113 MDXXI, APRILE. 114 fanti.... Poi disse di la cilà di Famagosla, qual ha porla il modello et è su le nave ; ha sul mar e da terra, volze prima da mar.....e da terra..... Si poi acamparsi da 5 bande, ma è torioni che non lasserano star alcun a far la baiaria. Le mure è large di sora pie’ 20, grosissime, e ha fato li spalli di potervi andar con le artelarie. Fato li torioni che baie per fianco per lutto, et ha le fosse fate dii saxo vivo, large in fondi passa .... ; sichè è in gran forteza. Bisogna compir, che in manco di un rezi-mento si compirà el tutto; e cussi come la lassa, è in gran forteza et inexpugnabile; e chi ha Famagosta, è signori di quel regno; ma bisogna cinque cosse. Et prima disse, Cypro, l’isola, fa anime ... et da fanti... Sono in Famagosla 700 provisionati el 70 vechii ; à suspeso il cassarli, come fo lauda per la Signoria nostra. Sono 24 bombardieri ; fo cassa 4 vechi, li mior erano; uno è venuto qui; è bon non lassarli, perchè sanno lutto di Famagosla. Ilor bisogna prima fanti, e di quelli havendo 3000, ad sumum 5000, sarà inexpugnabile, e di villani lì atorno in caso di bisogno si potrà vardar. Et le 5 galle vene con sier Zuan Moro bastava, et fo di grande honor et conlento a quelli popoli. Et in Famagosla lutti è quasi scbiopetieri. Bisogna monition di vituarie, si voria far meter sempro dentro la terra. L’intra’ a-speta ala Signoria; non è biscolo; li soldati non 70 voi biscolo. Poi è forni di terra ; bisognaria farne assa’; lui ne ha fato far 4. Item, legne, e le legne se era de lì, vien tochate ; si voria far deposito di legne. 11 Gran Maistro di Rodi manda a cargar nave ogni anno per legne. Poi artelarie, e disse la con-dition di le artelarie vi sono, come qui sotto noterò; ma è assa’ numero, pur è balote pochissime, ni polvere per zorni 10, dovendosi trar tulle le artelarie. Disse, quelli di Famagosta, in lempo di bisogno tulli inlrariano in Famagosta per esser terra fortissima e da difender. Disse, Cypro dà ulele de qui a nave 20 che vien a cargar di sali et biave : si fa gran spexe buia via, e la Signoria averia assa’ più intrada se volesse scansar le spexe non bisogna. Di sali nulla disse. Li danari in camera è mal governati; li lurcopoli con ducali 4 per uno vien scriti, et è spesa bulà via. Disse, è bon ogni anno mandar galle nostre a visitar quella insula, in la qual si lavora boeasini, sanniti e altro; sichè imitano la Soria. Questa ixola non ha si non do porti : Famagosta e quel scojo lì per mezo non li fa dano, et quello de Zeri-nes, eh’è picolo, poi inlrar una galla sola, tirando i remi a’ lai eie.; ma per tutta l’isola è bon legni-dor, nè si Irova si habi rolo navilio alcun za assais- I Diani di M. Sanuto. — Tom. XXX. simi anni. Disse, questo anno è stà poche biave per la cavaleta el la sicità stata. Adì 6. La malina, non fo lelere da Milan di 711> sier Andrea Grifi procuralor, che sono mollo desiderale. Vene l’oralor dii duca di Ferara, el con li Cai di X ave audienlia, et disse haver auto letera dii Duca, li scrive il zonzer di sguizari a Pavia, el hanno auto la paga dii Papa di ducali 24 niilia ; et altre particularilà, ut in litteris. Da poi disnar, fo Consegio di Savii ad consu-lendum eldar audientie, aspeclando lelere di Milan, qual non vene fino hore 24. Et fo Consejo di X semplice per spazar preso-nieri, et asolseno do monelarii. Morite, l’altro eri, sier Marco Paradiso, fo di Pregadi, qu. sier Justo, vechio di anni 87, tamen andava fuor di caxa. Resta solum uno puto lìol di suo fradelo sier Andrea, nominato . . ., di età anni 18, qual si morisse, saria extinta la caxa. A dì 7, Domenega. La malina con gran desiderio fo lete le ter c venute dal Gritti, di Milan, di 2 et 3, qual son bone letere; il sumario scriverò lete sarano in Pregadi. Di Pranza, da Burges, di V Orator nostro, di 23. Nulla da conto; il sumario etiam noterò di solo. Come el Re era a San Sir, andana poi a De-giun vicino a’ sguizari, zornale .... di Lion. Lui partì di Remoratino a dì 21, el va sequendo la corle; et a San Sir il Re farà la Pasqua. La illustrissima Madama è andata a Paris. Vene sier Andrea Vendramin qu. sier Zacharia, di Latisana, dicendo aver lelere dìi suo capilanio de lì, come quelli di Maran, bora ch’èzonloil conte Christoforo Frangipani de lì, erano venuti in li lochi soi solo Latisana et tagliato legni eie.; unde fo terminato, per Colegio, scriver a l’Orator in Germania fazi querela al Re el monsignor dì Chìevers di questo. Item, al Luogolenenle in la Patria, mandi uno lì a Maran a dolersi. Da poi disnar, fu Gran Consejo; non fato voxe da conto, ma tutte passoe, el lo non vi fui. Fu posto, per li Consieri, exceplo sier Balista Erizo e sier Nicolò Bernardo, la parte, che sier Hi-ronimo Malìpiero di sier Pietro vadi a compir la podeslaria di Cotogna, ut in ea, eh’ è conira le leze; el sier Francesco Morexini ditto ¡¿guatarin, qual el Marti Sanlo andò in renga per. contradirla, et fo rimessa con astuzia e pratica di Malipieri, poi andati a (1) La carta 70 * é bianca. 8