291 MDXXI, GIUGNO. 292 svanissimo, quali voi dar lionoralo parlilo; et che questo partirsi dii Papa è sta per la discordia venula con madama Felice Ursino ; et de qui il baron di Serino voria aconzarlo a stipendio di la Cesarea Maestà. Scrive, le zente d’ arme cavalcano verso il Tronto. Il principe di Bisignano va al suo Slato; non ha voluto venir qui a Napoli per non haver voluta per moglie la cugnala dii Viceré; slarà al • suo Stalo. È debilor ducali 2G milia, voi viver con poca spesa per pagar questo debito fato. Dii dito, di 20. Eri sera, domino Alfonso Bei-trame mandò a Roma ducali 10 milia, el promesse dar fin qui ducati 100 milia per la trata di for-rnenti aula. Le zente d’arme vanno verso il Tronto. Questi voleno far altri 5000 fanti, e l’impresa è co-messa al marchese di Peschara solo. Di Zuan di Saxadello condutier nostro, date a la Costa sopra il Polescne, dove è alozato, date a dì 28, drizate a domino Guido suo can-zelier in questa terra. Come havia auto teiere de limola, di 27. Come cri sera sguizari arivono a Ymola. Sono G000 alozati per le caxe, i quali tornavano indrio; et gionse la sera una slafela di Roma a lo episcopo di Puzi, qual aula, chiamò li capelanii et li parlono, et voi alozarli 2000 li a Ymola e castelli, 3000 a Faenza et il resto per li castelli. Questi alozano in caxa di citadini. Sichè lien queste zente il Papa voglii dar bota in qualche loco. Hanno essi sguizari mandato li cari per le arme loro. Scrive, esser teiere di Fiorenza, di____Come de li fanno la monslra di bataioni di fanti, e tulo si fa a nome dii Cardinal di Medici. Li qual avisi parendoli di im-portantia, li scrive, aziò li monstri in Colegio, perchè si altro averà, aviserà. Di Verona, di sier Leonardo Emo e sier Francesco da dia’ da Fexa.ro ree tori, di 30. Come lo illustrissimo Governador à ’uto di Milan 176 alcuni, quali li manda inclusi per esser degni di saperli. Da Milan, di.....Come lo illustrissimo Entree!) havia chiamà il Vicario di lo provision e deputali, ai qual comunicò lo acordo lato con sguizari, e che ora poteano viver senza dubito di guera; per il che richiedeva alcuna sovenzion di danari per poter dar a’ diti sguizari, qual, per haverli, havia promesso assa’ danari. Il qual Vicario et deputati rispo-seno voi chiamar il Consejo di 900 el Colegii, poi risponderli. Et che dito Lulrech havia auto licentia dal re Chrislianissimo di andar in Pranza, e lasava in suo loco al governo di Milan monsignor lo ma-raschal di Lescu suo fratello, fino il suo ritorno. Di le cosse di Spagna, a Zenoa non zè letere per esser . quelle interlenule ne la Pranza ; pur si ha il campo di populi à ’uto danno et morto il suo capitanio. Di Pranza, il re Chrislianissimo è a Degiun, et le zente soe è a l’impresa dii regno di Navara apresso San Jan di Pe’ di Porlo, eh’ è passo andar col campo soto Pampalona. Di sier Anzolo Guoro proveditor zeneral in Dahnatia, date a Sibinico a dì 21 Mazo. Come havia parlalo con uno nonlio dii conte Zuane di Corbavia, andava con li capitoli dii bassà di Bossina per farsi tributario suo dii Signor turco, e disse li altri Conti nominati in le letere e il conte Anzolo di Frangipani zà haviano concluso disfarsi tributarii. Di Dulzigno, di sier Francesco Corner conte e capitanio, di 20 Mazo. Come scrisse per avanti, è venuto la verità, che è zonti ducati 3000 in moneda in Alexio per fortificar quella ixola, con cavali 700 et 50 manoali, et dato il cargo al sanzaco di Scutari, con altri avisi, ut in litteris. Di Damasco, di sier Carlo di Prioli conso- lo, di 8 Aprii. Come per le altre sue scrisse, la viloria aula conira il signor Gazelli per turchi, e l’inlrar di turchi in Damasco, et il danno esso Consolo havia palilo, spogliato 2 volte eie.; bora avisa janizari de li è molto insolenti, adeo non si fa faconde. Et Feragat bassà si parte, va con Io exercito a la volta di Aleppo ; resterà in loco suo signor di Damasco Ajas bassà. Scrive, dito Feragat si portò malissimo: che il Zuoba santo, hessendo lui Consolo con li mercadaati a l’ofìeio in chiesia, fece tuor uno puto tìol dii barbier fo di sier Anzolo Malipiero, nè fu remedio averlo, uno per forza Io fece turco ; 1 per il che quelli signori li ha parso molto di novo; che mai più seguì tal cossa in la Soria. Saria bon la Signoria scrivesse al Duylo a Constantinopoli e si dolesse di questo, c far una provision, non potesse andar putì di men di anni 20 in Soria in zoso. Scrive, si poi dir schiavi siano anichilati dii tulio, e quelli sono al Cayro con Chayrbech, o sarano morii, o mandali a Constantinopoli. Le cose dii paese è re-dille che ’1 Signor lurco è pacifico Signor. Questo bassà novo è il defterder. Venuto, à scrito in Cypro e voi il tributo; per il che lui Consolo à scrito di questo, e saria meglio mandarlo in Aleppo che a-spetar vengi schiavi in Cypro con spesa. Ha oble-nuto la confìrmalion di capitoli auti dal Signor padre di questo, et scrito in Cypro mercanti ritorni la Soria, sarano ben visti eie. Scrive, di le cosse di colimo atende a francarlo, e quelli promesse dar danaro, et lui va pagando chi dia aver, e à fato che