133 MDXXI, APRILE. 134 santa, !i a Napoli è slato pochissima devulioue, seguito molle occision per le chiesie, nominando le chiesie; et ne l’hospedal dii mal incurabele fo roba uno legno dove era una cassa si ineleva elemosine per tuor il cadenazo di ferro. Grandissimi odii tra baroni, citadini e populani; non hanno limordi Dio, vanno tulli armati per la terra. Dii dito, di primo Aprii. Come, predicando de lì uno fra’ Francesco di l’Agnelina, di l’hordine di frali di san Francesco Conventuali, il qual reprendendo quello si fa in questa terra e laudando la eità di Veniexia, dove havia predieado, et maxime contra hebrei che non portano di qui signali et a Veniexia porlano bareta zalla, et di le gran dote si danno che rumano le eaxe, era slù posto leze non si desse più di ducati 3000 per dola ; linde li eleli di Sexi si reduseno et proveteno che li hebrei porta-seno barete zalle, el le dote non passasseno 3000 ducati. Ma li hebrei andono dal Viceré, qual mediante maestro Lion hebreo medico, dito Viceré mandò per li diti electi reprendendoli molto di quello che era cosa pertinente al He a proveder di zudei e non a loro, e non volse si publicasse l’edito, raprendeudoli assai ; e cussi al frale non predicasse conira zudei, inzuriandolollssai. Scrive, per queste dote è venuto gran odio Ira baroni e zenlilhomeni e populo, perchè molli dii populo, per honorarsi, devano assa’ danari per maritar le soe in zenlilhomeni e baroni; sichè horamai é venuto gran odio tra loro. Scrive di fanti venturieri venuti di lì etc., ut in litteris. Dii dito, di 2. Come era venuto ordine di la corte, li fanti si legni, si lazi la monslra e se li dagi danari ; et par il Re habi dato la terra de.....al duca di Atri per ducali 40 milia, e questo a instantia dii conte di Chariali suo suocero; il qual Ducha era anzuino, aciò sia aragonese. Scrive, il duca di Mon-talto, stato a l’Aquila, dice tal zorno ha examinà 60 lestemoni ; e diio conte di Montoro farà ben li fati soi. Scrive, 1500 fanti di quelli è in l’Apruzo vien qui, alozerano a San Germano di ordine dii Viceré, sicome li ha dito il secretano dii ducha di Airi, che eri alozono a uno so’ loco. Dii dito, a dì 3. Come era slà amazato de lì uno nominato in le lelere, qual è homo da conto e nepole ... ; per il che spagnoli si messeno a l’arme e andono a caxa di chi l’amazoe, e si ’I Viceré non era, seguiva gran scandoli, come in dille lelere si contien ; sichè ludi porlano arme. Dii dito, a dì 7. Come li fanti sono de lì in Napoli fanno molli inconvenienti li in la citò, per il che il Viceré ha terminato e li ha mandati alozar fuor di la cità ; et il marchese di Pescara è zonlo di qui, 83 et é siali a le mano con alcuni di la terra, el è slà morti di loro 4 spagnoli. Scrive di terre si vende lutavia, ut in litteris; el Monsen Chiarles spera exiger li danari di le vendede, et non intende la causa esso Secrelario come quesli comprano cussi volentieri slado et vendino dii suo a 6 et 10 per 100, el comprado ini rade a Ire per 100, la qual non è però cerla. Il Viceré à convocà li baroni el vole da loro il don zoè la milà di l’intrada di beni feudal; la qual però pagano mezo loro e mezo li subdili. Scrive, Alfonso Beltrame li ha dito aver lelere di Germania, visto come l’Imperador atende a l’impresa de Italia, el arà 30 milia fanti et 3000 homeni d’arme. Scrive, le cosse dii conte di Montorio suece-derano bene, et tre capitoli li erano opposti: che ponevano angario e le scodeva, et non notava il lutto per il bisogno, ma si leniva per lui quello li pareva ; la seconda feva mal a li soi inimici; la terza era anzuino, e questa si conzerà con danari, et la borsa li costerà. Scrive aver auto nostre letere per la polvere da esser concessa dal duca di Airi a requisilion di Savii sora le aque. Li parloe ; fu contentissimo darla. Di Germania, di sier Francesco Corner el cavalier, orator, di Vormatia, a dì 30 Marzo. Come di certo l’Imperador torna in Fiandra a la più longa per tulio il mexe di Aprii, et cussi li ha con-firmà il Gran canzelier, parlando in la materia di capitoli di confini, come el scrive per le altre che sua magnificentia dubitava non saria la risposta a tempo, perchè la Maestà Cesarea partiria la seconda selima-na poi Pasqua, aut ad summum la terza per Fiandra. Scrive, la dieta ha risposto a li tre articoli proposti per il Re, che essendo gran dilcrenlie Ira quesli principi, bisogneria adatarle, et quando prendes-seno di darli ogni aiuto per il suo venir in Italia, la execulion non si faria; però era bon indusiar e aten-der a quietar dite difereutie; tamen che sempre loro non mancherano in far eie.,Et come li ha dito l’ora-lor dii re Chrislianissimo, è de lì, che certo il Re si 83 * parte, va in Fiandra per passar in Spagna perchè quesli non li secundano. Et perchè il Re ha inteso Ruberto di la Marchia con exercito farli danno su la Fiandra, et come il duca di Lucemburg havia tolto una terra poi la morie dii ducha di Cleves, per il che questo Re mandava in quelle parli il ducha di Fiorili, qual si à con il conte di Naxo ha gran seguito de lì; et volendo mandar uno Francesco Siechinger capitanio, sla mia 50 italiane de qui, degno capi-lanio, qual poi far da 3 in 4000 cavalli prestissimo in