147 MCCCCCV, APRILE. 148 sier Andrea ; et dii consejo di X, in luco di sier Marco Sanudo, intra savio dii consejo, sier Zuan Venier sopraditto; sì che ave do dignità in uno zorno. Fo leto una parte, presa noviter nel consejo di X, zerclia quelli biastema, e sia commessa a li cai di X, a la 3.a li sia tajà la lengua. Fu posto far 3 consieri avanti tempo. A dì 7. Fo pregadi. Fato 3 ai X savij : sier Nicolò Pasqualigo, fo ai X oficij, sier Vicenzo Valier, provedador sora i oficij, et sier Zuan Alvixe Duodo. Item, uno savio ai ordeni, in luogo de sier Francesco da Pexaro, intra auditor, sier Lodovico Falier, quondam sier Thomà. Da Roma fo letere. Come lo cosse zercha i confini erano conze. A dì 8. Fo pregadi. Fato 2 savij di terra ferma, uno in loco di sier Antonio Zustignan, dotor, è a Roma, e uno altro di sier Marin Zorzi, dolor, è in-trà avogador. Rimase sier Francesco Zustignan, fo savio a terra ferma, è sier Andrea Loredan, fo savio a terra ferma. Item, fo scrito in Spagna, et altrove. Etiam fu fato scurtinio di uno provedador a Rimino, in luogo di sier Domenego Malipiero ; tolti molli, et niun non passò, tra li qual sier Marco Antonio Loredan, l’avogador di comuni. A dì 9. La matina partì li 8 oratori per Roma, va secretario Zuan Piero Stella ; e poi fo consejo di X con zonta. A dì X. Fo pregadi ; fo divulgalo per meter do decime. E fu fato scurtinio di provedador a Rimino, e iterum niun non passò ; e fo letere di Roma et di Alemagna. Poi restò consejo di X. Fato cao di X, loco sier Polo Trivixan, el cavalier, sier Zuam Venier, novo, fin l’intra governador. È da saper, iu questi zorni, in do quarantie, per tessera, tochò a sier Vicenzo Barbo, oìim auditor nuovo, menar sier Hironimo Za ulani, fo podestà a Malvasia, qual per sier Piero Sanudo, oìim synico, fo preso di retenir ; el cussi fu absollo di tutto el conscio. A. dì XI. Da poi disnar fo colegio. A dì XI (sic). Fo colegio. A dì 13. Fo gran consejo. Et fo fato tre con-sieri : sier Polo Pixani, el cavalier, sier Hironimo Donado, dotor, sono oratori a Roma, et sier Alvise Venier, fo consier, da sier Zorzi Corner, el cavalier, fo podestà a Padoa. Fu posto, perii consieri, risalvar la conseiaria a questi do electi. Ave 159 et 1117, 3. A dì 14. Fo pregadi. Fo lefo molte letere, il sunimario sarà di soto. Fu posto, per il colegio, uno quarto di tansa, a restiluir, a pagar termine per tutto il mexe; et fu presa. Fu poslo, alento era stà fato do volte scurlinio di provedador a Rimino, et niun non à passà, perhò li savij messe, che ’l primo gran consejo, per scurtinio et 4 man di electione, uno provedador a Rimino, per mexi 1G, con ducati. .. neti al mexe; et sier Zacharia Valaresso, savio ai ordeni, messe sollo, che ’l provedador havesse ducati CO al mexe, come ha il presente ; et fu presa quella di savij. Etiam, fu poslo di far, etiam per 4 man di eletion, per gran conseglio uno camerlengo a Rimino, et uno castelan ; e fu presa, ut in parte. Da Rimino, fo letere, di sier Lunardo Mozenigo e sier Nicolò Foscarini, vano oratori a Roma. Dii zonzer lì, et aspectava il resto, dove dieno far la massa, e lì andar verso Roma. È da sa- ' per, ditti oratori si adoono, per non andar tanti cavali insieme, videlicet sier Bernardo Bembo con sier Andrea Venier, sier Domenego Trivixam, procuralor, con sier Nicolò Foscarini, et sier Andrea Griti con sier Pollo Pixani, et cavalier. Di Franza, fo letere, di Vorator nostro, date a Bles. Come il re slava bene, era di Paris venuto lì e stato a la caza. Di Roma, più letere. Come il papa in questi zorni era andato a Hostia a piacer, con do cardinali soi parenti, videlicet San Zorzi e il nepote, San Piero in Vincula ; et che il cardinai San Zorzi era ritornato a Roma ; et che alcuni di la fameja dii papa, nel passar di certa aqua, erano anegati. Item, che a Roma si aspectava li oratori francesi fra do zorni, vieno a dar ubidientia. Item, avisa la verità di la rota, data per pisani a’ fiorentini, la qual per avanti se intese ; e il sumario è questo. Di Roma, per letere, di 6 aprii. Si ave la rota data a’ fiorentini per pisani, qual fo in questo modo. Che, havendo habulo ordine da’ fiorentini di fornir el castel di Librafata, el signor duca Savelo, el signor Bradano, el signor Malatesta, Ciriacho dal Borgo, Cechoto Tosingli, Guizardino, et Morgante dal Borgo, tutti capi, chi da pie’ chi da cavalo, con 400 cavali, tra homeni d’ arme et cavali lizieri, et cercha 600 fanti, conduseno al locho predicto some 200 de victualia, con animo de expugnar el castel de Philetulo, eh’ è ex opposito di Libralata, da l’altra 04 banda del Serchio, et hariano impedito el transito da Luca a Pisa. Questi, da poi condutc le victualie