369 MDXXI, GIUGNO. 370 quesla cita nostra, et essendo similiter sta provislo, non solum che ’I si possi vender el vin a menudo per li sextieri sopra li burchii, del che se extraze circa ducati 5 milia de datio ; ma etiam che’1 si possi vender le malvasie a menudo ne li magazeni, de che si extraze etiam da circa ducati 2 milia de datio, ne par ben cosa conveniente et al proposito similmente far provisione a le hostarie, acciò le siino ben in ordine et accomodate, imperochè, essendo quelle al presente nel termine le sono, el siegue grandissima spesa a la Signoria nostra per li olli-ciali et soprastanti, cum incomodità di esse hostarie et cum incarico et murmuration de molti per le stranieze usano verso li forestieri che vengono in questa cilà nostra, ac etiam verso le case concesse a le comunità nostre; et acciò si possi far qualche reformation et regulation al ditto datio de’ vini a spina de esse hostarie, slcome è stà provisto de li burchi et magazeni, et come si osserva ne le cilà nostre de Terra ferma, però: L’anderà parte, che per scrutinio de questo Con-sejo siino electi del corpo di quello tre zentilhomeni nostri Proveditori sopra le ditte hostarie, quali non possino refudar sotto pena de ducali 500 d’oro; nè possi esser eleto alcuno che fusse patron, havesse a far, over partecipasse aliquo facto ne le ditte hostarie ; li qual Proveditori siano obligati accurate et diligentemente veder et examinar et intender Iute le cose pertinente ad esse hostarie, et pariter examinar gli hosti ; il che fatto debino essi tre Proveditori, cum quelle provision li parerano al proposito, venir a questo Consejo cum le opinion sue per lutto Avoslo proximo, che finirà il presente datio dii vin. Prceterea, ciascuno del Colegio nostro sii obligalo, sotto debito de sacramento, venir etiam a questo Consejo cum le opinion sue in lai maleria, intendendo, il predillo mese de Avoslo proximo che finirà, li prefati Proveditori haver finito l’ollieio suo. De parte . . 94 De non ... 86 Non sincere . 2 22IV A dì 17. La matina, il Doxe non fo in Colegio, ma sta meglio. Fo le ter e di Pranza, di l’ Orator nostro, di 8; il sumario dirò poi. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice, e non se reduse per il tempo cativissimo si non tre Consieri et 6 del Consejo di X ; sichè non fono in ordine, et fo licentialo, lele le letere venule eri et òzi. (1) La carta 220* è bianca. / Di arti di M. Sanuto. — Tom. XXX. Et il Colegio si reduse a dar audientia. Et per il grandissimo vento, una nave era sollo porto di sier Fantin e sier Gasparo Malipiero, per la furia dii vento ai fari se ingalono e intrò aqua. Tamen si dice non porà perir, ma con spcxa si suleverà. A dì 18. La matina, se intese el Doxe aver auto cativissima note e non sta bene, et cussi quesla matina. Vene l’oralor di Ferara in Colegio el monslroe letere dii Ducha. Avisa come sguizari, erano alozali a Rezo, si erano levati e ritornava a caxa loro. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et niente fono e niente feno da conto, pártesele, et semplice asolseno 4 presonieri, e con la Zonta preseno far, per Pregadi, uno Canzelier grando in Cypro. El Doxe fo dillo esser miorato alquanto per a-versi aperto un dedo da sì et venuto sangue fuora ; tamen quesla matina si confesoe da fra’ Lodovico di Chioza di l’ordine di San Francesco Observante. Si ave aviso, per via de...., come il reverendissimo cardinal di Lorena non veniva in questa terra, per averli spazà il re Christianissimo una posta che a stafela el vadi in Franza. A dì 19. La matina, se intese cl Doxe esser pe* zorato; sichè non è alcuna speranza di vita, e li medici aver diio non c’ è remedio che !1 varisa; a la qual cura è maestro Agustin da Pexaro, maestro Borlo-lamio da Montagnana e il suo solito maestro Lu-nardo Buliron; et cussi questa mane per tempo si comunicoe. Item, li fo tajalo una cancarena venutoli a un dedo dii piede, dove eri vene sangue, che non bulava più ; tamen non sentì dolor, ni vene fuora alcuna cossa; unde li medici concluseno non poter durar molte bore e la natura manchava. È di anni 84 pasadi da dì Noveinbrio in qua; è di debolissima complessione. Quesla noie, a bore. . . , è il tondo di la luna, ergo male. Da poi disnar, fo ordinato far Pregadi per expedir assa’ parte, perchè, intervenendo la morte del Doxe, la terra savia inlerdita per molli zorni; et cussi fo fato. Et prima fo compite le noze di la fia di sier Piero Querini da le Papoze in sier Vetor Grimani qu. sier Hironimo, di sier Antonio procurator, e leto queste letere : Di sier Agustin da Mulaproveditor di l’ar-mada, date in Candia a dì 27 Aprii. Come dal Zante scrisse; poi zonto a Cerigo, lassò 4 galle a la 221 * guardia di Cao Malio, e lui vene col resto lì in Candia a solicitar l’armar di le galìe, do di le qual sariano in ordine fin zorni 3; l’altre do di Relimo e la Cania si annerano, e poi si partirà e andará a vi- 24