445 MDXXI, GIUGNO. 44G ducati 672 V2 scoso per le colle, el ducali 100 a 1’ Arsenal et voglii perseverar a far la exatione ; e come domino Nicolò Chieregalo à pagalo quello el dovea dar fino l’anno 1520, el lo laudemo asai eie. A dì 12. Fo scrilo al podestà di llumago mandi al Doxe quello è debitor di le soe regalie di anni 5 over G. Item, al Podestà di Caorle mandino quello dieno mandar al Doxe; è debitori di anni 2 overo 3. Fo scrilo ai retori di Padoa, che domino Zuan Piero Michelino, rector di legisti in quello Studio, ha ditto donano Filippo Dezio, lezeva a Pisa, esser partito per la intemperie di l’aere et venuto a Bologna; pertanto mandino qualche uno fino lì a veder si ’1 volesse venir a lezer nel dillo Studio nostro, con il salario, per esser di primi dolori che leze. A dì 13. Fo scrilo a sier Polo Nani capitanio dì Bergamo, in risposta di soe di 7, come ha liono-rato domino Jacomo Slafer pasato de li per venir in questa terra, di che lo laudemo assai eie. A dì 18. Fo scrilo al signor Olavian di Campo Fregoso, governador di Zenoa, in recomandalion di Genio Govita cypriolo vien de lì per recuperar i danari di lochi soi etc. A dì 19. Fo scrilo a sier Francesco da cha’ da Pexaro capitanio di Verona, debbi dir a domino Antonio da Martinengo doclor nostro non si parli de lì, el havemo scrilo a Iìuigo mandi domino Zuan di Saxadello con la sua compagnia a star a Verona etc. Fo scrito a sier Andrea Coniarmi baylo a Napoli di Romania e Consieri, che a sier Nicolò Boldù qu. sier Hironimo, come primogenito di suo padre, qual fo investido di certo feudo de lì in persona di dona Armelina sua madre, qual poi la sua morte vien in lui, però sia poslo. Fo scrito a sier Zuan Francesco Badoer, pro-vedilor sora le camere, era a Vicenza, vengi a repa-Iriar. A dì 20. Fo scrilo a li reclori di Verona, si manda de lì Nicolò da Cataro per esser contestabile a la piaza in loco dii Borgese dal Borgo, qual dia venir a Padoa a guarda di la piaza. Item, che il fra’ di la Pavia era lì, ritorni a la sua provision. Nolo. Il Governador non li parse dito Nicolò da Cataro sia contestabile de lì et si ri movi Borgese, però dito Nicolò ritornò senza niente. Fo scrilo a sier Marco Minio, va oralor al Signor turco, come havemo ozi ricevuto letere dii Baylo di Constantinopoli mandate per lui da Zara, 262 ‘ le qual è slà da lui trate di zifra et remandale, unde li dicemo non poter Irazer la zifra di quelle integre; per tanto mandi lo exirato suo di dille letere acciò si veda la conlmentia di quelle. Fo scrito a l’Orator nostro in Franza, dii caso ocorso a la nave di Nani da quelle 4 galìe francese, capitanio Bcllram de Ornexam, però si dogli al Chri-slianissimo re et voy proveder si habbi il tolto indrio. A dì 21. Fo scrilo a l’Oralor nostro in Germania, di la disobedienlia fanno li cesarei a li execulo-riali di Soa Maestà in la Patria di Friul, come per le letere dii Locotcnente di la Patria si vede, qual se li manda la copia, e dii capitanio di Tolmin ; pertanto provedi eie. A dì 22. Fo scrilo ai rectori di Padoa, in risposta di soe letere, di 18, zerca voler ¡1 zorno di Salila Marina, che nostri aquislò Padoa, a dì 17 Novem-brio, si cori uno palio, qual sarà senza spesa di la Signoria nostra, et trazerano la spesa de li veluli forestieri expediti per contrabando; de che li laudemo si fazi lai eflecto, et cussi in futuro volemo sia observato. Fo scrito al reverendissimo Cardinal Grimani, è a Ceneda, zercha una abalia di la f in Cypro, qual la università di Cypro desidera sia afitada a loro per quello li dà cadami altro suo afitual; per il che lo persuademo a voler compiacer dilla università. Fo scrilo a I’ Oralor nostro in corte le nove di Constantinopoli, di 21, come a dì 18 il Signor parli con lutto el suo poler e forze c aviosse verso Chip-sala, dove è solito far la massa ; e come per letere di Ragusi, di 12, si ha dillo Signor atrovarsi una giornata apresso Andernopoli ; e di la impresa voy tuor non si poi far alcuna cerlcza, et si parlava a Costantinopoli toria la impresa conira quelli dii Bogi-lam, che è Stefano vayvoda, overo quella di Honga-ria; sicliè è per luor grande impresa. Item, a Con-stanlinopoli era voce andar contra li zorziani ; pertanto voy comunicar tal nove al Papa. El cussi fo scrito in Franza, Anglia, Germania et Hongaria, e Milan. Fo scrilo a sier Marco Minio, va orator al Signor turco, di certo caso sequito a’ mercanti, vidcli-cet Sebaslian di Borlolamio di la f e Andrea di Marco Fulger e altri mercanti, ai qual questo Aprii, ne le aque di Ostena, per do fuste turchesche fu presa una marciliana carga di ogii el una caravella carga di pannine, li qual navilii di Puia venivano a Venelia; pertanto parli a li bassa voy proveder a la restitution e refazion di danni. El come fo scrito al cadì et emin di la Valona et Durazo dolendosi di questo; di qual niuna provision è stà fata.