317 MDXX1, GIUGNO. 318 conte Guido Rango» si parie et quella dii conte Alvise di Gonzaga, le qual cavalcherano, nè si sa dove. Di Milan, di 30, al prefato Governador nostro. Come l’aquislo fece le zenle dii re Cliri-similissimo, capo monsignor di Sparo, a San Zuane di Pe’ di Porlo, paso de imporlanlia, dove erano 300 fallii denlro, el apropinqualo lo exercilo si rese. In qual exercilo è da 12 milia persone a lai impresa, el il Re à fato capitanio de......monsignor de Rovai, et capitanio di C000 venturieri monsignor di la Guisa eie., el monsignor di San Polo capitanio di.....Monsignor di Lutrech partì a dì 30 dii pasato per Pranza. 11 Vicario di le provision li rispose a la richiesta di scudi 160 milia non esser possibile darli la dita summa, e resta in loco di Lu-trecli fino el torni monsignor di Lescu, suo fratello. Ha tolto termine tra andar e tornar zorni 30 e non più. Di Ruigo, di sier Francesco Foscari podestà et capitanio, di primo. Come, havendo auto una lelera di Perara, di uno tratato scoperto conira il Ducha, la manda qui. Di Ferara, di 30, non dice chi scrive. Li avisa esser scoperto uno tratato si facea conira il signor Ducha per via dii Legato dii Papa è a Bologna, di alcuni qual voleano ama-zar il Ducha, per il che è stalo presi 4 nominati, vidclicet.....Pelegrin et Jacomo Stringer et do altri, uno di qual era incapuzalo. Si dice voleano amazar il Ducha quando la sera andava o tornava a Bel veder; et la note le zenle dii Papa sariano cavalcale apreso la terra, e veder di aver la porla, et questa terra robada. Sguizari sono a Ravena ; el il Ducha fa dar corda a questi tali per saper la verità; et al dito capuzato, cussi slraveslilo, li dete la corda. Deposition di uno stato a parlar a’ sgui-zari per saper di novo, mandato per messier lo Canzelicr grando nostro, fata a dì 3 di questo. Come, partito di quietzonlo a Bologna a dì 28, dove erano li sguizari, a dì 30 partì per Modena, dove aspectavano essi sguizari. El volendo parlar a quel amico era con lo episcopo di Ventimia, el cussi introno li sguizari et non li potè parlar, ma poi messe ordine parlarli a mezo zorno drio le mure, al tempo li sguizari dormiva. E li disse, doman si leve-riano de li per Rezo; e li ordinò li parlasse avanti il suo partir, li diria qualcosa altro. Et cussi li parlò poi ; qual li disse non esser slà fato conclusion, et uno di capitani esser andati a Bologna per questo elleclo. Item, referisse, venendo poi a Bologna, scontrò uno corier dii ducha di Ferara, suo amico. Li disse dii Iratalo scoperto in Ferara di uno Hironimo Eardochio, al qual il signor havia fato minar uno suo bellissimo loco sora Po per far una forteza ; el qual sdegnato, praticò dar la terra al Papa per via dii signor Alberto di Carpi, et fato il Iratalo, che il zorno dii Corpo di Christo, quando il Ducha andava in processione, lo dovesseno amazar e dar una porla al Papa. TJnde, dito Bardochio pentitosi di 1’ eror suo, revellò il tulio al Ducha; unde è stà retenuli alcuni per saper la verità, soto specie havesseno auto robe dii Cardinal fradello dii Ducha. Letera di quel sguizaro da Sviz, di 3, da.., drizata al Canzelier grando nostro. Come sgui-zari erano in Bologna e partivano per....., perchè il Papa non li voleva alender a la promessa di darli page 10, e voleva dar ducali 2 per paga, e sguizari non li volse. E il capitanio andò a Fiorenza a parlar al Cardinal di Medici di questo, et a di 30 rilornò mollo aliegro. Adì primo, si levono per 192 Modena. Et come li sguizari, 12 cantoni haveano publicà la liga e confederazion fata con il re Cliri-slianissimo, el elecli 12 oratori uno per canton. Di Franza, dii Badoer orator nostro, date a dì 23, venute ozi in Pregadi, date a Digiun. Come ricevete nostre di 8, che non parli al Re di sguizari. Si scusa non scrisse per parlar di questo; ma ben in caso fusse conclusa la liga, hessendoli fato moto di condur sguizari, quello avesse a risponder. Scrive esser venuto nova, come lo exercilo havia auto la cilà di Pampalona a pati ; per il che volse andar ad alegrarsi con Madama, perchè il Re era ito a la caza, jusla il solito suo; et cussi si alegrò e con monsignor lo Armiraio, e scrive coloquii nuli insieme etc. Et parlando col dito Armiraio, volse lui instesso parlasse al nonlio portoe la nova, qual era lì. Dice, a dì 14, havendo aulo San Zuane di Pe’ di Porlo et av-iati fantarie e cavali con l’artil-larie pieole ad alcuni castelli, quelli si reseno subilo ; et cavalcando il campo, quelli di Pampalona a di 17 li mandò le chiave, bore 2 poi mezo zorno, et il ducha di Nazara, era lì dentro, si havia absentado. Scrive inlrò poi da Madama, con la qual si alegroe, et bona verba hinc inde dieta di l’amor porla il Re a la Signoria nostra. Poi monsignor l’Armiraio li disse esser zonle lelere di Roma, il Papa solicitava la conclusion di la liga con lassar il capitolo di poter castigar li subdili; unde lui Orator disse non era da far questo, perchè il Papa si faria tropo grande. Il Re, si dice, tornerà diman, con il qual parlerà. Scrive, ozi è stà expedito monsignor di San Polo, qual va a......, sopra Lorena, per far la