33 MDXXI, MARZO. DÌ sier Agustin da Mula provedador di la annoda, data a Sibinico a dì 10. Come ha inteso uno ordine mandato per il Consejo di X a quelli rectori di la Dalmalia, fazino ogni mese trazer uno palio di un ducato al schiopeto per esercitarli ; aricorda saria bon darli questa instessa autorità a le galle. Scrive, per uno venuto di Durazo con uno na-vilio, dice è zorni 14 ussì di la Valona fusle 4 tur-chesche ben in ordine, non si sa la volta 1’ babbi temile. Lui Provedador aspela la galia Contarina et vederà aver la Collina per andar insieme verso Cor-fù. Di la galla Baxadona non se infonde altro ; si lien sia andata a Cataro. Dii Zante, di sier Alvise Dilaniano provedador, di 17 Fevrer. Avisa per uno gripo da Milo nove di Caramameth corsaro, qual brusò li navilii candioti erano in quel porto apresso Micone, e non havendo potuto aver quel loco, con ocision di 50 in G0 di loro si levoe. Scrive, di la Morea li limarati non è .ancor parlili per la Porta. Scrive, il flambu-lar di l’Arcadia è andato a Calamo e posto quel loco a saco, e li homeni venduti per schiavi ; et questo per aver dato recapilo a’ corsari christiani. Scrive, esser capilà a quella ixola dii Zante, al porto de la Maza,,uno .... patron Francesco di Lucha, aragonese, qual havia depredato turchi, et non volse darli porlo, ni viluarie. Scrive, le 3 galle vanno in Can-dia, zoè Lion,... et Bondimiera dieno partir, aspe-ta tempo, sono 11. Scrive di formenli in colfo di Lepanto, che .... Avisa la morte di Moro Bianco contestabile lì al Zante, et esser successo in loco suo Antonio da Cologna suo zenero. Dii dito, di 21. Come quelli dii Calamo fo ruinati, come scrisse per le altre, et etiam quelli del Chachy in vai di Compare è stà depredali da 3 fuste di corsari, per il che molli di loro è scampali su la ixola di la Zefalonia. Scrive, Caramameth corsaro à 20* vele 22; a dì 2 di l’instante è stà visto sora Pario. Scrive di la nave di Napoli di Romania, qual scapolò da dito corsaro; ma uno galion era in sua conserva, dete in terra et li homeni si salvò. Scrive, le 3 galle parlino questa note per Candia. Di l’obsequentissimo servitor Thodaro Tri-uhi, data a Milan a dì 13. Come ogni dì ha parlalo col Secretano nostro et conferito con lui. Avisa di sguizari che sarano per Pasqua a Pavia, et è venuto letere di Irar franchi 80 milia per Lion, et zà è zonti 250 milia franchi qui a Milan, et preparate le page per essi sguizari. Monsignor di Lutreeh, dice, non sa questi andamenti, et scrive in termine di uno mexe si saverà ogni verità, È letere dii vescovo di Pistoia, è a’ sguizari, da Ztirich, di 9. Scrive al Cardinal di Medici il numero di li sguizari e li cantoni li danno, et manda la copia di la ditta lelera, la qual sarà scripta qui avanti, polendola aver. Fo lelo, per Zuan Baptista di Vieimi, una lelera dii duca di Ferara, di 14, al suo oralor, qual l’ha comunicala questa malina in Colegio con li Cai, et fo comandà grandissima credenza. Scrive come ha aviso di Roma, il Papa ha mandato ducali 12 milia a li fanti spagnoli, quali sono a li confini di le terre di la Chiesia alozali in tre castelli, ut in litteris, et che sguizari vien via; et manda la lista ha auto da lo episcopo di Pistoia come quella ne ha mandà il Go-vernador; sichè non sa questi antfari. Li vien scrilo, stagi alento, queste preparalion si fa conira di lui da altri che non dubiti; pertanto suplica la Signoria vo-gli avisarlo di queste cosse et come le vanno, per esser di grandissima importantia, et tegnirà secreto, raeomandandosi mollo a la Signoria nostra con lai parole. Di Palermo, fo letere di sier Pelegrin Ve-nier qu. sier Domenego, date a dì 6 Marzo, con molti avisi ; la copia, over sumario, sarà scrilo qui avanti. Et manda una scrilura dii palo leva il Conte-slabele per nome dii re Calholico a quelli de 11 per aquietar le cosse, eh’ è molto bello et fo ledo, el è longo et da notar, e averne noia. Scrive, di gran sicilà è de lì, adeo hanno mandalo al Viceré a far serar le trate. Le saxon vanno cative por non esservi pioze ; fanno procession. Scrive come Jeviza ha rebellato al re Calholico el aderitosi a le comunità. Item, la forleza fevano a la Golela di Tunis....., par che mori siano venuti et 1’ hanno rumata. Il re di Tunis tornava di campo, havendo obtenulo di aver il solito tributo di Zerbi. Exemplum. 21 Sumario di una letcra di sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, data in Palermo a dì 6 Marzo 150.1, tenuta fin a dì 9 dito, ricevuta a dì 18 dito. Come la caravela, patron Forando de Padiglia, carico de qui, portò via la mercadantia havia sopra, et a Malta ha fato vendeta dii tutto ; non sa si di Mesina sia stà proveduto ; zà fu scrito. Portò robe per ducati 8000. In questo regno ha usalo questa invernata tempi tanto siiti et rexe tuia via, chede li semenadi mollo si dubita, de modo questi castelli 30 mia lontano