95 MDXXf, APRILE. 9G eluso: ben è vero lui lo zercha e dice a lui li apar-tien per il grado il tiene. Lo edito zà 8 di publícalo qui, fece il Re, non andasse alcun a stipendio di altri, per questo non è restati do capitani di andar a trovar il re Cliristianissimo. Scrive, il Reìnanda ordine in reame a vender il conta di Sora, qual è di monsignor di Chievers, et è contento servir il Re; et cussi con questo e le do terre scrisse fosseno vendute, sperano aver ducati 300 milia. Lo illustrissimo Infante sarà Marti, over Mercore, di qui. Scrive, di la materia si trata, il Gran canzelíer si ha excúsalo non aver potuto atender per le gran facende, ma sarà con Chievers et quelli dii Consejo, et fin do over tre zorní ne dirano etc., et spera si farà bon exito. Di sier Gasparo Contarmi, va orator a la Cesarea Maestà, data a Trento a dì 19. „Come da Sismon serisse aver ricevuto la comission, unde si parli e vene lì a Trento, et per convenir star lì a conzar li cariazi, visitò quel episcopo, datoli le letere di credenza, usandoli parole eie., e lui versa vice dii bon animo 1’ ha ’uto sempre a questa Signoria, e desiderar stagi in pace con la Cesarea Majestà, ofe-rendosi per lui far ogni bon Oficio. Poi disse, come da lui, la Signoria doveria perdonar a quelli foraus-siti è qui, quali fanno mal ofitio et desiderano guera a danno di quella Signoria. Poi lui Orator li dimandò si havia nulla di ¿ìovo di la dieta. Soa signoria disse aver lelere ozi, ma non ancora lete e poi pranzo mandasse il suo secretario da lui, li diria quello P havea. Et cussi mandalo, li disse aver di la corte, di 17 et 18, da alcuni soi, la dieia perseverava e si continueria de lì si ’1 morbo non la impe- 57 diva ; et che verso la Fiandra era principià qualche movesta di guera ; et come Io Infante si aspetava lì a Vormes eie. Di Pranza, di sier Zuan Jìadocr dotor et cavalier orator nostro, date a Villa Francha, a dì 16. Come erano zonti de lì uno maestro dii tinello dii Papa, et uno servitor di Julio di Sanse-verino con lelere dii Papa al Re per la liberalion dii conte.........; al qual il Re ha risposto, quando el scrisse al Papa per il cardinal di Siena et per Zuan Paulo Baion, Soa Beatitudine non volse compiacersi, però etiam Soa Maesta non voi, pregandolo volesse lassar far justilia di lui. Scrive, domino Hironimo de Vich yspnno partì di Roma con fama andar a Loreto, ma è andato a Fiorenza dal cardinal di Medici per far redugi il Papa a le voglie di la Cesarea Maestà. Scrive, è zonto lì in Franza a la corte don Piero Veles yspano per nome dii duca di Geler. Scrive mandar lelere di l’Orator nostro in Anglia. La illustrissima Madama è miorata ma non anderà a Lion col Re, et sta bene. Dii dito, di 19. Come fo dal Re, et scrive co-loquii auli insieme; col qual si alegrò, da parte di la Signoria nostra, dii suo ben star di Sua Maestà. Quella ringratiò con parole afectuose, dicendo non aehade più manifestar l’amor è tra nui ; et scrive verbapro verbis hine dieta. Poi che Soa Maestà si partiria per Lion, faria la via di Borgogna et starà a Degiun qualche zorno, zornate 2 da Lion, propinquo a’ sgui-zari; e voi averne 10 milia sguizari, e altri discorsi, et operarne parte a questi confini. Disse, il Degan di la capella dii re d’Ingalterra va a Roma, è stato di qui; el qual non slarà a Roma più di 3 mexi, con il qual parlò di le cosse di Scozia, et Soa Maestà non desse favor a quel regno. Et li ha risposto non darà favor conira quella Maestà, ma ben voi far governar quel Re, qual ha anni 10, almeno fin 3 anni che averà 13 anni ; e che lui non darà licentia al duca di Albania vi vadi, e andando non li darà a impa-zarsi di stato, ma non voi prometer el non vadi, dicendo voria il Papa I’ havesse tolto per suo capilanio; è valente homo. Scrive di noze dii duca di Geler in la fiola dii ducha di Surimberg, è qui a la corte, tale zà per avanti ; el Soa Maestà voi mandar 6000 sgui- 57* zari a quelli confini. Scrive, Soa Maestà si parte e lui Orator lo seguirà ; el la illustrissima Madama va in lelicha a Paris a compir certo suo volo. Di Anglia, di sier Antonio Surian dotor et cavalier orator nostro, date a Londra, a dì 10 Marzo. Coloquii con l’oralordil re Christianissimo, di parole li ha ditto il Cardinal. Etiam l’Orator parlò al prefato Cardinal, qual li disse la dieta non è compita, et che il re di Romani voria venir in Italia, ma havendo contra il Papa, il re Christianissimo e la Signoria, non potrà far ben. Item, che li fanti e il venir di sguizari era per tuor Ferara per il Papa; et che ’1 disse a l’orator di Franza, dolendosi di le cose di Scozia, il qual rispose li oratori verano qui di Scozia fato Pasqua. Etiam vegnirà monsignor di Obi-gnì per passar più seguro il mar; non si fida passar per via di Scozia. Scrive che Martin Luther in Germania ha seguilo assai, el qual dà che far assai al Papa; e che le nave erano in Fiandra per passar il re Catholico in Spagna, erano sta licentiale ; e allre particolarità scrive. Si mandi il successor eie. Di sier Andrea Gritiprocurator,datea Vicenza, a dì 27. Dii zonzer suo lì. Ha recevuto letere da Milan, et quelle aperte per la licentia aula; è cosa di farne gran consejo. Ha visto et auto la com-mission, la exequirà justa il poter suo ; et zonto a