289 UDXXI, GIUGNO. 290 zonto di Napoli a don Zuan Ilemanuel orator de la Cesarea Maestà ducati 30 inilia, e cussi li ha conlir-mà el reverendissimo Cornelio. Scrive, el signor Renzo resta casso, come scrisse, et partì di Roma ; tamen el reverendissimo Cornelio li ha dito è fen-zion questa et opera dii signor Alberto da Carpi, qual sta sempre a le orechie dii Papa, e il Papa li presta fede. Scrive, el cardenal di Lorena verà a Loreto, poi a Venecia, come el scrisse, et lo ha afirmato el reverendissimo Cornelio. Questa andata, se judica non sia senza misterio, perchè parlerà con sguizari in itinere. Scrive, essendo a palazo, trovò domino Eneas da Carpi orator dii duella di Ferara, qual è più zorni non l’havia veduto. Si scusò esser stà indisposto alquanto. Poi esso Orator li disse : « Adesso sete seguro che li sguizari vanno via?» Rispose : « Non so che seguranza è questa ; sono tuttavia apresso Ferara, e le promesse di preti è come quelle del diavolo, e non è da crederle. » 11 qual era venuto per tuor licentia dii Papa e repatriar. Scrive, le do galìe dii Papa armate è per partirsi de qui, e domandato al capitanio qual volta tegnirà, non volse dirlo. Scrive, el zorno de le Pentecoste, volendo andar a messa a la Pace, Vigo di Campo San Piero fo asaltato in strada da 7 armali, quali li deteno assa’ ferite et lo amazono; sichè chi mal vive mal muor. Et questi, andati in Agone, erano 7 cavali preparati, monlono suso e andono verso reame. Se divulga el Cavriana ha falò far questo, perchè in dito numero era uno fradelo dii prelato Cavriana. Bit dito, di 26. Come, ricevute nostre, di 20, con sumarii di Cypro, li comunicoe ozi al Papa, perché eri fo vesporo di la Trinità per esser eri la festa. El ledi, el Papa disse li piaceva che il Gazeli fosse ancora vivo e quelle cosse non fosse consompte, el che l’havia visto una letera dii Sophì al Gran maestro di Rodi, che li scrive voi far guera al Turco e venir con gran zenle, pregando lenisse secreto; et cussi li promise di far. Scrive, spagnoli, zoè li fanti, vien a li conlini dii Papa con dar fama venir a’ ser-vicii di Soa Santità, et che el Papa li disse aver fato soprastar el partir di sguizari, et aspelava una risposta di Pranza, la qual non era zonla ; e zonla che la fusse, li parleria. La qual, zà 12 zorni dovea esser zonla, nè poi star molto a venir. Di Napoli, di Hironimo Dedo secretano, di 13 Maso. El vene per le posle uno capitanio di fanti spagnoli è in l’Apruzo, nominato il capitanio Salzeto, et porta sguizari esser a le Grote, mia 4 lontano di Ripa Trasumpta. Questi mandano le fantarie et zenle d’arme verso il Tronto, a le qual voleno dar danari, I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXX. et domino Antonello Grido maestro dii campo va con danari,et el marchese di Peschara sarà capitanio. Et questi hanno fato con Alfonso Reltrame uno mcr-chato, al qual li donò la Irata di fermenti per ducali 80 milia, et li dà ducati 30 milia d’oro. Scrive, Klbny, nepole di Zarles, parli per Fiandra con danari. Ozi è zonto domino Ascanio Cotona fo liol dii signor Fabricio, qual si marida in una dola di .... Dii dito, di M. È tornà l’homo suo mandò a * Cajela per saper quello si feva; qual è ventilo mia 30 con le galee andò li con el prior di Barleta, el qual etiam è ritornato. Dice fortifichano la terra ; ha ruinà zercha 40 caxe nel borgo; fanno 4 bastioni, videlicet uno a la porta dii Porlo, uno altro a rincontro, il terzo a l’intrar e il quarto al monte. Hanno posto fanti 500 in dila cilà, ma mal in ordene, ai qual ha dato carlini 3 per uno; e li casleli mal in ordene di vituarie, pur li hanno posto dentro fatili; et hanno ordenà le vardie sono dentro da fanti 150, et fanno caxe CO per alozar li fanti, di legname eie. Quelli de la lerra ha mal animo, e li fanti alozano in loro caxe. Scrive, è zonto a Nola il principe di Bisi-gnano. Et avisa, 3 fusle di mori erano a Zerzenta, per il che dubitando, le do galìe veneno a terra et di note a la volta di Napoli. Dii dito, di 17. Come ozi, a hore 1G, è zonto de qui el marchese di Pescara, qual parli de qui col capitanio Salzelo di le fantarie erano in Capua, et vanno a passar tutte il Tronto ; sichè sarano da fanti 4000. E domali si parte domino Anlonelo Griffo maestro dii campo; el qual Marchese sarà capitanio de le fantarie e governador de le zenle d’arme; qual non è senza nota dii signor Prospero Colona che qui si ritrova. Li homeni d’arme cavalcano lulavia a la volta dii Tronto; et eri vene aviso al dito Marchese, sguizari esser ad Ascoli e fanno danni. Scrive, per lelere di Barleta in l’Apruzo, li formenli a ducati 6 il lari. Dii dito, di 19. Come sguizari vien a la volla 175 * dii Tronto, et è stà remessi a Roma ducati 30 milia per Alfonso Beltrame a don Zuan Ilemanuel orator de la Cesarea Maestà ; si dice per far fatili. Questi dicono esser d’acordo col Papa, e però le zenle cavalca e lo fanno forse per darsi reputazione, perchè questi è di mal animo conira di loro. È zonto qui uno Zuan spaguol, homo dii signor Renzo di Cere. Dice il suo signore è a Cere, à ’ulo licentia dii Papa; è venuto per levar ducali 050 erano sui banchi por darli a le zenle, aziò il Papa non li vogli. Dice die il signor Ursino di Monle Rotondo e Francesco da Fiano erano quelli che Iralano a conzarlo col re Clu i- 19