221 MDXXf, MAGGIO. m dato se le cosse di hongari non l’havesse tenuto, dove ha mandalo spie per intender li progressi. Desidera la venuta di l’Orator nostro, il qual il Signor 10 aspela, e li vien domandato quando el vegnirà. Scrive come di schiavi di nostri subdili parlò a li bassa; nulla valse; siché sarano turchi. Scrive, Peri bassa, parlando con lui solo, presente il Secretano e dragoman, li disse che ’1 leva lutto per mante-nir la paxe con la Signoria nostra. Avisa, è zonli de lì molte caxe di nostri subditi di Candia e altre ixole venute ad babilar, Ira i qual favri fanno ancore eie. Dicono è venuti a star per dubito di esser presi, el sono conienti pagar il carazo eie. Scrive, 11 Signor, a requisilion di jauizari, ha fato uno edito che niun chrislian se non turchi cavalchi cavali, zoè quelli sono fuora di la sua fede, e questo è sta per arz dii Signor. Di Pranza, di l’Orator nostro, date a De-giun a dì 25 Aprii. Come il Re si ha esser zonto a Troes; sichè presto ritornerà. Ha ordinato li ho-meni d’arme vadino a loro compagnie et li lauti, e fato capitanio monsignor di San Polo fradelo di monsignor di Vandomo, qual sarà dii campo a la volta di Bergogna. Scrive coloquii auti col Gran 135 canzelier, che si aspeclava lelere di Anglia zercha romper a la Cesarei! Maestà. Scrive è stà ditto, Ruberto di la Marchia haver fato novità a li confini di Fiandra. Qui sono li oratori, etiam quello de la Cesarea Maestà, nè è partito. Scrive, per letere dii Papa a questo Re, il nontio di Soa Beatitudine ha obtenuto letere per tulio il regno a brusar le opere di fra’ Marlin Luther, e che non se stampino e non se vendino. Rubertet è ancora-qui alquanto indisposto. Si Irata liga tra il Papa, questo Re e sguizari; però voria saper si la Signoria noslra voi esser inclusa, dii che aspeta ordine di poterne parlar. Scrive si elezi il successor, è mexi 13 è fuora, ha gole, doja di fianco eie. ; poi è gran fredi de lì etc. Manda letere di Anglia. Da Milan, dii Secretario, di 5. Come eri sera ritornò monsignor di Lutrech di la caza. Questa matina li parloe, qual li disse: « Avete scrilo a la Signoria di l’alianza fata con sguizari?» Disse de si, ma non sapea altro. Li disse averla fata, et mandali per uno nontio loro al re Chrislianissimo li capitoli sotoscrili per loro, si ’I par al Re li sotoscriva». Et lui Secretano 11 domandò di capitoli, disse: « Li ave-remo di Pranza e ve li mostrerò ». È stà nominà per il re Chrislianissimo, il Papa, Fiorenza, la caxa di Medici, il re di Anglia, Polonia, il duca di Veniexia, il duca di Virtimberg, il duca di Savoja, el marchese di Monferà: per sguizari, il Papa e la caxa di Medici, e l’imperio, e la caxa di Austria, e tulli li confederati di sguizari, dicendo fin 6 zorni averemo li capitoli per via di Pranza. Scrive averli comunicali sumarii di Germania e di Hongaria, di quali le’ poco conto ; solum che la dieta non era ancora compila. Et parlò verso suo fradelo monsignor di Lescu di questo, e andò a disnar. È zonto qui di Pranza domino Galeazo Visconte ; à ’ulo dal Re de intrada lire 18 milia di imperiali a l’anno. Dii dito, di 9. Come li capitoli di Franza non è ancora zonli : qual zonli si farà fesle e si publicherà qui l’alianza. Et Ganges secrelario che atende a le cosse di sguizari, li ha ditto sguizari per lai lianza conclusa hanno fato feste ; siché li a Milan li animi di molti è mutati, e li gebelini restati molti confusi; sichè par la paxe d’Octavian, che pur speravano con le voce dii venir di l’Imperador in Italia. Scrive, monsignor di Lulrech è sialo per 3 volle in Senato per la cossa dii conte Christoforo Palavicino retenuto. Di Anglia, dii Surian orator, date a Lon- 135,* dra a dì 15 Aprii. Come il Cardinal era slà amalato con febre ; che a niuno havia dato audienlia, solum al Re che lo visitoe e siete longamente un giorno con lui. È zonto qui monsignor de Planis orator dii re Chrislianissimo, vien di Scozia per passar in Franza ; et non è venuti li oratori scozesi, ni monsignor di Obignì, eh’ è restalo in Scozia. Questo riporta voler perlongar le trieve per uno altro anno senza venir altri oratori, e in questo mezo tratterà far paxe; e a questo il re Chrislianissimo ha persuaso questo Re, per sue letere voghi farla et perlongar le dille trieve, el zà a li confini erano slà fatte certe incursion. Eri zonse a questo orator francese una posta di Franza con letere al Re et Cardinal, che il re Chrislianissimo si scusa di le imputaziou fateli per la Cesarea Maestà zercha Ruberto di la Marchia eie. E dii passo dato a’ sguizari per passar in Italia per il Papa, dice è slà per asegurazion dii Papa ; et ancora non ha potuto darle al Re, ni al Cardinal. Scrive, ogi questo Re ha fato relenir in castello con guardia il dueha di Buchingam, eh’ è di primi personazi di quella ixola ; la causa non se intende. Ben si dice, da anni 500 in qua, li precessori soi niun è morlo sul suo letto, e il padre fo decapitalo. Scrive si expedissa il suo successor, aziò possi venir a repatriar. Dii dito, a dì 19. Come li oratori francesi è siati dal Cardinal e diloli quanto scrive il re Chrislianissimo. Etiam è siati col Re, et a persuasion di