MDXXI, NOVEMBRE. 1 10 Copia eli la letera venuta di Trento, di 12 No-vembrio 1521, anta per via di Brexa. Missier Luca parente et quanto fratello honore-vole. Brevemente dirovi quanto abbiamo al presente per letere di corte, di Cesare, date a Valeriana de li 27 del passato. Se intende come il Christia-nissimo è in campagna con 40 milia combatenti, et Cesare ne ha CO milia, quale, si dice, ha miglior fan-lane et artellarie et in loco mollo a suo proposito per la comodità de le vituarie ; ma el Christianissimo ha gran vanlagio per le genie d’arme, ma disavan-tagio per esser in paese più mendico et minato et arso, a li dì passali, da quelli di Cesare. La giornata è dubiosa de farsi o no. Circa le cose di Navara, pare che quelle 700 lanze et 8000 fanti, quale el Christianissimo re ha rimandati, habino remesso li spagnoli in le forteze; ma si dice che el Gran contestabile de Castiglia ha repacilicata la Spagna, et vene con 20 milia fanti non solmn per le cose di Navara, ¡ma ancora per li danni de Franza. Da poi, per altre letere pur da corte, di Cesare, date, ut supra, a li 30 dii passato, se intende che il Christianissimo ha voluto dar socorso a Tornai e non ha possuto per haverli Cesare tolto un certo ponte, et che Tornai è molto affamato et de-slruto, et si crede che poco se lenirà. Ferdinando, a dì 4 dii presente, cum tota curia se partì da Pronech per andar a Sterzili el Ala per seguir el viazo de Fiandra. Dicesi ha statuito in le provintie do Austria molti boni ordini et maxime de bona adminislration de juslitia, adeo che è molto comendato per qualificata persona. El Duca si expccta qui in fra dui o tre giorni per andar a Milano, se ’1 se aquisla, corno spera. Non dirò altro. Avisalimi spesso, et cussi farò io a vui; et Idio con nui. Tridenti, 10 Novembris 1521. Post scripta. Per non haver trovato messo che venga, ho intertenuta la letera fino a questo dì 12 dii presente, e in questo mezo, hessendo venuto el post-mastro cesareo di corte di Ferdinando, dirovi quanto ha da novo portalo, videlicet, a li G dii presente esso Ferdinando se partì da Pronech con 100 ho-ineni d’arme a la todesca, et altri fanti curiali et HO* andò a Sterzili, dove non stele se non una noie, et il dì seguente a la volta de Yspruch per seguir il viagio di Fiandra. Cesare, o per mar, o per terra passarà in Spagna, et fino a tempo novo non sia per sucieder altro di là dico. In quanto a far giornata, sono gionti qui in Trento 3 cariazì dii Ducila. Etiam brevissimi dì se expecta lui in persona per andar a Milano aquislandosi, come el sì spera. El Idio vi guardi da mal. In Trento, die prccdicto. Vostro bon parente et come fratello Sebastian. A dì 22, la matina fo letere di Lodi, di sier 11 Andrea Oriti procurator, provedador seneral, di 20, Jiore 4. Qual scrive il modo seguito dii perder Milan, clic par, a dì li), bore 23, si aproximasse 500 schiopctieri de i nimici ai repari dii borgo di Porta Ticinese, dove i nostri erano a quella guardia, et con gran impeto di schiopì comenzono a Irar; et a l’incontro quelli erano a la custodia, dove però non era stà fato repari a suffìeientia, perchè il Go-vernador nostro mai si pensava i nimìci dòvesseno venir a quella banda. Per il che il prefato sier Andrea Griti cavalcò fino lì per veder quello era, e visto queste baruffe et come nostri haveuno rebatulo 1 nimici dove vi era il Governador nostro sopra una muleta, se partì e andò a trovar monsignor di Lu-trech, qual era alozato nel borgo di Porla Comasina con li altri francesi, et li disse questo e si dovesse proveder. El qual disse che ’1 vegneria, el era con lui il duca de Urbin et il signor Marco Antonio Cotona ; tamen non vene. Intanto che sopravene uno grosso numero de inimici, da fanti 2000, con tanti schiopi che l’ardeva l’aier, et introno per forza re-balendo li nostri di la guardia, et facendo preson el Governador. Et lui Griti andò da Lutrech, come el potè, su tristi cavalli, che non ave modo di tornar a lo alozamenlo, et trovò Lutrech che consultava di levarsi con li francesi, et li mandò a dir per monsignor di Santa Columba che andasse ad aspelarlo a Santo Anzolo, mia ... di Milan verso Lodi, che lui vegneria; et cussi esso Griti andoe. Et monsignor di San Valici*, qual era stà amalato, li vene a le spalle, dicendo voler fuzer con lui. In queslo mezo i nimici introno in li borgi e li fo ealà il ponte di la Porla Ticinese, videlicet quella va a Pavia, e introno in Milan; e questo fo da poi esser fugadi nostri e francesi. La qual porla, per opinion di esso Griti, voleva fusse serada come era stà fato le altre et fortificada; ma non parse al Governador ; sicliè do porle era aperte, zoè questa e la porla .... Et cussi scampò con 4 cavalli a Lodi straco e fiacco. È stato fin hore 2 di note a Santo Anzolo ad aspelar Lulrech, qual