417 MDXXI, GIUGNO. 418 dubitando dilli ribelli non venisseno a meler Milan a sacho, messeno a le porle di la terra li Triulzi e francesi, et mandato questa note per la terra 400 armati atorno, e tutti stavano la note a le Canestre. Poi, a bore 24 zonse, si ave aviso, per letere di domino......Visconte, come monsignor di Lescul era ussilo di Rezo et andava col campo verso Parma ; et cussi fo mandato a dir per tulta la terra, e chi era a le Canestre lo intendesse, acciò non voles-seno Car mutation; e valse che lutti steteno quieti. Et scrive, ditto Terbe è restii ben salisfato di lui Secretano et di la Signoria nostra, et scrito in Pranza il bon ajuto l’à ’uto, e di la crida Cala per le terre nostre. Poi disse : « Secretano, ora bisogna la Signoria monstri più che mai, e Car cavalchar le zente, per dimonslrar a lutti la Cerma union è tra nui » ; sichè non si sa ancora che campo sia questo de i nimici ; ma tutta la terra è in spavento eie. Di Verona, dii Governador nostro, di 26. Come ha ’ulo aviso, monsignor di Lescut è liberalo da Rezo. Tamen lui è di parer si fazi bona provi-sion et presto; e pur si Ca nel conia di Tiruol zente. À mandato uno suo da monsignor di Lescut a dirli le provision Cale, et uno a Milan a monsignor di Terbe, qual andari fino contra monsignor di Lu-Irech. Di rectori di Verona, di 26, hore 21. Come hanno auto una lelera dii Contin da Marlinengo. Li hanno risposto laudandolo di le operalion sue, el stagi dove el se ritrova. Item, mandano teiere aule di Brexa. 11 Governador à 'uto aviso li foraussiti a Piasenza è sta rebatuli dal conte Paris Scoto. Scri-veno, è zonlo li a Verona Malalesta Bajon con le zente; al qual darano il suo quarliron. Mandano una relation di uno vien di Trento, la qual è questa : Relation di uno vien di Trento, partì eri de lì a hore 23. Dice, lì a Trento non li è zente ; ben si dice esser sia Calo di sopra Canti 6000, quali con li Coraussili dii Stado di Milan calerano in Lombardia. Et come li ha dito il conte Maregolà di San Bonifacio e Piero Milanese, che ivi si ritrovano, che ariva cavalli e Canti di continuo e pasano olirà, et li 248 castellani con fanti e cavalli vanno per Val di Non, capo uno Palavesin ; el che Marco Secher averà fanli 6000 solo di lui solo 18 bandiere eie. Dice ivi sono Coraussili padoani e vicentini, che non sono mossi. Poi Co comanda grandissima credenza, per il Canzelier grando, et sagramentà il Consejo per li A-vogadori; tolti in nota e dato iljuramenlo a li novi venuti in Pregadi davanti li Cai dii Consejo di X, Co / Viarii di M. Sanuto. — Tom. XXX, lelo, per Zuan Balista di Vieimi, una ¡etera venuta ozi di sier Gasparo Contarmi oralor nostro apresso la Cesarea Maestà, drizata a li Cai di X, di grandissima importuniia. Scrive, data a Bruxeles a dì 15. Come, essendo zonlo de lì, dove è il Re, par a Maistrich da uno suo intimo intendesse questo Nontio pontificio aver auto letere di Roma, di la conclusion di lo acordo con questo Serenissimo Imperador. Et mandò il suo Secretano dal dito Nonlio per solrazerli alcuna cossa; ma niente potè sotrar. Et par li cariazi di esso Orator nostro quasi erano smarili. Scrive, è nove di Spagna, venute per mar, di 25 dii pasalo, come è vero la presa di la Torre di Lobalon, e il tajar la lesta a don Zuan di Boadilla, et aversi adula con quelle comunità ritornate tulle solo la pristina ubedientia regai; mancava Toledo; sperava di breve vegneria a buon camiti. El che, inteso la nova dii regno di Navara, quelle comunità erano disposte unirse con il Contestabile e calar a dila impresa e recuperatimi dii dillo regno. Dii dito, pur di 15, drizate a la Signoria. Come, a dì 11, parlino di Mugonza. Il Re vene per aqua fin a Cotogna, poi per terra per Aquisgrani lì a Bruxeles; ma prima pasato per una terra di monsignor di Chievers, dila. . .. , dove il Re siete a le exequie dii dito Chievers. Scrive, di le guere di Fiandra questo Re rinforza le sue zente, el a dì 5 di questo a . . .. publieoe la sentenlia conira il ducha di Virlimberg di privarlo dii stado l’havea. Item, di Fiandra, il conte di Naxon à ’ulo una terra di Ruberto di la Marchia dita Floranges, el preso uno suo fio). Fo lelo una relation di sier Francesco Grifi 248* di sier Homobon, vien ozi di Roma. Dice è slato a Fiorenza a dì. ... di questo, dov’ è quel Cardinal di Medici legalo, et lì in corte se ¡illese et si diceva veniva 16 milia persone di reame in ajuto dii Papa, quali sariano fin zorni Ire su quel di Bologna. Item, a Bologna vele si Ceva Canti a Curia. Di Hongaria, vene letere di sier Lorenzo Orio el dotor, orator nostro, date a dì 16 di questo a Buda. Come ricevete nostre con li su-marii di Levante. Le comunicherà al Re e altri signori ; ma al reverendissimo Slrigonia non potrà, perchè questa note è mancato senza aver mal alcuno, imo ogni di si Ceva portar in leticha in chiesia e altrove et la note morite; da sì slesso vene anichi-larsi. Scrive, è morto uno grandissimo amico e svi-serato di la Signoria nostra, nè resta più alcun. A molli à piaeesto la sua morie, perchè sarano di pri- 27