piove, li qual lochi el voi siano restituiti a la Chiesia. Di Germania, di l’orator nostro, date a Yspruch. Come la cesarea majestà ha prolongà il termine di la dieta si havea a far quasi per tuto l’e-vrer a Costanza. Feze dir a esso orator, per il reverendo domino Matheo Lanch, che ’l voria una galia grossa por montar a Niza di Provenza questo anno, con le gente sue, e andar a Roma a tuor la corona ; et dimandò, si la Signoria ge la venderia, el quello costeria. L’orator rispose, che la Signoria non vende simel cosse, ma le fanno far per uso di la mercha-dantai, ma che la Signoria, come alias è slà dicto a sua majestà, per honorar quella, el serviria, et perhò atendea la risposta di qua ; et soa majestà va ini Bergogna. Et in questo mezo che dite letere fono lecle, intrò consejo di X in cheba, con zonta di colegio e altri nominadi, si tien fosscno su le cosse dii papa