35 MCCCCCIV, GIUGNO. 36 costoro, el amazorono gran parte, et ferirono quello che era sopra li salii preditto di 12 ferite, fo lassato per morto. Poi fo tira dal piovali in chiesia, quando sapeno che l’era in chiesia, andorono in chiesia, pregandolo che ’l ussisse, che essi voleano far lutto quello che esso volea, e queslo dicea per volerlo amazar; mai non volseno violar la chiesia, •nè inferir altro oltrazo. Dice che sono questi siculi 6000 cavali ; et tra li capi el primo è uno Lazaro etc. La majestà dii re, inteso questo, scrisse a tutti li signori vescovi, capitoli et nobili, che, sotto pena de esser rebelli, pigliaseno tutti le arme et andaseno contra questi rebelli, et li debelasseno armis. L’altre parte de Transilvana hanno mandato oratori qui per questo ; et scrisseno etiam li baroni di Transilvana a’ siculi, che mandasseno oratori al re, et che venisseno sopra la Ihor. fede. Et sic erano posti in viazo do di quelli primi, con 30 cavalli, li qualli veneno per insino a Sibra; et li lhor inimici intendando che vegniveno con 100 cavali per pigliarli, essi, inteso questo, se reduseno in uno inclauslro di frati lì in Sibin, et scrisseno a li soi che li vegnisseno a liberarli. El sic vene uno noncio al re et a li oratori di Transilvana, de la qual cossa se ne lamentava tutta Transilvana, che li oratori, fidati per lhoro et subditi, non siano liberi, curri sit, quod oratores turchorum et inficiciium sint securi. Et sic el vayvoda subito spazò uno nontio, che fosseno lassali vegnir sicuri et acompagnati, et similiter el re, tamen siculi erano mossi per vegnir per lhoro, et se non ge darano li soi oratori, manazano brusar tutta la terra ; e cussi 13* farano. E dice costui, che ’l dubita, che questi noncij sarano tardi, perchè harano liberati li oratori, che mandaveno per forza, et non li manderano più qua ; sì che sequirà qualche gran scandolo. Et essi oratori venere passado dovea haver resposta, la qual è prolongata fino al tornar de questi do nontij mandati a Sibin. La Transilvana se scusa de non voler andar conira lhoro : prima per esser conzonti di sangue con lhoro : 2.° perchè sono a li confini, e che poriano introdur turchi o valachi ; e poi lhoro non sariano sulìcienti a resister soli, et etiam perchè Stefano vayvoda, è vecliio, se occoresse la so morte, che turchi non pigliano quello paese, perchè non se poi dar socorsso per altra parte che per quella ; 3.° che sono zente vendichativa, cornino sono valachi, e che mai se dementegano le inzurie ; et che, quando fosseno in campo contra turchi o inimici, non saperia-110 da chi guardarse, o da li soi oda inimici, perchè se recorderiano : Costui amazò mio padre o mio fra-dello etc., e mi amazerò adesso lui. Per le qual cosse pregono la majestà dii re, che ge perdoni ; e *se ’l se voi vendichar, manda altri dii regno, perchè lhoro non sono suficienli, perchè sono adesso 7000, insieme se adunerano fin a 12 o ver 14 milia. El re aspetta a risponder fin al vegnir di quelli noncij etc. Item, heri, siando el re in sala granda, e la raina e il Cardinal ystrigoniense, e tutti li prelati e baroni, aspelando la dispotessa zovene, zoè la mojer fo dii dispoti morti, per farla sposar dal dispoti electo no-vamente, el Berislo, essa, assendendo sopra, caschò in angossa, et per morta fo portata in camera, e adhuc è in lecto. Essa per niente se volea maritar; la rezina l’à tenuta in corte per tre zorni et tre nocle, et mo che ’l havea promesso, volse subito farla spossar ; et lei ne l’ascender ab illa mestitia corretta caschò, et est complicano matris. Item, el zorno di Pasqua el re andò in chiesia’; el reverendissimo Cardinal strigoniense cantò la messa cum cerirnoniis; et andando poi el re a casa, lo secretano andava avanti el re, come feva li oratori nostri quando erano li, et similiter in chiesia. El Cardinal si voi partir doman, e li cari sono zonti, tamen crede el non pori haver licentia dal re. Item, 1’ altro eri zonse lì uno nontio dii papa, el qual portava la nova di la crealion dii papa Julio 2.°, et era per andar im Polonia etc. A dì 19. Fo pregadi, leto letere, posto la parte 14 dìi Condi, stratioto, per li savij ai ordeni, darli certa provision in Levante; et fu poi sospesa per alcuni di colegio. Item, introno in la materia, ut credo 0 disseno, ergo nihil scribam. In questi zorni, la terra di peste pur era agravata, et in varie contrade a la zornata ne morivano, licet per li deputali sora la sanità si feva grandissime provisione. A dì 20. Da poi disnar fo consejo di X. A dì 21. Fo pregadi. Referì sier Alvixe Moze-nigo, el cavalier, la sua legatione di Germania, laudato dal vice doxe, justa il consueto, et vene zoso di pregadi.. Di Hongaria, di Zuan Francesco di Bene-ti, secretorio nostro. Chome il re era iterimi caduto apopleticho ; la raina si dice è graveda ; il Cardinal ystrigoniense si duol, che la Signoria non li mantegni la promessa di beneficij etc. ; et che ’l manderà uno orator suo, et la Signoria mandi uno altro, super loco in Dalmatia, a veder i danni fati a’ nostri subditi etc. Et cussi, per parte posta per il colegio, fu preso, che sier Sabastian Zustignan, el cavalier, | ode-