193 MDXXt, MAGGIO. 194 tio dii Papa con il duca di Albania, quel di la Cesarea Maestà con monsignor di San Polo, quel di Anglia con monsignor di Longavilla, lui Oralor noslro con il fradelo dii duca di Loreno, quel di Ferara con il marebese di Saluzo ; poi li zentilhomeni dii Ite e il He etc. Li vene conira il presciente con il parlamento lien il He di qui, e la cbieresia. Qui non è (episcopo?) eli fo apresentà la chiave. E intrato Soa Maestà solo uno baldachin, andò in una chiesa di monaci di San Beneto, dove jurò la observantia di so’ privilegii, e il loco li juroe fedeltà et oinagio. Poi montali a cavalo, andono al palazo, che era bore 23. Scrive, ricevete nostre di 26 Marzo et 3 di P istante. Scrive, a dì 24 zonse il processo di Milan fato conira il conle Christoforo Palavesin, con brevi dii Papa al Re in sua recomandatione. Scrive, è aviso la Serenissima Regina et illustrissima Madama madre parlino a dì 15 de Beri per venir di qui ; fin 4 zorni sarano zonte di qui. Dii dito, di 17. Coloquii ozi aulì con la Cristianissima Maestà, et li disse di le lelere scrite per la Signoria noslra a Roma zercha la liga e li capitoli auti; e il sinicà mandato a farla. Soa Maestà laudò, dicendo piacerli. E zercha il venir di P Imperador in Italia per la via di Trieste, li disse non era da creder e si faria ogni diligenza; ma quest’ altra letera, che si scrive a Roma, zerca non tuor la impresa dii regno, non li parse dirli allro, perchè, domandando a Soa Maestà di novo, se ’1 Papa toria P impresa dii regno con questi sguizari, disse di no, ma li ha fato venir per castigar li fanti spagnoli; però "non li parse dirli altro di la lelera. Disse il Re, aver aviso dii Papa che quesli fanti farà acordo, o converano tornar in Spagna; e l’Oralor disse non seguirà la liga, poiché ’1 Papa non dubita. Scrive li comunicò le nove dii Gazeli. Soa Maestà si dolse, dicendo il Gazeli havia populazo e zenlaja con lui, però é slà roto. Item, di sguizari, come in le diete era slà proposto volesseno esser con Soa Maestà ; et che la Cesarea Maeslà havia mandalo a dirli volerne 10 milia che li acompagni a tuor la corona, e questo ha fato per disturbarli non si acordi con lui. Li disse poi, haver auto da l’orator di la Cesarea Maeslà, che quel suo 118* Re non è per darli li danari richiesti per il regno di Napoli se prima non si acordino insieme e siano amico di amici eie., dolendosi clic Soa Maeslà habi fato romper a Ruberto di la Marchia e duca di Geler, nominandolo fiol di don Joan di Libret e dii re di Navara etc.; siché sono a la guerra, però non li voi dar danari aziò con quelli non li fazi guera, nè li voi jurar homagio per la Fiandra, linde disse haver I Diari i di M. Sanuto. — Tom. XXX. scrilo in Anglia di questo, dicendo li poria far gran mal in la Spagna si volesse, et havia fato 6000 ho-meni d’arme, solo li capitani vechi. Scrive, li oratori di Brandiburg doveano venir, non è ancora zonti. Ozi la terra di Degiun ha dato a questa Maestà il presente, qual è slà Degiun d’arzenlo sculpilo e relevato, e il Re lo ha donato a li soi medici. Dii dito, di 18, ivi. Come questa malina in chiesia di una abazia, dove è alozato lui Oralor, vene il Re a messa e li disse averli da parlar. E poi andato a trovar Soa Maestà in palazo, li disse l’orator di la Cesarea Maeslà averli parlato di novo, juslifi-candosi quello havia dito non era perchè il suo Ho volesse guerra, ma si vedesse dejure se li capitoli erano roti, e si mandasse Rubertet a li confini, no manderia uno altro. Soa Maeslà li ha risposto averli dito il suo Re lien sia a la guerra ; sichè non bisogna dir altro. E che dito oralor disse non haver diio in quella forma ; el che monsignor di Melcuson lo ha pregà a meler questa eosa in la illustrissima Madama, e cussi il Re è slà contento. 11 qual oralor è andato a trovar questa insieme con Artoes; et il He disse aversi justitìcà col re di Anglia e scrilo a li E-lectori di l’imperio e al Papa di questo; e li disse aver auto letere di Roma, il Papa voi far la liga, e Soa Maestà ha mandato il syndicà per concluderla. Scrive, quella Maestà si parte e va contra la Madre e Regina ; e va per le posle, e ha ordinà li oratori non si parlino di qui fino la sua ritornata, qual sarà presto, dicendoli Soa Maestà, se alcuna cosa acade, parli al Gran canzelier. Dii dito, di 19. Come in quesla matina il He partì per Troes con pochi cavali, et fo prima a messa con Soa Maestà. Rubertet che lo segue, è restato per spazar uno secretarlo, nominato Zuan Berlon, a Roma, non sa la causa; ma il Cardinal di Boesì desidera haver la legation : poria esser fusse per questo. Scrive, P impresa di Navara si farà, ma si aspela prima risposta di Anglia. Scrive, ha inteso il secretano va a Roma per pratiche. Da Milan, di Alvise Marin secretar io, di 119 primo Mazo. Come monsignor di Lutrech era tornato a la caza di porcili zingiari, a la qual lui Secretano non è andato, perché molli cavali è slà sbude-lali dal porco, non però chi erano suso ha aulo danno per esser pratici ; ma forsi lui secretano baila patito per non esser uso; sichè Dio l’ha ajululo. Et Lutrech ave aviso dii nontio dii re Christianissimo, è a’ sguizari, come in la dieta fata a dì 21 di questo a Lucerna haveano concluso l’alianza con quella Maeslà; et cussi li ha diio el conle Federigo di Bozolo 13