397 MDXXI, GIUGNO. 398 Che si diceva li giorgiani havcr inferito molli danni a’ turchi, per il che se presumeva el dovesse mandar zenle a quelle bande. Come erano gionte de lì cerca l’uste 20 venule da Galipoli, apresso le qual i haveano messo in ordine alcune altre; de lì se judicava le volesseno mandar in Mar Mazor. Come de le 20 galle, che se diceva meterse in ordine per mandar fuori, quelle se aconzavano; nè se diceva altro del suo ussir. Avisi hauti di Hongaria, per teiere di VOrator nostro, date a Buda a dì 11 Zugno. Come quel Serenissimo Re havea manda per il ditto Orator nostro, et li haveva comunicato come il Signor turco haveva conclusa pace con el Sophì, et che 1’ haveva fata grandissima preparalione de exercili, et esser passato verso Andrenopoli ; et per quanto Sua Maestà intendeva, lui Turco era per tuor la impresa conira il regno di Hongaria, et prima invader l’una et l’altra Valachia superior et inferior, che è la Moldavia el Transalpina, per esser poi ad un trailo in el dito regno. Come el Signor turco haveva mosso lo Impera-tor de’tarlari, cum il quale haveva bona intelligenlia, a venir verso la Moldavia con grandissimo numero di gente; et che le dite nove erano venule alhora a Sua Maestà da l’uno et l’altro Valacho et de Tran-silvania. 236,) In tetere di l’Orator nostro in Alemagna, date a Bruseli a dì 19 Zugno 1521. Come el duca de Bari, qual era andato in Anversa, era gionto de li a la corte. Come lo acordo seguilo fra el Papa e la Cesarea Maestà lui tien esser per causa de grandissimo su-spetlo l’havea dii Papa per el regno di Napoli, dal qual asecurata Sua Maestà da Sua Bealiludine, a l’incontro la è compiaciuta da essa Maestà de la impresa di Ferara. In teiere di 23 ditto. Come l’havea inteso per certo, el Papa esser a-cordato con la Maestà Cesarea, et che ’I desegno suo è di mandar el ducha di Bari insieme con il reverendissimo Sedunense nel canlon di Zurich, et da quelli dui altri atinenti al prelato canlon de Zurich, li quali tengono con questa Maestà, et ne li quali el dito Cardinal poi assai; et de li concitar sguizari ; da l’altro canto far passar le gente sue del reame di Napoli el invader el ducalo de Milano. El che l’altro zorno, el Cardinal Sedunense fu chiamato nel Consejo regio, dove sleteno serali fina mezo giorno prceter solitum, perchè mai el Cardinal suol intrar nel Consejo. Da poi disnar, ordinato per li comandadori a 2371> quelli di Pregadi che venir dovesseno a l’obito dii Serenissimo Principe. Et cussi reduti in Gran Consejo li palricii el il reverendissimo Palriareha nostro, oratori di Pranza, Hongaria, Ferara et Mantoa con li infrascali Procuratori sier Anlonio Grimani, sier Antonio Trun, sier Domenego Trivixan, sier Andrea Grili, sier Alvise Pixani et sier Hironimo Justinian, questi Ire ultimi e il Trun erano con mantelli, maneoe sier Zacaria Gabriel e sier Zorzi Emo, non poleno caminar, sier Alvise da Molili e sier Zorzi Corner el cavalier è mal conditionati nè veneno, li Consieri e Cai di XL, mancò sier Borlola-mio da Canal, è ilo a caxa sua amalato, veneno vestili di paonazo, et il resto di palricii tulli che introno in Pregadi e non altri, non vi fu li XL criminal per non esser solito, né si va gradatim, vi-delicet Avogadori et Cai di X vanno per etade. Et in chiesia di San Filippo Jacomo si reduseno li parenti e amici di Loredani per acompagnar li iloti a palazo. In sala di Pregadi si reduseno, el era vi li compagni etiam di sier Lorenzo Loredan procura-lor con mantelli. Et. cussi la Signoria, vicedoxe sier Batista Erizo, in mezo dii Patriarca e di oratori di Pranza e Ungaria veneno zoso di la scala di legno per andar in la sala di Piovegi a far l’oficio e udir il vesporo di morti, jusla il solilo. Et come fono a la porta di la sala di Pregadi, vene il primo llol, sier Lorenzo procuralor, con panno nero in testa, et apreso il vicedoxe e il Patriarca si messe, et cussi gradatim li altri fono con mantejli da coroto negro, et cussi uno et uno precedevano; poi altri con mantelli curii, tutti dal canto di sora di senatori e-rano messi. Io, per esser di la Zonta, mi parse andar con la Signoria ; et cussi venimo in sala di Piovegi, dove era la cassa impegolala col corpo dii Doxe, e di sopra uno coverlor di reslagno d’oro, e la vesta di restagno dii Doxe fodrà di varo col bavaro, il cussin di restagno con la barela di resta- (1) La carta 235* è bianca. (J) La carta 236* è bianca.