263 UDXXI, DICEMBRE. 264 Cardinali per Medici. Sanliquattro. Arinelino. Cortona. Cibo (si ritorna la camerlengaria). Salviati........... 400 Redolfi........... 400 Rangon .......... 400 Sedunense. . 4000 Sanla Croce......... . 6000 Vico........... . 4000 Colona........... . 4000 Ursino........... . r>ooo Aracceli........... . 4000 Mantoa. Cornaro. Pisani........... Ponzelo.......... Trani........... Petruzo.......... Cesarino.......... Sumnia ducali 61000 Il resto di cardinali. Grimani. Volterà. Farnexe. Monte. Flisco. Grassis. Ancona. Cavagion, sarà per Medici. Ivrea savogin. Como. Campezo, per Medici. Jacobazis. La Vale. Minerva. Egidio. 178 Di Brexa, vidi letere di sier Hironimo da cha’ da Pexaro provedador generai di terra ferma, di 18, bore 7. Scrive haver expedito in campo cassoni 12 di pane et uno gropo di ducati 1000, die erano de lì, ad inslanlia dii provedador Grili, el ducali 300 di quella Camera; sichè ven a suplir a li ducali 3000 promessi. Scrive aver auto da una persona fide digna, come, per uno venuto da Milano, al qual etiam lui li presta fede, milanesi esser siali molto sopra di sé per aver inteso esser sia devedalo a passar Trento al duca de Bari suo naturai signor, et judicano la Cesarea Majestà non voglii meta* el fratello in quello ducato; la qual cosa i stima sguizari non lo vorà comportar, et per consequenza quello Stado esser inquielado. El ditli milanesi baveano su-speso etiam a far li capi di le contrade; et che tulli li sguizari erano parlili di Milano; e de li spagnoli di le compagnie esserne andati via qualche uno, et in quello Slado solum poiria esser da 8000 fanti. Itcm, che il reverendissimo Medici a Fiorenza era sia molto honoralo el acarezalo, el faloli promessa di pur assai danari per farsi Papa, el che se leniva fusse passato a Roma, ltem, che lo illustrissimo duca di Ferrara alrovandosi in campagna per tralar l’aquisto di le sue terre possiede la Chiesia, li sopra-gionse uno breve dii Colegio de li cardinali che lo admoniva a non molestar le terre di la Chiesia, con altre circustanlie a queslo proposito; el qual Ducha difidandosi di la impresa, havea falò segno etf reve-rentia al diio breve per aversi levato per ritornar a Ferrara. Scrive el ditto provedador Pexaro, come monsignor di Lutrech era passalo a Cremona per dar certi ordeni; et avea passato etiam a Ponte Vico cinque compagnie francese. Copia di do letere dii duca di ÌJrbino, date a *701'1 Lugo, drizale a mastro Anastasio Turiano de V bordine di Frati menori, suo nuntio in Venetia. Venerande pater. In risposta di la vostra di 10 dii presente, vi di-cemo come noi semo qui in Lugo, dove expectamo el resto di le gente che tuttora arivano, et speramo in Dio donare di noi a la giornata ogni dì miglior nova. Et di omnc successo ne sarete advisalo, acciò lo possiate sempre far intendere a quella Illustrissima Signoria. Dal duca di Ferara noi semo stali lauto amorevolmente bene visti, et di quanto bavemo dimandalo di ajulo provisto tanto volentieri, che si ci fusse patre non averia possuto fare più per satisfarne. Volemo che faciate di ricercare quella Illustrissima Signoria ne voglia porgere adjulo di qualche legno armato el così favorirci ne la nostra impresa; el (1) La carta 178* è bianca.