411 »IDXXI, GIUGNO. 412 liore 14, per Colegio con li Cai ai Secretorio a Mi-lnn et a Verona, come per la deposilion si ha par la massa si fazi a Gambara; et si ave di Verona -aver relenuto diio Bernardin da Lodi e lo mandano qui. Et io scrito a Verona, che ’1 Governador mandi Piero di Longena et il Contili di Marlinengo con loro compagnie et Zuan di Saxadello nel brexan; et clic a li passi vedino di rclenir tutti li foraussiti milanesi passerano etc. Fo scrito, a di 2G, al Secretano a Milan, che fe-rno provision, ut supra; et mandemo, olirà li sopranominati, Julio Manfron con la sua compagnia in brexana; et atento le adunalion se intende farsi nel conia di Tiruol, si manda etiam Malatesta Baion con la sua compagnia in veronese, e fato far proclamo per le nostre terre niun toy soldo solo pena di robelion etc., facendo per nome di la Signoria molte oferte a monsignor di Lescul, non senio per mancarli di far ogni provision a conservalion dii Slado loro. Et fo scrito etiam a l’Orator nostro in Franza il lutto. Di sier Leonardo Emo podestà e sier Francesco da cha’ da Fexaro capitanio di Verona, di 25, hore 22. Come hanno auto dal capitanio dii lago di Garda, come il conte Vincivera di Areho feva fanti 2000, Ira li qual molli schiopclieri ; et il capi-tanio di Riva preparava far bular in aqua 3 barche è de lì, tirale in terra. De li diti, di 26, hore 12. Come haveano auto le ter e di Milan, dii Secretario nostro, li a-visava la captnra a Rezodi monsignor di Lescut. Et stali poi col signor Governador, li monslrù una le-244 ' (ora aula di Milan, di monsignor di Terbe, qual li scrive dita captura, ut supra; et che ’1 voy cavalcar con le zenle a questi lochi, et mandano dita le-lera a la Signoria noslra. Et dito Governador è di opinion, tratandosi l’interesse di la Signoria, sarìa bon mandar le zenle a li confini per dar socorso a’ francesi, et mandar capi di fanlarie ad apostar li fanti. Dice dito Governador, aver scrito a Milan et à ricordato molte cose: il ducha di Bari se ritrova a Igna, et queste zente si fa per venir al slado di Milan. Scriveno essi reclori aver ricevuto nostre, di cri, zerca far cavalcar Zuan di Saxadello, è de lì, con 50 homcni d’arme nel brexan, et il Governador conforta si fazi gaiarde provision per aslalar questo impelo. Malatesta non è ancora zonlo di qui, ma lo aspelano di hora in bora ; al qual darano il quarli-ron etc. Et mandano lelere aule di Brexa e una relation di uno vien di Trento, e aricordano si metti le poste. llelation di uno Zuan Andrea di Verona, vien di Manerhe eri. Disse aver visto 25 fanti, ai qual era sta dato ducato uno per uno, et che uno al Pri dii Buin li daria il resto fino ducati Ire per uno; et clic uno Francesco da Pisa di Monte Lion li volse dar ducali 6 per esser cavalo lizier ; siché i inteso si fa liomeni d’arme e cavali lizieri. Et monsignor di Lescut è andato con zonte verso Parma. Di ree tori di Brexa, sier Marco Loredan podestà e sier Vetor Michiel capitanio, di 25, a li rectori di Verona mandano una deposition, overo letera, scritoli per uno Antonio Locha-delli, data a la Motella a dì 25, hore 14. Come cri sera zonse de lì uno secretano di Francesco ducha di Bari, et alozalo in caxa di uno nominalo Eliseo. . . . , et i porti ducati 800 per far fanti e darli danari; et che uno conte Piero Buso volea far fanli 2000, et uno Nicolò Verolo è andati a Rezo, quali hanno 100 cavalli et 500 fanli. Et a Varuola Gisa è il conte Piero Buso andato, et questa malina i dalo danari. Et come a Cremona è sii preso per ribello inissier Carlo de li. . . . e missier Piero Martire di la Failà, ai qual quel governador per il re di Franza voleano ducali 10 milia el 1’ hanno posto in presoli ; el uno.... di Mazi con uno fiol era sii morto lì a Cremona ; etiam Galeazo Mauara è sii morto. Et conio si dice Maximiano fin 3 zorni veri con le zente in ordine. Di V obsequentissimo servi tor Thodaro Trini- 245 zi governador zeneral nostro, date in Verona a dì 26, hore 12. Scrive, manda a la Signoria una lelera li scrive di Milan monsignor di Terbe, debbi cavalcar con lo zenle eie.; siché li par il Papa sia contra il re Christianissimo; però opinion sua saria ajular il re Christianissimo in questo moto grandissimo, far cavalcar de lì a Verona Malatesta Bajon, Julio Manfron, conte Mercurio et Zuan di Saxadello con le loro compagnie, et manda uno suo a monsignor di Terbe a darli alcuni aricordi eie. Di monsignor di Terbe, di 23, date a Milan, al Governador nostro. Come per questi moti di banditi e foraussiti, et che monsignor di Lescul è andato con zente verso Parma, saria bon scrivesse a la Signoria facesse cavalchar le zenle a li confini. Dii dito monsignor di Terbe, date a Milan, a dì 24, hore 24, drizate al dito Governador. Come questa matina i ’uto nova, monsignor di Lescut essendo andato a Rezo sopra la fede di quel governador, par sia sta retenuto; pertanto voy spingersi avanti con le zenle d’arme di la Signoria. El come sono da 2000 cavali alorno la lerra acciò