475 UDXXI, LUGLIO. 476 in Germania, fo letere date a Bruxeles, di 19 et 23, con occorentie, ut in litteris; il sumario dirò poi. E come si leniva il Papa saria d’acordo con la Cesarea Majeslà. Da Milan, dii secretano Alvise Marin, di 2. Come ha ’ulo le nostre letere zercha la delibera-lion fala dii passar il Governador e venir a Milan; de che monsignor di Terbe ringralia molto la Signoria. Ha scrito a monsignor di Lescul quello dia far essendo aquielà le cosse, se ’1 dia farlo venir overo non: et si vede intrigalo, nè sa deliberar. Di Crema, Verona et Vicenza fo letere con certi avisi di occorentie et successi di foraussili, et le cosse è aquielade. Mandano diversi reporti di cosse, ut in litteris. Di sier Volo Nani capitanio di Bergamo, eri fo letere. Come havia auto l’ordene dii Senato di cavalchar col Governador a Milan, et cussi era parlilo di Bergamo; et quel zorno, a di 5, se ritrovava a ... et andavano col Governador lemporizando, aspetando ordene di Milan zcrca andar di là di Ada. Vene l’oralor dii ducha di Ferara et monstroe letere dii so’ signor, di primo et 2. Come ctiam lui ha ’ulo li avisi de le zelile spagnuole che vengono via, et cussi le zelile dii Papa ; sichè è da dubitar. È da saper, in questa sera fo una voce, che li XL1 haveano fato Doxe ozi in do scurlinii sier Antonio Grimani, qual nel primo ave 16 balole, poi 28 et era rimaso. A dì 5. La malina, tutta la terra era piena il Grimani era l'alo Doxe. Tamen se intese per il Con-sier et Ciò di XL andato questa matina dentro, niente fin bora è stà fato, el li fo mandato da disnar. Si tien ozi poi disnar lo farano. Si parla di do: sier Antonio Grimani et sier Domenego Trivixan, qual se sarà, sarà per la integrità et sufficienza sua et col favor di suo.....sier Zorzi Corner cavalier, pro- curator, qual per niun modo voi il Grimani ; et dito Trivixan non ha fato alcuna procura. Di sier Anlo-tonio Trun, che tutta la terra el leva Doxe, al presente non si parla, nè ha alcun favor. Da poi disnar, fo li Savii, videlicet do dii Con-sejo et 3 di Terra ferma a palazo, et fo letere de Milan et Verona con alcuni avisi, adeo le cosse a Milan non è quiete. De li XL1 si ha ozi esser slà fato do scurlinii, uno da malina, l’altro da poi disnar; et nel primo sier Antonio Grimani ave 22 balole, el sier Dome-nego Trivixan 20. Da poi, fo diio sier Alvise di Prioli parloe contra il Grimani, dicendo non si facesse pa-palisti, perchè saria al danno nostro; sichè balotà il Grimani caloe e il Trivixan montoe, nèallro fu falo per questa sera. Il Trivixan in la terra è in gran fama; sichè la va dal Grimani al Trivixan. Tamen fu zanze el non fu vero alcuna cossa. Lxemplum. 2 Instrutione data per lo illustrissimo Francesco Sforza, duca di Bari, a lo illustrissimo signor Manfredo marchexe Palavisino per la impresa di Como. Siamo in procinto di recuperar el nostro Slado de Milano per la gratin di Dio Omnipotente et per la clemcnlia di la Cesarea Majeslà, secondo che già ha-biamo fatto intender a voslra signoria. El perchè la citade de Como, per molli rispetti, cede a grandissima importanlia, ne par necessario cometere la impresa di essa a persona, come è vostra signoria, di grandeza, virtù et fede verso noi proportionata a tal importanlia : però confidentemente la pregamo ad aceptarla el poriarse generosamente come in lei se confidamo. Non se estenderemo in explicarli li modi averà a servirse a insignorirse di essa cita, territorio et loco, perchè già ne ha piena inlormalione ; ma li ricordammo alcuni nostri pareri, acciò che quella se gli possi adaptare et far secondo sua prudentia. Bisogna sopra lutto, subito, subito pigliala la cilà, meter ordene tale clic nè soldati, nè per li partesani, nè per la plebe si ladano injurie, nè violente ad alcuno, nè si metleno a saco, nè si robino li beni di qualunque si sia, nè sollo pretesto che sia rebello o inimico nostro, nè altramente, perchè nulla cossa è più aliena da* la nostra voluntà che servar parcialilà, nè permettere che tra nostri subditi seguino violente o superchiarie ; el in questo voslra signoria usarà non solo la prudentia et deslerilà sua, ma anche le forze, el con crudeltà per comprimer li disubedienli. Subito anche attenderà di haver la total obedien-lia et fidellà de li homeni de la cilà et territorio, el a far redur vitualie più che sia possibile, et haver a lenire tanto presidio de soldati, che nè per violente, nè per insidie possa esser expulso, usando la conveniente vigilanza che se rizerca in tali lempi, el far meter a ordene le artellarie, et disponcre a li lochi idonei così ne lo armar le nave nel lago, el lenir in tal terniene le Ierre e la valle che sempre si habbia el dominio de esso lago et terre circonslante, castigando more liostili quelle terre et passi che non vorano prestar obedientia el actualmente obedire.