231 MDXXI, MAGGIO. 232 Fu posto, per li Savii, una parie, ohe sier Polo Nani capitanio di Bergamo mandi li danari dii quar-liron al Capitanio di Verona per pagar le zelile d’arme, solo pena eie., el ducati 1000 questo mexe a 140' l’Arsenal a conio dii debito vechio, et ducali 800 questo Zugno et 800 questo Luio. Et per poter far questo effetto, sia suspeso per questi Ire.mexi li altri pagamenti di quella camera, exceptuaudo la limila-lion dii Consejo di X, il Monle nuovo, il salario di reclori, secretano a Mila», conteslabile a le porle ; et che 'I dito non sia depenalo da Palazo si in suo tempo non haverà saldalo i’Arsenal di quanlo clovea mandar et con volontà di essi Patroni a i’Arsenal eie. E dila parie fo cussi conza con voler di sier Alvise di Prioli e di Patroni a l’Arscnal. Ave ... di no, il resto di si ; fu presa. Fu posto, per lutti li Savii, mandalo fuora di Pregadi per mio aricordo, justa le leze, sier Marco Minio va orator al Turco, la sua commission molto longa, videlicet si aliegri col Signor di esser suces-so in loco dii padre e di la vitoria dii Gazelli; confermi la paxe con ii capitoli havemo e azonzi quello li parerà per benefìcio di nostri subditi el di le cose noslre ; e so li fusse parla di corsari, videlicet di le fuste, rispondi justa la instrulion dii Baylo, vedi recuperar li presoni a’ Caramamuth corsaro, el olegni non si dagi recapito a’ corsari in li lochi dii Signor turco, come faremo ctiani nui. Meni con sì per se-gurtà fin a boca di Streto, olirà le do galie, altre galìe come li parerà, fazi restar de lì a la boca, et lui vadi con una galìa ; e se ’1 Signor fusse in campo, non vadi si da esso Signor non sarà forzato, fenzando esser amalalo; si ’1 fosse in Bursa vadi, e si ’1 fosse in An-dernopoli dismonti a Elio. Se li achadesse comprar cavalchadure, vadi a conto di la Signoria nostra. Fazi li presenti al Signor, bassa e altri; con afecluose parole olegni capitoli e confirmation per li mercadanli nostri di Soria el Egypto. Item, il capitolo non si loy lestimonii turchi a’ danni fali per turchi a’ nostri, come voriano et ne scrive el Baylo; con altre clausule, ut in ea. Et se li dà, per spexe, ducati 900 per ti mexi a ducati 150 al mexe; non mostri conto. Et perchè l’è stà eleclo duella di Candia, partito de li vadi al suo rezimento, scrivendo il lutto di la sua relation; el il suo secretarlo Conslantin Cavaza, ben instructo, ritorni di qui, ut in parte. Ave 4 di no, fu presa. Li fo etiam eomesso di confini di Napoli di Romania, e vien con lui uno, orator di quella comunità venuto a la Signoria nostra per quello. 141 Fu posto, per sier Luca Trun, sier Polo Donado Consieri, sier Lodovico Querini Cao di XL, certa parie dii Colegio di lo Biave, di far li olìcii svanii il tempo, quali atemlino al dito Colegio, et possino esser elecli dentro e di fuora in questo tempo avanti entrino et siano aponladi. El sier Ilironimo Marzelo qu. sier Galeazo, Cao di XL, messe li deputadi di officii vadino al Colegio, solo pena eie. El Io Mariti Sanudo andai in renga a conlradir lai opinion, dubitando non fusse presa, perchè era un moiiSlro in natura la parte di sier Luca Trun et gran eonfusion, come dissi, persuadendo a prender la parte dii Cao di XL, perchè questo Colegio inai si reduria come fa li XX Savii, dove son stato più volle eie. El mi rispose sier Luca Trun, dicendo molle cose in favor di la sua parie. Ilor feci conzar la parie dii Cao di XL acciò li deputadi vadi, ut in ea. Andò la parte : 2 di no, 65 dii Trun e compagni, 81 dii Cao di XL, e quesla fu presa con gran honor mio ; siché in pochi zorni ho vadagnato 3 parte. La copia sarà notada qui avanti acciò il tulio si veda. Fu posto, per li Savii, aleuto i’oficio di Proveda-dori sora la camera d’impreslidi non ha più da far perchè si scansa Monte nuovo, però compido avera-no questi Provedadori sier Francesco Barbarigo qu. sier Beneto, sier Jacomo Michiel qu. sier Biaxio, sier Vicenzo di Prioli qu. sier Lorenzo, non si fazi più in loco loro, e li libri siano mandati sora le Aque con Leonardo Bevilaqua masser, qual babbi cura di quelli con il suo salario; e li danari scodevano essi Provedadori li scuodino li Provedadori sora le Camere, tenendo particular conio da esser spexi solum in la franebation dii Monle nuovo ; fu presa. Ave 39, 9, 1. Fu poi in renga sier Andrea Badoer el cavalier, governador di l’inlrade, fo orator in Inghiltera, mirando le faiige ave in la soa legalion e li danni patiti; e come per la cadena che li donò il Re, qual per bisogno di danari convene impegnarla per ducali 300 al Gran canzelier quando el se parli de lì, et non 1’ ha potuto dispegnar, morite et è persa, e la Signoria li tien ducati 800 dii suo salario, dicendo a li altri la ge saria slà donata, et tamen la vuol pagar come pagò e fu venduta quella donò il Re 141 * predilo a sier Sebastian Justinian el cavalier suo su-cessor, dolendosi di la sua fortuna. E slà messa parte do volle, et non presa. Et fu poslo, per li Consieri, Cai di XL e Savii (ulti, che ’1 dillo sier Andrea Badoer el cavalier, in loco di la cadena porti ducali 400 a li Procuratori, acciò possi aver il suo credilo. Andò la parte, cazadi li parenti. Ave 27 di no, 116 di si, el fo strida presa.