287 MDXXI, GIUGNO. 288 Malatesla Baion condulier nostro ulozuto de lì, voi far exercilur alcuni in Irar arlelarie, però, jusla la parie dii Consejo di X, voy ogni Domenega di Zu-gno rnelervi un prexio eie., el scrito a diio Malatesla in consonante, laudandolo eie. Fo scrilo a sier Francesco Foscari podestà e ca-pitanio di Ruigo, in risposta di soe di 8 el 10, zerca quel Baldisera di Covadi ferarese, che nel lago ove-ro valle di Precona armata manu voi inlrar etc., et seriloli zà 1516 fo forma de qui uno processo; hor l’orator dii duca di Ferara ha conlenlà si vedi dejure, però servatiti servandts e anditis audien-dis debi far justicia, e se li manda il processo. A dì 6. Fo scrilo a sier Zuan Francesco Ba-doer provedador sopra le camere è a Vicenza, in risposta di soe, laudandolo aver mandato de qui ducali 1023 scossi di le daje, però atendi a scuo-der il reslo eie. Fo scrito a sier Filippo Minio podestà di Ci-tadela, atento Malatesla Bajon sta lì a Citadela ne ha supliealo voria haver la caxa dove sta esso Podestà, e al Podestà dar quella dove el sta lui, però avisi Popinion sua el il suo voler di questo. A dì 28. Fo scrilo a li rectori di Padoa et in conformità al Podestà di Montagnana, come inlen-demo che Hironimo Guidolo dà recapito a molli banditi, però lo fazi venir de qui etc. Fo scrilo a sier Anzolo Guoro provedador zollerai in Dalmalia, in risposta di soe dii discorso fato di Traù, di che lo laudemo e debi lassar quel capo di slratioti è lì, e sier Doinenego Pizamano vien conte de lì, li daremo ordine etc. Item, a Sibinico far fortificar le porte di terra ferma e altro; lo laudemo eie. E di tre presoni turchi, ba-vemo scrilo al Baylo di Constanlinopoli et aspelamo risposta da lui. Dii mexe di Zngno, 1521. A dì primo. Introno Cai di XL a la banca di sora : sier Bortolamio da Canal qu. sier Zuane, sier Piero Gradenigo qu. sier Marin et sier Ferigo Michiel qu. sier Zuane, quali do di loro non è più siati, el il Doxe vene in Colegio, et deteno lardi audientia, nè fo lelere da conto. Fo scrilo, per Colegio, al Luogotenente di la Patria di Friul, mandino le letere cesaree a Gradisca et Maran a far publicar et obedirle. Da poi disnar, fo Pregadi per expedir li oratori di Cypro et per far orator in Pranza, e non vi fu il Doxe. Introno Cai di X quesla malina: sier Nicolò Dolfin, sier Jacomo Michiel el sier Bernardo Mar-zelo stali altre fiate. Fu leto una suplicha di uno .. . ., qual voi far uno inzegno di aqua da maseuar el far bater rami, con questo altri che lui el li soi per anni 50 non possi far ditto artificio, sotto la pena, ut in parte. Et fu posto, per li Consieri, conciederli quanto el domanda per anni . .., et fu presa. Ave .... Di Padoa, di sier Marin Zorzi el dotor, podestà, di 17 Mazo. Come, havenJo recevuto nostre lelere zerclia certa delegalion dit rapto seguilo in villa de Megiain solo Montagnana, di esser tolto di su la strada una pula di anni 12 da cerli a cavalo et menata via, ut in litteris, et voi autorità farli proclamar et melerli in bando, e tamen non nomina chi i sono. Fu posto, per li Consieri, dar autorità al dito Podestà di meterli in bando di Venetia, terre e lochi con taja vivi lire .... e morti lire .. . . , e li beni confisehadi. Ave 137 di si, 17 di no. Di Roma, di sier Alvise Gradenigo orator nostro, di 24. Come, ricevute nostre di 17 dii passalo, con la copia di capitoli conclusi con la Cesarea Maestà per la execulion di le trieve quinque-nali, fo dal Papa e li comunicò. Sua Santità disse li piaceva la Illustrissima Signoria noslra fusse stà sa-tisfata e contentata. Rispose esso Orator era cossa di conlenlo di l’uno e l’altro subditi. Soa Beatitudine domandò quando compiva le trieve. Rispose fin 15 mexi; sicliè spesso li domanda la fin di tal trieve. Poi P Orator li domandò di sguizari. Disse el Papa voleva licentiarli, et ne ha fato venir verso Roma 300; ma un’altra volla disse prima 1500. Poi lui Oralor parlò al reverendissimo Cornelio aziò inlen-desse dal Papa di diti sguizari, perchè si divulga per Roma i vieneno avanti a Pexaro et Rimano. E cussi parlò al Papa, qual li disse che Paspetava una risposta di Pranza; ma non disse di che. Et li sguizari in questo mezo vanno temporizando el suo partir, et hanno auto la paga, la qual compie a li 13 di Zugno, et però il Papa in Banchi zercha trovar 20 milia ducali, ch’è per dar l’altra paga. Scrive esser avisi di 174* Napoli, le zenle d' arme cavalchano verso P Apruzo el il Tronto ; si dice vien al servicio del Papa. E quanto a la trina liga, el Papa ha diio il Chrislianis-simo re ha mudà li capitoli e conzati quelli a so’ modo, el ha scrilo in Pranza et aspela risposta. Et che Pavé lelere dii Re, come el faria contentar la Signoria a li capitoli di la dila liga, non obstante vo-lesseno certa dechiaralion. Scrive, haver inleso è