59 UDXXI, MARZO. 60 Et in le altre letere di 21, par liabi donado al zaus, va in Bossina, una vcsla di perpignaa e promessoli altro. Di Sibinico, di sier Andrea Balastro conte e capitanio, di 17. Come ba ricevuto Mere dii Baylo di Constantinopoli, di 17 Fevrer, drizate al suo precesor, di la substanlia ut supra ; et clic ’1 vera li uno zaus dii Signor, al qual debbi far bona compagnia etc. Unde lui le’ lezer publice la ditta letera, et quelli zentilhomeni e citadini tutti lacrimo-no di dolceza, ringratiando la Signoria di le provi-sion fate. Da Zara, di sicr Piero Marzelo conte et sier Beneto Valier capitanio, di 17. In conformiti. Come ebbeno letere dii Baylo di Constan- * tinopoli, di 17. Dii zaus veri a Sibinico eie. Di Spalato, di sier Marco Antonio da Canal conte, di 5 Marzo. Come ba ’uto aviso, le zente 34 redute per far coraria, par il bassi capo di quelle babbi tolto la volla di la Corvalia a li lochi di Frangipani ; et che il sanzacbo di Bosina, quello di Scu-lari et quello di Valona sono partiti e andati 3 zor-nate lontano verso Constantinopoli, et ivi fato cer-nida di certo numero di zoveni da . . . . , et quelli mandati a la Porta. Scrive, che a dì 27 scrisse 1’ ultime sue di Fevrer, et a di 2 Fevrer avisato dii messo dii predilo sanzacbo di Bossina vene lì per saper il numero di presi, cussi fece a Glissa, è sii perchè tra loro veneno in discordia per li presi, unde lui si pensò far una bella monstra di tanti 1500 in ordine, e a le so’ poste, che parevano 3000; et visto per ditto messo, tien babbi reporlato quella terra esser segu-rala, però non hanno più voluto venir a far danno. Di Roma, di V Orator nostro, di 19. Come ozi avia ricevuto nostre di primo, zerca il canonici di Padoa fo dato per Sua Santiti a domino Hironi-mo Bolani di domino Troian, a requisition di la Signoria nostra per letere di lo Excellentissimo Con-sejo di X, unde fo dal Papa lezendoli la letera, e pregando Soa Beatitudine volesse compiaser la Signoria eie. II Papa disse non lo poter far et lo havia dato al Merchadelli, et che, benché ’1 Cardinal Corner havesse l’indulto, domino Belasio, che è morto, era familiar di Soa Santità, e vacando stava a lui a darlo, et che prima era la riserva di domino Petro Bembo cha questa del Bolani ; tamen che erano sti revocate, dicendo si aricorderemo di far quel bene al prefato Bolani. Poi parlò al reverendissimo Cornelio. Si scusò non poter far, il Papa voi sia dii Mer-chadeli, et che lui serveria la Signoria come sempre ha fato, scusandosi non poter più etc. Dii dito, di 20. Come il marchese di Pescara fo a Roma, portò di fede di banchi di Napoli di restituir al Papa li danari dete il Prior di Capua per dar a li fanti spagnoli, con promission di darli per tutto il mexe di Mazo etc. Scrive, il conte Guido Rangon partite, come scrisse per le altre, andò in Ariele, perché li fanti spagnoli haveano fato la massa a Civitaducale, et fece cridar « a l’arme » per veder si quelli popoli di Ariete erano fideli al Papa, e trovò tutti di bon animo ; ben è vero le mura è ruinate, e 34 ‘ voleno arlellarie dii Papa per difendersi. Et parlando esso Orator col Papa in materia dii canonica’ di Padoa, li disse che don Zuan Hemanuel li havia dito aver Irovi modo di dar li danari dii mexe a li prediti fanti; et che esso Pontifice li havia ditto tosto passeria uno mexe et bisogneria darli altri danari, dicendo poi sguizari vien tuta via, sono zi su quel dii stato di Milano, come ho zà fato intender a la Signoria. Scrive, il conte Guido Rangon, quando partì, menò con se uno capitanio corso per desviar 300 corsi è in campo di spagnoli. Scrive, il Papa averli ditto quel Martin Luther in Germania seminar here-sie, non voi si dagl fede a’ dicti de’ sancti, nè libri in jure canonico, ma solum a li Evangelii. E l’Ora-tor disse : « Pater Sancte, sequiterà di questo, che ’I farà mal fin come hanno fato li altri eretici. » Rispose Soa Santità : « Vui dite il vero. » Scrive, è nova di lì di la morte dii Gran maestro di Rodi, et esser sta elccto, per quella Religion, il Prior di Fran-za ; et come era venuto orator dii Gazelli lì a Rodi per dimandar arlellarie, monition et armata etc. Eri fo concistorio e leto il processo per la canonizatione dii bealo Zenone episcopo misinense, qual fece in vita più miracoli di quelli fe’ Christo: resusitoe morti, cambiava sora aqua ; con la bacheta in terra feva venir vino ; et uno nalo senza un brazo lo fece venir con li brazi, e questo è certo et ha visto il processo. Esso Orator parlò edam al Papa zercha questo Marlin Luther. Ozi è stà etiam concistoro, date alcune chiesie via non da conto, e il Papa tolse li voti di cardinali per la canonization dii prefalo beato Zenone. Di Germania, di sicr Francesco Corner el cavalier orator, date in Vormatia, a dì 9. Come per le ultime scrisse, di 27 Fevrer et 3 dii presente, scrisse quanto domino Jacomo Florio havia parlato col Gran canzelier in la materia di capitoli, confini etc. ; et come esso Gran canzelier dovea parlar al Re et a monsignor di Chievers. Or poi esso Orator parlò a esso Gran canzelier instando la expe-j dition, el scrive coloquii auli insieme, ut in litteris.