393 MDXXI, GIUGNO. 394 Junii 1521, iudictione nona, et scribunlur Paduaj, Vincenliae, Verona;, Brixiae, Bergomi. Crema;, Tarvisio, Civitati Belluni, Feltri, Utino, Mestri, Clau-diae et Rodigio. A dì 23, Domenica. La matina, poi terza, re-duti li deputati vestiti di scadalo con capuzi di scar-lalo in palazo dii Doxe, dove era il corpo vestito da Doxe sopra il feretro, et sopra uno coverlor di pano d’oro fodrà di armelini, et lui vestito da batudo, e di sora il manto d’oro col bavaro e bareta sopra il eussin di restagno d’oro con la spada da’ lai a man zancha, et li spironi roversi in piedi e la f sul pelo. Et poi vene il capitolo di San Marco con la f avanti e li canonici a levar il corpo predilo et condurlo in sala di Piovegi, dove starà 3 zorni, acciò tulli el possi veder. Et cussi dilli canonici veneno poi zoso di palazo con candele impiade picole in man; poi li scudieri vestiti con mantelli da corolo numero 20, con uno torzo per uno in man di lire 4 ; poi la milà di zentilhomeni vestiti di scarlato; demum il feretro col Doxe suso portato da li marinari, et poi l’altra milà di scarlatadi. Demum li nodari di la Canzelaria tutti et li Consieri e Cai di XL, quali intrali in dita sala, dove sopra uno pulpito alto fu posto el feretro con 4 dopieri di lire 16 l’uno sopra 4 grandissimi candelieri di laton impiadi ; et prima vien porlado il scudo di Soa Serenità, qual vien posto per bora a una cotona ai piedi dii feretro, et la Signoria senta allo senza bancharjsi dice uno psalmo. Poi li canonici col Primocerio, era il piovan di Santo Apo-nal, andò in chiesia di San Marco, dove fu cantala una solenne messa funebre, cussi si farà per 3 zorni, et li Consieri e Cai di XL e secrelarii andono a messa in capella di San Nicolò, justa il consueto. Qual compita, si reduseno in palazo, nè volseno al-dir alcuno. Parte di Savii si reduse, ma non era le-tere, e si parlino; le porle dii palazo serade exceplo li porteli per li quali miravano gran numero di persone per andar a veder il Doxe morto. È anni 20 in zerca più non si ha veduto; et Io in questa malina fui in la capela di la Procuralia a udir messa con sier Antouio Trun procurator, qual si dice dal po-pulo e altri sarà Doxe, né voi procurar come fanno li altri. Vidi una capella, ch’é zà 55 anni ho passato, più non vista, qual è di Santa Catarina, et vi è la porla di la chiesia di San Marco depenla similima con San Marco su la porta, qual dà do chiave a li Procuratori, uno per banda, videlicet sier Lunardo Mo-zenigo et sier Borlolo Donado vestili di scarlato a‘ manege averle et senza niente in capo ; li qual do recevevano le chiave di San Marco, fato dii 1430, che avi piacer a veder tal pictura el ivi udir messa. Da poi disnar, li Savii si reduse et si ave aviso, 233 * per via di Brexa, di Anlonazo di Perosa contestabile nostro, è li in Brexa . . . , scrive a sier Nicolò Zorzi, fo capitanio a Brexa. Di certi avisi auli per via di Trento di preparalion si faceva di zenle, ut in Ut-teris ......... Et la matina, per Colegio, fo scrilo a sier Vetor Michiel capitanio di Brexa, debbi chiamar a se dillo Anlonazo e laudarlo de li avisi dati, e farli dar ducali 25 di danari di la camera, et mandi a Trento a inquerir nove e avisi il lutto. Etiam scrilo a Verona a li rectori, mandi a Trento a inquerir, ut supra. È da saper, cosa notanda, che l’altro, eri da sera, che fo aperto il Principe per trarli le buele e imbalsamarlo, è magrissimo, tamen le budele fo trovale piene di grasso; questo perché viveva di cosse delicate. Item, nel Ilgado fu Irovado una piera negra. Et a missier Augustin Barbarigo doxe etiam fo Irò-, vado una piera biancha. Item, in la vesiga fo trovà una piera, tamen questo Doxe mai ave renelle, nò mal di piera. Morite eri sier Piero Malipiero qu. sier Marin, vechio di anni. . .. , stava in caxa. Ne ho voluto far nota, perché era in vita a l’Arzento insieme con sier Andrea Contarmi e sier Daniel da Canal vechii e vivi e infermi; e dito oficio fo dismesso per il Con-sejo di X, con condition, morendo, non si fazi più in loco suo. A dì 21, fo San Zuane. Fo il perdon di colpa e di pena a San Marcuola, noviter auto dal Papa, dove è la man di San Zuane Balista, e la umbrella di vcludo bianco fo dii doxe missier Tribun Memo, slava lì in San Marcuola in le caxe al presente è di sier Zuan Emo qu. sier Alvise, dove è il palazo. Et il Colegio di la Signoria, Cai di XL e Savii si reduse da baso, dove si alde messa in chiesia per esser loco fresco et non andar di suso, chel’au-dienlia è discolpata di bancali dii Doxe. El reduli i Savii, fo expedito d’acordo con li Patroni a l’Arse-nal la cosa di sier Poto Nani capitanio di Bergamo, che fo disputà in Pregadi, videlicet dipenarlo di palazo et mandi a PArsenal ducali 500 questo Luio et 500 Avoslo, et poi il successor mandi ducali 150 al mese dii debito vechio oltra li ducali 300 dia mandar per tulto Novembrio, el li ubligano il dazio dii ferro etc. Di Roma, fo letere di V Orator nostro, di 234 20, et di Napoli di 12, il sutnario dirò più