MDXX1, MAGGIO. 190 slnfo a soa visitazion, qual li ha dito haver lui visto lo teiere, et sono alcuni altri capitoli azonli a li primi; non sa però quali siano. Et cussi li ha mandalo a dir 10 nrziepiscopo di Piascnza, olim episcopo di Asie; ma per un’ altra aviscrà copioso. Di Anglici, dii Surian orator nostro, di 6 Aprii, date a Londra. Come l’orator di Pranza 11 ha mandato a dir per il suo secretano, come il reverendissimo Cardinal lo ha chiamato e dolutosi molto, da parie di questa Maestà, che ’I re Christia-nissimo habi innovato contra li capitoli a la Cesarea Maestà, et fato che lluberto di la Marchia e duca di Geler li habi rolo guera con suo ajulo e favor; poi il re di Navara voler farli molion di guerra, eh’ é cosse che dispiace a questo Ile mollo, che desidera pace con lutti. AI che lui secretano juslificò il re Chrislianissimo con gran fatica, dicendo il duca di Geler non è suo subdito e non esser vero ; ma che l’Imperador dise questo, perchè non voi pagar li 200 milia scudi al re Chrislianissimo. Et cussi monsignor Poliot, venuto novamente, etiam lui si afati-coe, adeo il Cardinal si aquielò ; il qual Poliot vene per andar in Scozia, come scrisse per le altre. E la causa di lai parole è slà per la venula dii secretano cesareo de li novamente mandato da madama Mal-garita di la Fiandra di qui. Scrive, è zonto qui a Londra monsignor do Phisis, vien di Scozia, dove fo mandato per il re Chrislianissimo, e torna in Pranza; et par li oratori scozesi non vengino qui, come era ordinato. Ma questo orator francese si fatica di far perlongar le trieve con Scozia per do over tre anni ancora, dicendo in questo mezo si troverà qualche expedienle di acordo. È slà dito do nove levale da questi cesarei : una che Ruberlo di la Marchia à ’ulo una rola di 700 francesi da quelli di madama Margarita in la Fiandra; l’altra è renovà la pratica di le nozo di la tìa dii re di Portogallo in la Cesarea Maestà. Di Ilongaria, di sier Lorenzo Orio dotor, orator nostro, date a Buda a dì 19. Come, ricevute nostre dì 18 Fevrer et 19 Marzo, venute per via di Vegia, qual sono mollo longe, vien a Buchali, Xagabria e de lì saria meglio mandarlo per corier con li sumarii di nove, e cussi li comunicò quesla matina al Re, eh’ è zercha la recuperalion di Alepo fato per turchi, e il Gazelli esser rilrato in Amari. Soa Maestà ringraliò. Poi disse queste è nove ve-cliie, malifice, et aver auto lui nove più fresche, che dito Gazelli esser sta roto da’ turchi e preso e ta- * giriteli la lesta, e il Turco aver recuperalo la Soria, e aver auto Damasco e quello posto a saco con danno di mercadanli, dolendosi di questo danno di la chrislianità; però bisognava svegliarsi li principi christiani et far contra questo naturai nimico di la chrislianità, et aspetava risposta dii Papa c di la Cesarea Maestà di questo. Et che in quella dieta generai si fa qui poi il di di San Zorzi, si tratarà questa materia contra turchi, maxime perchè la Croa-tia, capo il conte Bernardin Frangipani, si havia fato tributarii al Turco, et voleva mandar uuo novo ban in Croatia, è tutto era a beneficio di la Signoria nostra per la Dalmatia; e che la Croatia a lui non li feva nulla, ma ben importava assa’ a la Signoria per esser vicina a la Dalmatia. Poi li fo’dir aver aviso che uno Hironimo.....tragurin, fo alias capitanio di Segna, con inlelligentia di la Signoria havia voluto tuor Segna, e una noie vene di Yeia a Segua alcuni fanti solo la terra predila con uno parente dii prelato Hironimo, pagati li fanti dal camerlengo ili Veia ; al che esso Orator rispose non esser da creder che la Signoria facesse tal cosse. Hor il Re li disse: « Scrivè a la Signoria, e dagi qualche galìa in ajulo di Segna » ; sichè Soa Maestà e li altri re-slono aquietali. Dii dito, date a dì 22. Come erano ritornali li oratori di quesla Maestà, stali al re dì Poiana, insieme con li oratori cesarei prò pace tractanda col Gran maestro di Prussia, et voleano concluder la pace perpetua; ma non hanno pollilo concluderla per esservi molle dificullà in quella ; la qual il Gran maistro predilo non l’à voluta aceplar, dicendo non la poter far senza consenso di Eleclori di l’imperio, ai qual è ricomandata la Prusia, ma voria si meles-seno in judeci arbitri. Et per il re di Polonia nomina questa Maestà di Ilongaria, il reverendissimo Strigoniense et il reverendo Cinque Chiesie, per esso Gran maistro la Cesarea Maestà e in absentia il fratello don Feranle infante, il Cardinal olim Curzense et il duca di Saxonia. Scrive, si fa dieia qui a Buda di li signori prelati e baroni tulli armati, che sarà gran numero di persone, dove si tralerà de pace aut betlum con il Signor turco; e 1’orator dii Turco è pur qui, e sta con la solita custodia e in deslreta jusla il solito di queslo regno. Il conle Palatili doman sarà qui ; zonto, lo visiterà per nome di la Signoria nostra. E il Vayvoda transilvano, con il qual si dolerà di la morie di la madre novamente defunta qui vicina in una terra dila.'. .., et ha lassalo assa’ danari e arzenti ; era dona mollo nobile e degna, fo sorda di Casimiro duca di Slesia, qual fu socera dii re di Poiana, madre di la prima moglie. Da Zara, di sier Fiero Mar sullo conte e 120