339 MDXXII, GENNAIO. 340 ciò al bisogno mio, però che il prefalo signor Gianmaria, inleso come andava a li danni suoi el sentendomi apropinquare, la nocle passala, a le odo bore parli lassando la cilade in arbitrio de quelli citadini. Li quali boggi sono venuti ad incontrare il prefato signor mio nepole, il quale io già bavea mandato inanti cum una banda di fanti et di cavalli, et cosi cum ogni demostralione di fede li presenlorno le chiave, et cum universal contento di quel populo lo hanno acceptato dentro. Et subito se è scripto a quelli che sono in Senegaglia, che si debano partire 223* et rendere in mie mano la cilade et la rocha, notificandoli che quando facino il contrario, non solo senno banditi et rebelli di quel Stado, ma tutte le loro case saranno mandale a foco et fiamma. Et vi sono andati liomeni di Camerino proprio a questo effecto; di sorte che domane o l’altra, al più longo, . spero al cerio bavere in arbitrio mio quella cilade cum la rocha. Sapendo che quella Illustrissima Signoria ne pigliarà contento per questo, el perchè la intenda sempre ogni nostro progresso, come è nostra voluntà di fare, ve ne havemo voluto dare ad-viso acciò gli lo faciale intendere, cum ricordare a quel Serenissimo Dominio che gli senio quel figliolo et servo che per voi tante volle gli havemo facto replicare. Noi solicitiamo il resto per beneficio de li signori nostri compagni, ne mancamo pimelo di solicitudine possibile ; et quanto sequirà, ne sarete advisato. Bene Valete. XXVIII Decembris 1521, Fabriani. Franciscus Maria. Dai Urbi ni etc. A tergo: Venerando fratri Anastasio Furiano ordinis Minorimi sacra theoìogiae magi-stro etc. Venetiis, a la cha’ grande. In uno boletino. Post scripta : Vi serivemo il signor Malalesla esser andato a le cose di Perosia per eft'etlo etiam richiesto dal signore Gentile, il quale poi in efiecto è mancalo ne lo acordo; per il che il signor Camillo Orsini spingendo verso Perosia in adiulo dii prefalo signor Malalesta suo cognato, ebbe incontro in quello di Santo Gemini missier Angelo da Todi et il conte Dolcie da Corbara con meglio di 2000 fanti per velarli il passo sopra Aqua Sparla. Finalmente, venuti a le mano, il prelato signor Camillo gli ha roti con morte et eaptura gravissima di loro, e cosi è passato inanti a questa sera e in quello di Monte Falco. Et io domane mi spingo et alogiarò dodici miglia apresso Perosia. Il tutto fatile simila-menle intendere etc., ut in litteris. A dì 8. La matina, vene in Colegio il baron di 224 Leze orator di Franza, al qual li fo ditto di 8000 lanzinech che viene. Vene mastro Anastasio Turano dii l’bordine di San Francesco, nonlio dii duca di Urbin, et monslroc una letera li scrive il suo Ducha, di so’ progressi, instando la Signoria voy servirlo di do barche longe per aquistnr la rocha di Pexaro. Li Ip dito questo non si poi far, saria un romper guerra a la Chiesa hessendo serali li cardinali in Conclave. La copia di la lelcra è posta qui avanti. Noto. In questa malina, aleuto la cuslion fata per il passalo, zà più mexi in Rialto, tra i Sanudi e sier Jaeomo d’Armcr di sier Alvise, il qual sier Ja-como varile, tamen non ense di caxa eie., et dele una querela contro di loro e di uno sier Zuan So-ranzo di sier Nicolò a li Avogadori, li quali voleano andar in Quaranlia e meler di relenirli; unde loro senza altra proclama si apresentono a le prexon e si torà il suo constiluto, e il processo è formato, et poi anderano in Quaranlia. Aduncha sier Lorenzo Sanudo qu. sier Anzolo fu posto in la Scalcia, sier Francesco Sanudo suo fratello in la presoti Nuova di suso, sier Zuan Soranzo di sier Nicolò in la presoli Nuova da basso. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice, et asol-seno uno presonier incoipado per monede. Et fono sopra alcuni monetarii presi a la Badia, quali fevano grossi venetiani falsi. El il Colegio si reduse a consultar. A dì 9, la matina, fo leto letere venute eri 224’ sera, di sier Andrea Griti procurator, proveda-dor zencral, da Quinzan, di 6, liorc 4. Come era parlilo di Orzinovi et venuto lì el va a Cremona. Di Crema, di sier Andrea Foscolo podestà et capitanio, di 6. Come à uno aviso- da Milan, come quelli hanno dato certi danari a’ spagnoli dii lagion scosso, et par si veglino mantenir e non ritornar più solo francesi, et hanno fato milanesi di far 30 milia fanti et pagarli loro venendo sguizari zoso. Item, domino Hironimo Moron è lì al governo, e a Lodi è il signor Prospero e li altri capitani. Di Brexa, di 7, hore 7, di sier Hironimo da cha’ da Pexaro provedador zcneral vidi teiere. Qual manda una letera aula da Trento da quel