343 UDXXI, GIUGNO. 344 Maestà esser che ’1 mora, et che l’era contento acelar dillo suplicio, non per quello li era slà obieclo, che lutto è falso, ma per li sui grandissimi peccali. La morie del qual dole universalmente a tutta questa terra. Prceterea, sopra de due cedute excomunica-Ihorie Luthero et sue opere affixe a le porle di la chiesia per nome di questo reverendissimo Cardinal, è slà adjunclo per uno, clic non se intende, queste parole, videlicet, bulla bullce amba aminillce; et sopra l’altra amine ante tubam, il che ha dispiaciuto mollo al prefato Cardinal; et poi, per quanto intendo, ha deliberato excomunicar quel tale, ancor che non se sapia lo auctor chi sia. Data in Londra a dì li Marzo 1521. Non essendo stà expodita la posta avanti ozi, ho mandalo a luor il paebeto per adjunger queste poche parole, videlicet quesla matina el olim ducha di Buchingania esser stà in forza de brazi de la Torre fino al soler et loco solito per questo effeclo conduto acompagnalo da 500 fanti; el qual Ducha habuit oratìonem coram populo anglice. Et da poi questo, gcnibus flexis, disse i psalmi penitenliali et cum grandissima constantia chiamò a sè il carnifice, pregandolo che presto lo volesse expedir et perdonoli. Et poi si spogliò dii rubone, e fatosi bindar li ochii, pose il collo sopra il zoco, el il carnifice con una se-cura da sinder legne in Ire colpi divise la lesta dal busto. El subito fu posto in una cassa et portato a la chiesia di frali Augusliniani, acompagnalo da sei frati el lutti i fanti. La morte dii qual Ducha ha dispiaciuto a tutta quesla cilà universalmente, et una parie ha lacrimato; et il lerzo di speclalori, ne li qual fui 10 et nostri italiani, non hanno potuto vederlo morir; et ita ha miseramente, ma cum grande corazo, finito li sui giorni. Die 17 Mai. A tergo: Al suo honorabile et carissimo fratello missier Gasparo Spinelli prestantissimo secretano con il clarissimo Orator veneto apresso il re Anglico. 207 A dì 7. La malina, fo letere di Roma, di l’O-rator nostro, di 30 dii presente, et dii Secretarlo, di Napoli, de .. .; il sumario dirò poi. Fo leto una parie che voi meter i Consieri, che 11 Avogadori da esser elecli possino esser tolti dentro e di fuora. 11 Principe disse non sentiva tal parte cussi et molti di Colegio. Fo parlato di vender la cadena d’oro porlo sier Francesco Corner el cavalier, donatoli per l’impc-ralor, qual è di valuta di ducati ... , et di danari far una Padoa d’arzento et mandarla a Santa Maria di Loreto per il vodo fece sier Andrea Grili procu-rator, hessendo Provedador zeneral al tempo di l’assedio in Padoa, et scrisse a la Signoria, e dice la Signoria fu contenta di far tal volo. Altri di Colegio voi farsi dispensar di darla a Lorelo e darla a Santo Antonio di Padoa, overo in questa terra a qualche Nostra Dona. Da poi disnar, fo Pregadi per li Avogadori in pena di ducati 10, et non fu il Doxe. E reduto Consto, fu lelo quelli di Pregadi, Zonla et Oflìcii, e volendo lezer i XL, dissi non sono ubligati venir, e volendo i vegni dia aver salario. E cazadi li parenti di sier Piero Donado qu. sier Bortolamio, qu. sier Antonio el cavalier, et sier Anzolo Zustignan di sier Alvise da San Barnaba, come patroni de le galie di Barbaria incarzerati, che si apresenlò justa la parte presa in Pvegadi di retenirli per haver aban-donate le galle eie., etiam cazadi li participi e cara-tadori, tra i qual andò zoso sier Alvise Pisani prò ■ curalor; le qual do galie il forzo è sue. Et poi andò in renga sier Nicolò Salamon l’Avo-gador, presenti li colega soi sier Francesco da cha’ da Pexaro et sier Lorenzo Bragadin, et introduse il caso facendo opposilion 4 a’ dicti Patroni, quali erano li in Pregadi con li soi avocati domino Rigo Antonio di Godis dolor, sier Zuan Antonio Venier et sier Alvise Badoer. La prima fo, questi Patroni a Puola mandò a caxa soa bombardele el remi di le galie; la seconda, 4 volte haver dito gran vilanie a sier Francesco Contarmi suo capitanio, videlicet in do lochi e poi in golfo di Tunis et a Tunis. Item, fato sede per levarsi senza il Capitanio, e zercà di luorli la obedientia. La quarta, esser partili di le so’ galie e quelle lassate in Africa a Tunis, che min-quam auditum fuit a sceculo tal cossa, dicendo è da punirli grandissimamente ad exempla alio-rum, alegando molte auctorilà a proposito dii caso. Et disse non voleva far lezer tulio il processo come si consueta, ma solum li passi al proposito suo, con questo li avocali facesse lezer quello volesseno dii processo per averlo visto, ledo et postilato tulli loro. linde li avocati andono a la Signoria, dicendo si servi il consueto di lezer prima le scriture lutle. A l’incontro li Avogadori dicea voler lezer quello li pareva al proposilo di convenzerli, et li avocati le-zese quello facesse al suo proposito. Et perchè erano 207' solo 4 Consieri, mancava sier Polo Donado e sier Antonio Zustignan el dotor cazadi, fo buia do Cai