67 MDX.XI, MARZO. 68 dii Consejo di X. Come il reverendissimo Cornelio li ha diio, che era sta dillo al Papa che Francesco Maria olim tlucha di Urbin era stalo a Ye-niecia e auto provision ducali 4000 a l’anno et alo-zarnenio su quel di Esle, dicendo è bon parli al Papa. Et cussi, hessendo con Soa Beatitudine, li parlò di questo, et che non era il vero tal zanze, ma so-lum quanto disse per avanti a Soa Santità, di esser ben venuto a Venecia, et non se li poteva negar per esser nobile etc. Unde il Papa li piaque saper non era il vero, dicendo: « Havete fato ben a chiarirne, e scrivete a la Signoria senio tulio a farli cosa agrata ». Poi li disse saper certo il re di Romani vera questo anno in Italia; però Soa Santità, il re Christianissimo e la Signoria nostra è bon strenzersi et esser uniti, come saremo, a obslarli ; con altri co-loquii, ut in litteris. E che ’1 vien per recuperar le terre di l’Imperio, et maxime quelle tien la Signoria etc. Fu posto, per li Savii, la comission a sier Andrea Oriti procuralor, va a Milan coni’è richiesto dal re Christianissimo e di monsignor di Lulrech: che'1 vadi a Milan a consultar de agendis, però si manda ; el zonto, saluti ditto Lulrech, vedi quello voi dir «et per esser stato in li nostri Conseglii tu sai la in-lenlion nostra, ch’è a la pace, et dissuader a la guerra quanto si po’ per benefìcio di comuni stali; et quello li sarà proposto, ne aviserai. » Debbi salutar in nome nostro monsignor di Lescu;con altre parole, et sii col Governador nostro. Itcm, acciò sia instru-cto, li mandemo copia di lelere aule di l’Orator nostro in Germania. Item, per causa di la diferentia di Oio, per le innovalion voi far quel Zeneral di Milan a danno di brexani, et per consequenle di la Signoria nostra, per ciò voy, zonto sii a Brexa, aver in-formazion di questo « e con la instrution ti liavemo dato parlerai a Monsignor illustrissimo, e veder tal cossa non vadi drio a danno nostro e conira la forma di la juslitia eie. » con altre parole. Ave una di no, 1-29 di si. Fu posto, per li predilli e li Savii ai ordeni, essendo venuti li oratori di Dulzigno a narar li dani hanno dii Turco poi partili li stratioti erano a quella custodia, però sia preso che si mandi cavalli 16 di stratioti sotto uno capo da esser mandali a far in Levante, et il suo pagamento sia deputa page ... a la camera di Vizenza, et page... a la camera di Veja. 39 Fu posto, per li Savii ai ordeni, la confirmalion di un’altra ducal fu concessa a Zaneto di Otto sco-drense, qual fo con 4 compagni quello recuperò el castelo di Ospo di man de i nimici, che ’1 sia caporal nel castel di Cao d’Islria, justa le lelere di la Signoria fate a di 8 Zugno 1517, con el salario consueto ; et fu presa. Ave 145 de si, 6 di no. La qual parte fu posta per 4 Savii ai ordeni; non era sier Jacomo Dolfin. Fu posto, per li dili, excepto sier Zuan Francesco Mocenigo, e fo la prima parie fusse messa: atento è comparsi a la Signoria Hironimo Asarelo el Batista Liprando per nome suo e di altri mercanti, qual con una nave di Damian Lovo, patron Marco di Mi-chiel, condusevano de qui bote 120 di vin, et nel canal di Curzola dele in uno scoio dito Seslino, et il patron andò a Curzola, fe’ proclamar chi andava a recuperar el cargo li saria dà la mercede; unde alcuni andono e recuperono el tulio, e quel Conte fece una senlenlia questi recuperatori havesseno il terzo et il quarto, unde dili mercanti si ha dolesto di tal sententia, et fu commessa a li Savii ai ordeni. Qual, aldito le parte, e visto li ogii fo recupera in bonaza in zorni tre, però sia preso che dita sentenlia sia la-jata, et li mercanti dagino a essi recuperatori ducali 100 per so’ fatica, e che li ogii li siano restiluili e li conducili de qui pagando i dacii, e cussi le robe de la nave, e’1 patron habbi di mercanti ducati 30: 84, 6, 7. Fu posto, per li Consieri, excepto sier Daniel Re-nier e sier Antonio Juslinian dolor, et sier Michiel Foscarini Cao di XL, li savii dii Consejo excepto sier Piero Capelo, e li Savii di Terra ferma, poi leta una suplication di madama Zenevre fo mojer di Zuan Maria di Martinengo ciladin di Brexa, qual in questa guerra havendo intelligentia col conte Alvise Avogaro di far ritornar il dominio di quella città a la Signoria nostra, fo da’ francesi tajatoli la lesta, et la lesta posta sopra la torre, le caxe brusate, toltoli facilità per ducati 4000 di beni mobeli ; et havendo fato molli debiti al tempo essa povera mojer con 3 fluii scampono, per poter viver, nè mai galdeleno li soi beni se non poi torna el dominio di Brexa a la Signoria nostra, pertanto domanda la gralia di questo Illustrissimo Stalo eie. Unde messenò, atenlo li meriti di suo marito, per exempio di altri, li siano dati provision ducati 200 a l’anno a la camera di Brexa, e morendo uno cessi la provision a sè lan- 39* genie et vegni in la Signoria nostra, ut in parte. Et a l’incontro, messeno sier Daniel Renier, sier Antonio Juslinian dolor consieri, sier Jacomo Barozi, sier Alexandre Lippomano Cai di XL, sier Piero Capelo savio dii Consejo, come voleno la-parte, con questo che morendo uno vadi in li altri ditta provision. Andò la parte: .... 65 di Consieri e Savii,