31 MDXXI, MARZO. 32 cendo il re Christianissimo si porta ben. Poi li disse: « Domine Orator, savemo cerio l’Imperador voi venir in Italia »; et, come fra’ Matlieo secretano dii reverendissimo Medici li ha mostrato una letera di monsignor di Lutrech, scrive che questa dieta si fa in Germania non sarà come lo altre, ma sarà reso-Inlione etc. Ringratiò Soa Santità di la comuni-catione. Et scrive, per le altre soe letere, scrisse il 18 Papa averli dillo che li danari fo dali a’ spagnoli li dette il Prior di Capua conira il suo voler: al presente dice li convegnirà dar altri danari; poi il far venir sguizari, tutte è cosse di far gran considera-lion. Quello babbi a reussir ninno el sa. Il Papa ha tolto a usura ducali 10 milia, a 20 per cento in C mexi, et è slato piezo Ilironimo Beltrame, al qual li ha ubligato le cavalaric di ofiìcii novi Soa Beatitudine ha fato ; sichò il Papa zerca danari per ogni via. Scrive, lì è già portala una opera ha fato quel fra’ Marlin Luther è in Alemagna, di la qual il Papa fa gran capitai, et li reverendissimi Santi Quatro et Ancona sono siati insieme a parlar di questa cosa, qual molto preme al Papa ; et ditto fra’ Martin ha gran seguilo in Alemagna. Scrive, il Papa voi luor altri ducati 10 milia a usura da li Slrozi; ma li costerà più de li altri. E il reverendissimo Cornelio li ha dito, il Papa aver parlalo a domino Sigismondo Gixi che li bisognerà operarlo, zoè aver danari da lui. È ritorna qui a Roma il conte Guido Rangon, qual andò verso il Tronto contra ditti fanti spagnoli ; sichè non è più zenle d’arme, ni altri a l’incontro di essi fanti, come prima erano. Il qual Conte ozi ha cavalcato con parte di la compagnia, nè si sa per dove. Da Napoli, di sier Hironimo Dedo secretano, di 6. Come li fanti spagnoli, sono a l’Aquila e in quelli contorni et verso Spoliti, hanno auto una paga, qual è stà di danari dii Papa che li ha dali el Prior di Capua. Si dice il marchese di Pescara ge la hanno fata dar contra il voler di esso Prior di Capua per aquietar essi fatili, aziò non fazino danno, e aulì si partino. El è venuto uno nonlio, over comis-sario, con altri danari. Sichè i sono verso Narni e Spoliti, ch’ò castelo di Orsini, benché Colonesi sarano con loro eie. Le zente d’arme di questo regno doveano cavalcar, non si move; ma ben hanno auto ordine star preparale. Scrive, si lavora in l’arsenal de li le galle, e hanno bulato certe artelarie e quelle inzochano, e fanno le cassete et le ruode. Dii dito, di 10. Come, a dì 6 vene una posta di Roma, e quel comissario si parli con li danari per dar la seconda paga a li fanti spagnoli sono a l’A- quila e lì vicino, e il marehexc di Pescara va a Roma dal Papa a excusarsi. Et uno domino Jacomo ... , à genie dii dito Marchese di qui, ha dillo, il Papa si duol il Marchese habbi fato dr.r danari a li fanli, è 18* andato per scusarsi. Scrive, questi hanno desiderato haver Sermona, come scrisse questo è slato, et fe’ il Papa venir li fanli poi li mandono in Messina ; demum atende a l’impresa di Zenoa con il favor di Adorni di mutar stalo. Poi, per ditti fanli è stà coni-baluto Riva Trasalta, et non la poleno oblenir, perchè l’intrò dentro slravestilo il lìol dii duca di Airi, licei questo sia secreto. Sichè vien mo’ sguizari, per il che tulli sta suspesi quello habbi ad esser questo; ma si tien sia il consejo dete il reverendissimo Bi-biena al Papa, che facendo venir in Italia tiOOO sguizari, el polendo lui far da 10 milia e più fanli, non à da temer Soa Santità di alcuno. In l’Aquila, domino Lodovico di Monte Alto, che vi andò, non ha falò altro si non formar processi. Sichè si spera di bene dii conte di Molitorio, el spesso li vien poste di la corte cesarea ; sichè ha fato bona deliberatici! andar da quella Maestà. Scrive, è stalo preso uno capo di foraussiti nominato Stefano Mara, al qual li sarà fato portar il debito suplicio. Scrive, è letere di Satira, di 18 dii passato, come il ducila di Calavria è in roca come prima, e con gran custodi. Dii dito, di 13. Come li fanli spagnoli sono restali al numero di 4000; li altri è stà licentiali, et in forzo italiani. Et ozi è venuti di qui numero CO con schiopeti e ben in ordene, e prima ne passò al-Iralanli ; il resto alozali per le case verso l’Aquila. Scrive, è zorni tre è venuto uno di la corte con ordine di dar danari a li diti fanti, et etiam dar paga ti le zenle d’arme. È nova, in Majorieha è stato rno-tion e morto quel Viceré nomea don Mlchiel di Du-rea, per nome di la Catholica alteza. È letere di 16, di Yaiadolit, come quelle cose erano in più garbugii che mai ; et che quelli erano al governo di Valenza haveano seralo il pagamento ze-neral a li baroni et zenlilhomcni, come sanano li Monti di la camera d’iniprestidi ; sichè non danno ubedientia al Re et sono conlrarii al Re, come è quelli di Burgos. Scrive, lì a Napoli è li tempi suli; sichè ogni dì si fa procession perchè el piova. Scrive di certo caso sequito di alcuni zentilborneni dii sezo Capuano, quali per numero 7 armali arsallò a presso Castel Novo il tìol naturai fo di Villa Marin, il qual saltato sul ponte dii castello ussì per ajularlo, adeo combateno insieme, et fo tajà a pezi uno di 19 diti zenlilhomeni nominalo Jacopo Apizo et altri feriti; il qual Jacomo cussi ferito fo lirato in castello