311 UDXXI, GIUGNO. 812 Contarmi baylo nostro, di ultimo Aprii; il sumario di le qual scriverò, lele sarano in Pregadi. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Et vene Da Milan, di Alvise Mar in secretario, di. . . Dii partir di monsignor di Lulrech per Franza, et havia scrito a suo fradelo monsignor di Lescu, restato al governo di Milan, come havia auto lelere di la corle, che le zenle havia auto Pampalona per forza, Ierra primaria dii regno di Navarra ; et il sumario di altro noterò di solo. Di liuigo, di sier Francesco Foscarini podestà e capitanio fo letere. Dii Iratalo scoperto a Ferara per via di un ) citadin chiamato Jacomo Bar-dochio, di alcuni voleano amazar il Ducha il zorno dii Corpo di Clirislo in procession, et prender una porta et darla a’ sguizari che erano a nome dii Pontefice; sicliè la cossa, per lui instesso dovea far il Iralato, fu scoperta et dilla al Ducha eie. Di Anglia, fo letere di VOrator nostro, di ... ; il sumario dirò poi. Fu preso una gralia di sier Carlo Morexini qu. sier Balista, voi intrar in Pregadi in luogo di sier Lorenzo Coniarmi qu. sier Antonio creditor di ducati 400, è tra loro rimasti d’acordo. Et fu presa dilla gralia a beneficio dii prefato sier Carlo Morexini. Fu preso altre pártesele non da conto, zoè dar danari di l’antianilà a sier Nicolò Sañudo, fo sora-comito, per aver maridado una sorella in sier Zuan Memo, jusla la parte. Et poi introno sopra il reverendo domino Marco Antonio Foscarini episcopo di Cilanuova, átenlo la soa disobedienlia et non haver voluto venir da li Capi dii Consejo di X tre volte chiamato, el per aver inibito il Patriarca per il monasterio di Santa Malgarila di Torzello eie., che ’1 dito debbi subito andar al suo episcopato di Cilanuova e de li non partir senza liccnlia dii Consejo di X con la Zonta ; e non ubedendo, sia privo di lulte terre e lochi di la Signoria nostra. 188* A dì 4. La malina, non fo alcuna letera da conto; et li Procuratori sora il Monlenuovo cri et ozi veneno a Rialto per vender le possession dii Po-lesene a danari di Monlenuovo, et Iratono questa materia. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria c Savii per expedir li oratori dii popolo di Cypro, a li capitoli proposti. Voleano far Pregadi per meler di conzar la Ierra, et per esser combustion di luna indu-siono a Zuoba. Et cussi ozi expediteno li capitoli di oratori di Famagosta cxceplo doi. A dì 5. La matina, non fo lelere da conio, ni fato cossa in Colegio da farne nota ; sohm eri matina, in Colegio, andoe sier Nicolò Tiepolo el dolor, rimase orator in Anglia, dicendo, poiché non si poi meler la parie chel’habi in Anglia ducati 120 al mese, lui non poi andar et refudava. Da poi disnar, fo Colegio di Savii, né li Cai vol-seno far Consejo di X, licet fusse il suo zorno di Mercore, per la venula di sier Francesco Corner el cavalier vien orator di la Cesarea e Catholica Maestà ; el cussi ozi vene. Li andò conira molti palricii, cavalieri e altri, el Io ne fui etiam. Di sier Gasparo Contarmi orator nostro in Germania, fo letere, di 28, da Vormatia. Di la morte di monsignor di Chievers ; et come la Cesarea Maestà partiria il dì poi il Corpo di Chrislo per la Fiandra. E altre particularilà, come dirò di soto. A dì 6. La matina, vene in Colegio sier Francesco Corner el cavalier sopradito, vien oralor di l’Imperator, vestilo di reslagno d’oro con una vesta di raso cremesin, con le manege fuora ; cri havia una cadena, ozi no, aeompagnato da do Procuratori colleghi di suo padre, sier Domenego Trivi-xan el cavalier e sier Alvise Pisani, altri cavalieri, dolori et palricii. Io vi lui et steli a la sua relalione, qual fo brieve, zoé che ’1 se riportava a referir in Pregadi. Et apresenlò le letere autentiche con li capitoli sotoscriti per l’Imperador, di lo acordo falò per le diferenlie di capitoli di le Irieve. Laudò domino Jacomo Florio dolor, è stato con lui a questo acordo, et era lì in Colegio, e il Principe li locò la man et lo laudò asai. Et Soa Serenità si remesse ozi a laudarlo in Pregadi poi harà fata la sua relalione. El fo ordinato far ozi Pregadi, perché ’I referissa. Acadele cosa notanda, che sier Alvise Soranzo qu. sier Velor, zerman perla moglie dii prefato sier Francesco Corner el cavalier, essendo solo il por-lego di la chiesia di San Marco per venir a la porta dii Palazo, parlando con uno, dove erano assa’ zen-tilomeni, li vene uno accidente che ’1 cazete in lerra; el si dice fo.....dii qual é solito cazer, et portalo a casa revene et non ave mal. Da poi disnar, fo Pregadi et fo il Doxe e lelo 189 queste letere : Da Constantinopoli, di sier Tomà Contarmi baylo nostro, date in Fera a dì ultimo A-pril. Come lutti grandi et picoli stanno in expeta-tion zonzi T Orator nostro. Scrive, quel zaus fo mandà in Bossina, non è ancora tornalo. Etiam li bassà mandono uno altro comandamento per uno