27 MDXXI) MARZO. 28 .‘il re d’Ingaltera per l’oralor suo partito de qui. 11 qual He, per capitoli, è ublig'ato ajutar quello di loro do He che prima romperà li capitoli; et che ’1 voi romper da molte bande, in Fiandra, Spagna et Italia; et l’ha mandalo a dir a esso re Ca-tholico non li dagando li soi danari li romperà una grossa guerra ; sichè vede queste cosse, scrive esso Oralor, in questi termeni. Dii dito, pur di 20. Come, da bon scrvitor, scrìve un pronostico suo, queste motion di fanti sguizari eie. è tutto per la intelligentia dii Papa col re Chrislianissimo mediante il signor Alberto da Carpi, et il Papa romperà a Ferrara e vederà di averla, e lassarà Mantoa al re Chrislianissimo, perchè il He porla odio a quel Marchese, e si lorà l’impresa dii reame per il re Chrislianissimo; ma il tempo parlurirà la luce. Sichè questo discorso ha facto per la praticha 1’ ha essendo stato in tante legalio-ne eie. Dii dito, di 27, ivi. Come fo a Remoralino, parlò a monsignor l’Armirajo e li disse li sumarii di Roma el Napoli zercha li fanti etc. Rispose, il Re etiam di questo è avisato, dicendo, si vede il Papa dà parole al re Chrislianissimo, ma si vederà per la confederation si Irata. El parlando di Ferara, disse il Re manderà 30 zentilhomeni in favor dii Duca, e il Duca non teme ; è più di temer di Roma, che ’1 Duca anderà fin lì, dicendo il re Chrislianissimo è chiamalo primogenito di la Chiexia, e cussi voi esser, e li dà al Papa le forze e promele ajutarlo con l;i persona ; ma quando el vedesse il contrario dii Papa, saria il primo diavolo. Poi mirò dal Re e li comunicò, ut saprei, di 20, in consonanza. E come il capitanio Leonardo di diti fanti spagnoli, quali erano mia 3 arente Ferino, era andato dal Papa, et come dà aiuto al Papa, et scrilo a Lutrech mandi le /.ente con monsignor di Seul ; el che al foco acceso non bisogna ministrar legne, però il re Calholico doveria darli li soi danari, al qual ha mandalo uno non-tio a dimandarli, e non li dagando, disse li romperà unii grossa guerra da molle vie, e per Ruberto di la Marchia, al qual à zà dato artellarie etc. e danari, over per vìa di Navara. Et San Marzeo torna a Roma. Scrive, non ha modo di star a Remorautino, ma frequenterà la corte, perchè lì non è altro che caxe di pastori ; poi per il starvi tanto la corte, è venula una gran carestia. Scrive, parlerà a Madama come possi, qual ha le solite sue gote. Dii dito, di 4. Scrive coloquii auti col Gran eanzelier, qual li disse havia sospeto dii Papa che ’I non se intendi con l’Imperador et con il re Christia- simo e voler senlar su do scagni, alegando la fabula di Ixopo di quello vele l’ombra di la carne e lassò quella avia, et cussi perse una e l’altra; et questi vo- 16* leno luor la impresa dii regno per il Papa, ha fato molle provision, ma nulla li vien dillo. Di Roma, dii Gradenigo oralor nostro, di 18, drizata pur a lì Cai di X. Come il Papa li havia diio voler dar danari a li fanti spagnoli, quali è a li confini di Urbin. Poi li disse che ’1 voleva esser d’acordo col re Chrislianissimo e la Signoria e far liga insieme, dicendo non averemo poi paura, dicendo «zà per mi saria fato il tulio». L’Orator rispose verbaprò verbis; e scrive ve le il Papa mollo slreto col signor Alberto da Carpi da una banda, e da l’altra con don Zuan Hemanuel. Ila parlato al reverendissimo Cornelio. Dice non poter saper nulla di questi tralamenli, quali sono secretissimi. Dii dito, di 2, hore 4. Come fo dal Papa. Li disse averli a dir cose imporlanle. Prima li disse dii canonica di Padoa, fosse dato al Mercadelli eie. Poi disse: « Scrivè a la Signoria, l’Imperador vegnirà in Italia, perchè Chievers lo consegia e non voi el ritorni in Spagna, però bisogna concluder con il re Chrislianissimo e I.i Signoria, la qual, volendo, si farà la liga, ma legni secreto ». L’Oralor disse di capitoli. Rispose il Papa : « Pranza ve li darà, non volemo esser il primo. » Scrive, il Papa par babbi paura. Nota. Fo leto in dite lelere, non so in qual, come il Papa voi luor l’impresa di Luca, e per il re Chrislianissimo l’impresa dii reame, e si farà sotto nome dii Papa, perchè questo re Calholico non lieti juslo titolo re di Napoli havendosi fato re di Romani. Item, che ’1 tralava esso Imperador far re di Romani il fratello, ma li Electori non lo voleno far per alcun modo. Fo poi loto alcune lelere scrile per il Consejo di X con la Zonla in Pranza. La prima, di 16 Fevrer, zercha questi andamenti dii Papa e fanti spagnoli el 6000 sguizari, però parli al Re per esser cosse che parlien ad ambidoi Stali. Etiam scrilo in conso-nantia al Secretarlo a Milan, parli con Lutrech. Item, scrilo un’altra letera a dì dito, come in-lendemo si trala acordo tra la Cesarea Maestà et la Chrislianissima Maestà, però parli al Re voy averlir a le cosse nostre per esser sempre obsequenlissimi di Sua Maestà; e di dite lelere ancora non si ha aulo risposta. Item, fo scrilo a l’Orator nostro in corte, parli al Papa di queste molion di fanti, che principio di guerra in Italia etc.