57 S1DXXI, MARZO. 58 Erizo, 11011 voi derogar a li statuti di Brexa, concederli quanto el domanda. Andò in renga sier Bortolo Pixani di sier Zua-ne, fa oficio di avocato, et contradise, el parlò in favor dii fratello, voi lui solo la faculli ; fu’ lezer scrilure, et ha poca voxe. Poi li rispose sier Hironimo Juslinian qu. sier Marin, avocato per costui dimanda la gratia ; el fo messo per li Consieri farli la gratia, con questo lui non possi venir ma star al suo bando. Andò in renga poi sier Zuan Dolfin, fo avogador, qual è torni a far oficio di avocato, et parlò contra la gratia in favor dii fratello Jacomo. Li rispose sier Francesco Morexini Sguatarin. Andò la parte, over gratia : 137 non sinceri, 308 di no, 815 di si. Iterum : 130 non sincere, ‘225 di no, 813 di si ; nulla fu preso. E nota. Fo posta a dì 3 dii presente, ctiam non fo presa. Fo poi balolà le voxe el tutte passoe, numero i), per doman. Di Germania, foletere dil’Orator nostro, et li Savii mandono a dir voler ozi Pregadi, et cussi fo ordinato, et far da poi il Consejo di X per far li so’ Capi. 33 Da poi disnar, fo Pregadi fato in Gran Consejo, et prima fo publicà li deputadi per tre mexi a compagnar la Signoria, et fo leto le infrascripte le-lere : Di sier Agustin da Mula provedador di la armada, date a Liesna, a dì 16. Come era zonto de li con la galla Coniarmi et Faliera, et non havia potuto interzarle. Di la galla Dolfina nulla si sa ; parte et va a Corfù et al Zante ; vederano de interzarle. Di sier Toma Contarmi baylo a Constan-tinopoli, date in Pera, a dì 15 Fevrer. Come a dì 12 ricevete nostre di 12, 27 el 28 Dezembrio con li avisi di danni fati in Dalmatia per turchi, come-tendoli debi dolersi di tal incursion etc. ; e cussi andò a caxa di Peri bassa dolendosi etc. E dii bru-sar dii castello soto Sibinico, dito bassa si alterò e intrò in le fuste. Hor poi concluse essi bassa desse-no una scrilura in turco, la monstreriano al Signor e si faria provisione con far mandati subilo a le porte niun presoti pasase su l’Anatolia di diti, ma fossetto portali a la Porta. Scrive aver aulo lelere dii rezimento di Corfù, di aver consegnato le fuste a l’orator dii turco, e le robe etc., il qual oralor non è ancora zonto a Conslanlinopoli ; ma zonto, si e.xe-quirà. Et scrive, le sede fo ritenute in Bursa di sier Andrea Morexini fo liberate, coinè scrisse per le altre, e il comesso si parli per andar ad aver la con-signatione di quelle. Dii dito,di 21 dito. Come a dì 18 fo a la Porla, e li dete la scritura da esser apresentada al Signor, cargando molto il sanzacho di Bossina ha fallo far tal danni. Undc li bassa, andati dal Signor, ritornono con la risposta, et feno comandamenti al sanzacho e diadi di Bossina che tutti li schiavi fusseno liberali. El Perì bassa intrò su le cose di le fuste, e che erano sta morti molli musulmani etc. Hor esso Baylo rispose ben, ut in litteris. Et aspetando, la reso-lulion fo che ditto sanzaco di Bossina fusse dismesso, nome Memelbei Chalobci, el electo in loco suo Halibeì sanzaco di Sculari ; el hanno spazi uno zaus, vadi da olaco in 15 zorni con ditti comandamenti di restituir etc., el che li vayvoda fazi venir qui a la* Porta. Undc lui Baylo ha scrito a Sibinico, clic venendo dito zaus de lì lo debi carezar eie.; qual vera per saper il numero di presi e li danni fati. Scrive, questo Signor è homo justo el voi manlenir la pace, 33 * e fece restituir le sede, come scrisse, qual il comesso 1’ ha aule; ma quanto a quel Lauro ... di Dulzigno, di aspri 13 milia, fo mandi uno schiavo de lì eie. Scrive el prega sia satisfato di danari dii resto dii suo conio mandoe. Ha speso poi ducati 1290, et manderà il conto per sier Lorenzo Belacliio si parie. È creditor ducali 2300; sichè si vede impegnalo de li; et di Caudia ave ducati 500, quali parie mal capi-lono con li navilii presi dal corsaro; per il che, per bisogno di danari, ha tralo ducali 300 in sier Lorenzo Falier e fradelli, et ducati 200 in el qu. sier Lorenzo Capello e fidi a raxon di aspri 48 al ducato. Di colimo non poi trar nulla ; pagano solum mezo per cenlo. Si scusa a quello li è imputi spaza letere per mercanti ; dice che spaza per le cose oc-corenle eie. Desidera il successor sia electo, come li scrive suo fiol si voi elezer, et la venuta di l’oralor nostro, qual zonlo conzerà molte cosse, et la libera-lion di presoni fati a Tripoli che sono de li, el non voleno liberarli se prima non vien dito oralor. Dii dito, pur di 21, era in zifra. Scrive quello ha obtenuto conira il sanzaco di Bossina di desmelerlo, è sii per il favor ha ’ulo da uno grande de li ; e scrive, con danari si obteneria il lutto e si aria fati apicar. Di novo, il Gazeli, poi si levò col campo di Aleppo, altro non se intende, solum che il Sopliì è iu campagna potentissimo, e il Signor passaci su PAnatolia, e tuttavia passa zenle di l’armata olirà le 20 galle partite, come scrisse. El Signor fa conzar il resto di l’armata con solicitudine più dii solito.