417 MDXXII, no deputato la stantia in palazo apostolico, el Santa Croce sta ni'la camera dii Papa, ita che ai dispelo di Itilo il mondo è stalo doi fiate Papa. Il terzo di congregali fecero uno governatore di Roma, che fu il vescovo di Cervia nepole di Flisco, et a quello de-pulorno cento fanti per la guardia non più, perchè invero la terra è assai quieta el di dolor consler-n,ita ; et hanno redintegrato lo edito de portare l’arme, che fece Leone, et la pena, che è Ire trali di corda et IO ducati a chiunque sarà trovato cum Tarine; et fin qui si observa inviolabilmente. Il quarto dì, congregali fecero uno edito publi-co a tulli li ofitiali, che ninno ardisse andare a trovar il Pontefice; ma che Indi desseno cautione di star in Roma. El questo fu facto, a line che li oliciali predilli, se fusseno ili al novo Pontefice, non dessero principio a la corte in quelle parte, el cosi la corle di Roma reslase desolala, ltem, delerminorono che la Rola se aprisse el li judilii tulli seguisero il loro corso, promelendo far confirmare al novo Pontefice tutto quello fusse per ditti judcci fato. Ne la quinta congregalione, fu falò provision de li danari per li Legali, li quali hanno a partir; et non possendo altramente trovar danari per esser la Chiesa magnata da'fiorentini fin a l’ossa, fu forzo impegnar quelli belli panni de razo falli per la capella, el li apostoli d’ argento li quali stavano sopra l’altare. Senatus autein populusque romanus, congregalo in Capitolo, deliberò far una ambassaria a l’riccio Papa el suplicare non volesse lassare Roma longameute in questa calamilà, ma venisse presto a riveder il regno suo ; ma li poverini, ancor a pegior condilione che li preli, non liano de impegnare per poler fare quelle?efieclo, se non impegnano il cavallo di santo Janni, overo le reliquie dii Coliseo. Havete mo li senatus consultus fali in questi dì proximi, et avi-sovi una nova a me incredibile, nondimeno è assai divulgata. Picesi, el novo Pontefice esser morto prima egli fusse eleclo. Vero è che dii star male ne era nova prima che inlrasseno in Conclavi. Questa nova ha alquanto raconsolalo li animi allieti di questo populo et si aspecla la cerleza, la quale di dì in dì si desidera. Molti reverendissimi cardinali si sono partiti et molli si preparano a la parlila, il che è segno ' che la nova è falsa, (amen non si ha perciò il contrario di certo. Medici è ilo a Fiorenza per mare, perché per terni dubitava di Francesco Maria; ia-nien per li tempi coutrarii dicesi 11011 haver potuto passare a Ligurno li foraussili di Siena, zoè il vescovo nepole fu dii Cardinal strangolato, è reinlraloin cax», perchè il fratello è sialo relemilo pregione in / Diani di M. Sanuto. — Tutu. XXXII. GENNAIO. 418 Napoli. 11 duca vechio di Camerino è qui fugilo per il rientrare dii nipote a cui pertineva il Sialo, ita che il duca di Urbino in ogni sua parte prospera, el si crede che li Medici debano balzare eli Fiorenza si '1 Pontefice electo presto non comparesse. Di Cremona fo letere questa sera, a li or e 2 di note, di sier Andrea Foscolo podestà et ca-pitanio, di 24. Come, havendo mandalo do messi per andar a Zenoa per saper se è vero dii socorso, uno di qual è andato di longo, l’altro è ritornato, dice come a dì 22, a hore .., i nimici andati verso Alexandria di la Paia, capilanio il signor Prospero, hessendo agiazate le fosse, 200 fanti la note scalono una ciladela in la qual erano 0 fanti a la guardia, et amazali alcuni tolseno di loro man dilla ciladella el mandono a dir a Zuan di Saxadello, qual vene con altre zenle d’arme e introno in la terra. Quelli erano dentro francesi, lanze 30 et 500 fanti, ussileno fuora per l’altra parte et andono a salvarsi in Saltila. Et altre parlicularità scrive, come di solo dirò più difuso. A dì 27, Luni. I.a noie piovete assai e fo gran vento, et cussi tutta la malina; pur Colegio si recluse et fo ledo le letere di Crema, dii perder di Alexandria di la Paia. Di Hongaria, di sier Lorenzo Orio dolor et cavalier, orator nostro, date a Buda, a dì 3 Zcner. Come quel regno era in grandissimo pericolo se li principi christiani non li prestava aiuto, et come havia inleso la morie dii papa Lion ; et che pregavano Idio fusse crealo in loco suo uno paslor bon per la chrislianità, la qual in questi tempi ne ha gran bisogno. Scrive come il Danubio è aiazato verso la Transilvania, però dubitavano quelli turchi restati a custodia di Belgrado non calaseno su l’Hon-garia a far danni, per il clic era sta mandalo certe zenle a quelli confini. Beni, come si andava scodando quelle imposilion, et diesi preparava per far la incoronalion di la serenissima Regina, per il che quella Maestà scriveva una teiera a la Signoria nostra di questa tal incoronalion da esser fada; la qual letcra è in bergamena, e la copia fo Icta in Colegio et poi in Pregadi, e sarà qui avanti. Di Bergamo, di sier Zuan Vituri podestà 2 et vicecapitanio, di 24. Come hozi il marchese di Peschara con li buomini si ha messo a passar Ada a Rivolta Sedia, et per una sua spia li ha riportalo, di veduta, che a le 20 hore erano passale 9 bandiere et tutta bora passavano de dite zenle. El scrive che questo andar e venir di qua di Ada di didi spagnoli 2*