53 udxxi, a la Cesarea Maestà, venendo in Italia a luor la corona, 20 milia fanti et 2000 cavali. Con altri avisi, sicome in la dita letera se contien, qual comunichi con la Signoria. Di Milan, di Vóbsequentissimo servitor To-darò Trinisi, date 20, drisate a li Cai di X, et zonle venendo su Pregadi. Come monsignor di Lu-Irech era a Gambalo. Et scrive, ha inteso da monsignor di Lescu suo fratello quello che fin hora a lui era incognito, et par etiam da monsignor di Lu-trech, videlicet che quelli andamenti di far venir sguizari è per luor la impresa dii regno di Napoli; et che vien sguizari 10 milia pagali per mezo il Papa e il re Christianissimo, e saranno assa’ più per li venturieri li vien drio, quali vorano etiam loro la paga; et che ’1 Papa havia serito al re Christianissimo è bon comunicarlo a la Signoria nostra et farne parte a lei, perchè di quelli li loca Soa Santità è contenta dar, e cussi dagi etiam il re Christianissimo ; e che ’I Papa darà altri danari a li fanti spagnoli perinler-tenirli. Et che diti sguizari zonti a Pavia si trata farli andar per terra fino a Rezo a la sfilata, pro-metendo non farano danno alcuno. Scrive, Lulrech, fato Pasqua, va in Franza a trovar il re Christianissimo; con altri avisi, et prega la Signoria sia tenuto secreto ; sichè si voi tuor dilla impresa. Item, che’l zeneral di Milan ha dito li franchi venuti di Franza è per pagar sguizari, i quali la setimana santa sarano a Pavia. Item, manda uno capitolo di letere di Toledo, di ultimo Fevrer, scrive uno, li campi tulli do Iratano acordo e seguirà. Item, scrive il Cardinal di Medici è stato a Pixa, e tornato a Fiorenza fa ogni cosa per trovar danari ; e questo aviso è in le letere di Ferara. 31 A dì 23, la matina, fo letere di Roma, di 20, et di Napoli di.. ; etiam di Roma, in li Cai di X ; il sumano noterò di solo. Vene l’orator dii duca di Ferara per cose parti-cular non da conio. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla, et expedileno dar ducati 30 d’oro a sier Andrea Grili procurator, va a Milan, justa la parte presa in Pregadi, et altre cose ; dato autoritade poter etc. Fo poi col Consejo semplice absolli alcuni monetarli et liberati do, et fato certe gratie, et spazà più cosse. Di Franza, vene letere di V Orator nostro, di 13, et di Milan, 21 ; il sumario di le qual noterò di solo. Noto. È venuto uno breve dii Papa, che è contento che maestro Andrea di Ferara, di 1’ hordine di marzo. 54 frali Heremilani, debbi predichar eie.; il qual fin ora è slà in questa terra secreto, incolpado aver dito mal dii Papa et di la Chiesia e seguir la fazion di fra’ Marlin Luther. Et cussi da matina predicherà. A dì 24, Domenica di l’Olivo. La Signoria vene a la messa in chiesia di San Marco, vicedoxe sier Luca Trun vestito di scartalo, perchè non vene sier Batista Enzo. Vi fu li oratori Papa, Franza, Hongaria, Ferara et.Mantoa, elio etiam per esser di deputati vi andai, licet non ben sano fusse dii mal et cicatrice di la galla. Da poi disnar, si predicò a San Marco per il pre- dicalor predica a San Lorenzo, fra’........di Urbino, di l’ordine di Heremilani observanli ; vi fu la Signoria con li oratori etc., et fece bella predica de pace. Da Constantinopoli, fo letere dii Baylo, di 21 Fevrer, qual non fo lede ; il sumario scriverò lele le sarano. Ozi fo il perdon di colpa e di pena al Sepulcro, comenza ozi a vesporo e dura per lutto doman ; etiam fo la Domenica di Lazaro. Item, è il perdon a Santa Maria Mater Domini ozi e doman, di colpa e di pena. Item, il perdon di Santo Antonio il Zuo-ba santo, justa il solito, et il Sabato ganto a la Pietà. Item, il perdon di colpa e di pena a San Ziminian. Noto. Ozi fo publicà per tutte le chiesie come il reverendissimo nostro Patriarca havia fato intender a li piovani publichasseno per le chiesie che doman, eh’ è il dì di Nostra Dona, el Pontifice ha ordinato che a l’aurora si digi per ogni chiesia una messa in canto granda, et questo perchè in tal hora fo anon-eia la Beata Vergene da Panzolo, come si ha ’uto in visione ; et chi sarà a quella messa, averà zorni .. . milia di indulgenza ; sichè più non è sta diio messa a l’aurora si non da Nadal, e si dirà doman. In questa matina, vidi una galìa grossa di Barba- 31 * ria, zoè capitanio sier Alexandro da Pexaro a la riva di la Piaza di San Marco, che prima non poteva accostarsi galie sotil, hora è venuta una grossa, che più non è solito menarsi galìe grosse lì, et è per esser bona aqua per l’inzegno che va atorno, li cava li dossi dii canal per mezo la Piaza, et l’aqua ha gran corso. A dì 25, fo il Luni santo, sor no di la Ma-dona. Prima, per tutte le chiese fo ditto, a l’aurora, una solenne messa per l'ordine auto dii Papa, come ho scrito di sopra ; et cussi si observerà ogni anno di dirla, come si fa da Nadal. Et la Signoria, vicedoxe sier Luca Trun vestilo di veludo cremexin, fo a messa el vesporo in chie-