307 UDXXII, GENNAIO. 398 Di Bergamo, di sier Zuan Fi turi podestà et vicecapitanio, di 18, liore 5. Come el signor Prospero era andato verso Alexandria di la Paia et il marchese di Pesehara a Milano, et si dice hanno prorogato la trieva con la Signoria nostra per tutto Mazo proximo. Questa andata in Alexandria si dice esser per obviar il socorso di francesi, che vieneno perla via di Genoa. Di sguizari nulla se intende; aspecla soi messi mandati di liora in hora che ritornino et aviscrà. Beni, per via di Milano, per explo-rador, ha che eri azonse li cariazi de li cardinali Medici et Sion, et che loro doveano giungere hozi over dimane. Scrive, questa sera è giortlo lì a Bergamo uno fante di Marco di Napoli contestahele. Dice che havendosi Zuoba partilo da Crema, fu preso da alcuni cavali hispani, et fu condulo dal marchese dii Guasto, el qual lo fece custodire fin questa malina et lo condusse avanti il signor marchese di Pesehara, che era venuto di Milano questa note lì a Trevi, e li fece far molte minaze dicendo che era spioa. Et vedendo non poter sotrazer cosa alcuna, have a dire : « Và et dì a quelli napolitani che sono in Bergamo, che di ogni tre di loro ne voglio apichare uno, perché voglio Bergamo ad ogni modo, el che non gli valerà 15 bandiere di fanti che siano andate in quella lerra con arlellarie ». Dice che il signor Prospero fenge andar ad expugnar Alexandria e va per divedar il socorso. ltem, scrive come per esploratori soi venuti di Trevi, ha come il ponte havea i minici a Rivolta è sta ozi conduto a Cassano, et che questa notte passata, a le hore 8, gionse lì il marchese di Pesehara venuto di Milano, zoé a Trevi, e dice haver inteso per bona via, come questa note futura ditto marchese con tutte le gente che sono in Geradada passarano Ada, el dia andar ad unirse con il signor Prospero, et che ancora dagono fama di andar ad expugnar Alexandria ; ma vano per expugnar el esser a l’incontro di socorso che vieti a francesi. El si dice che li cardinali hozi sono zonti a Milano. Di sier Zuan Vituri podestà et vicecapita-nio di Bergamo, di 25 Zener 1521, hore 4 di note, vidi letere. Come eri scrisse esser passale di qua di Ada bandiere i) di hispani; et che ozi per soi exploratori è cerlifichalo come a dì 23 per li pagamenti se levorno a rumor molle compagnie de fanli erano per venir di qua di Ada et per quello parse al dito explorator che fosseno per passare, per esser venuti fino a le ripe di Ada, el per li soi capi fu fato tanto che ritornorono a li loro alozamenli. Et è vero che sono di qua di Ada a Rivolta da 800 in 1000 fanli, quali non veleno passar di là se non hanno li soi danari, et vedando clic questi non sono passati, el non é per quello che fino hora ha per passar di qua. Da matina so parlirano cinque compagnie di fanti erano lì in Bergamo, richiesti dal cla-rissimo Griti. Scrive, starà vigilantissimo ad intender li andamenti de li inimici, acciò non intervengi come è intervenuto in Alexandria di la Paia, eli’è sta robala ; sichè li fanti partirono da nmlina, sono 1000, et ne restarà circha 1500 lì in Bergamo, ltem, come hozi era venuto uno di soi messi mandoe da’ sguizari, qual riporta esser andato fino a Zurich, dove se fa una dieia, et lì sono molti signori francesi el lo ambasador de l’Imperatori la qual dieta al partir suo non era ancora compita. El dice che erano preparati da 1(T in 20 milia per vegnir a la recuperation del Slado de Milano in favor dii re Chrislianissimo, et era sta concluso che se dovesse far la ditta impresa; et che la dieta si facea al presente, era a richiesta de lo Imperatore. Et afferma che pubblico, ne le dite parte di sguizari se dicea che in breve tempo calariano, come è dillo di sopra, el che fin hora sarebbero aviali se non fosse per li gran fredi sono stati, quali cessati, subito se inverano: et di queslo in tutto quelle bande si parla ad uno modo come che veuirano grossissimi. El dice haver lassalo uno altro a veder la resolulion di la dita dieta ; qual tornalo, di quanto riporterà, darà aviso. A dì 21. La matina, non fo lelera alcuna. Vene 2G3'; in Colegio il frate nontio dii dgea di Urbin, et ave audienlia con li Cai di X, et mostrò una letera li scrive il suo Duca, data a Celina, mia ... a-presso Siena, a dì 13. Poi disse che fin bora havia tenuto il signor Ducha servitor di queslo Slato; hora eh’ è grande e à auto il suo Stalo, non lo poi più tenir ; et però si provedi a monslrarli che queslo Slado lo ami, perché l’é il primo capilanio de Italia, dicendo non domanda capilanealo eie., con dir queslo Stado el il Chrislianissimo re lo toy in proletione. El Doxe li usò grate parole, tolse la lelera ; la copia sarà qui avanti posta, et dillo si consulteria et se li risponderia. Da poi disnar fo Pregadi, per far li 4 di XX Savii a (ansar che inanella, et lezer le lelere, el il Doxe non vi fu. Et fo lelo le sopradille lelere, et sopravenc do man di letere di sier Andrea Griti procurato)', provedador zencral, una data a dì 19, hore 4, da ltoado. Nulla da conio. Solicita dall) La carta ìùì * 6 bianca.