297 MDXXI, GIUGNO. 298 non achadeva, perchè lui non voleva altro da la Cesarea Maestà se non il regno di Navara fusse dato di chi era, come fo concluso in li capitoli tra loro firmati, et haver l’ubidientia da lui per la Fiandra, e haver li 150 milia ducali li dia dar per il regno di Napoli; sichè l’Imperador havia torlo lui, el lo havia mandalo a desfidar. Poi disse, di Spagna esser avisi, il campo di le comunità havia auto sinistro e morto il capitanio. Itcm, di capitoli di la trina liga, disse haver scrito a Roma et aspetava la risposta. La serenissima Regina e Madre intrarà in Degiun con li honori, come fece il Re. Item, manda letere di PO-ralor nostro in Anglia, et manda letere a la Signoria in risposta di nostre dii Gran maestro di Rodi, qual è a Paris. Scrive, il Re in el coloquio auto averli dito la dieta di Germania esser risolta dar sussidio a P Imperador per venir in Italia a luor la corona, fanti 17 milia et 3000 cavali pagati per 6 mexi, el li promeleno darli a questo Setemhrio a uno anno; che sarà fin mexi 15. Item, li disse la conclusion di la capilulalion fata con sguizari, et che 12 cantoni haveano sotoscrito, et li mandavano oratori; mancava Zurich, et li dava speranza questi che etiani dillo canton intreria; et si aspela uno oralor per ogni canton. Scrive, le zenle è a l’impresa dii regno di Navara, per pioze continue stale zà 10 zorni non hanno potuto andar avanti et passar certe fiumare. 9 Dii dito, di 22 Mazo, ivi a Degiun. Come a di 18 la Raina et illustrissima Madama inlroe in Degiun con le cerimonie come fece il Re. Scrive di la morie di la mojer dii Gran contestabile, et dii zon-zer lì uno oralor di Scozia venuto a rechieder il duca di Albania a quel governo, qual se ritrova in Provenza a li soi Stadi. Scrive, P oralor di la Cesarea Maestà è stalo cou la illustrissima Madama. Et diio quanto disse al re Chrislianissimo, che le parole dite non era stà desfida a la guerra etc., al che la illustrissima Madama rispose: «Volete una vollaguera, non atendendo a quello dovete atender ». Scrive, lui Oralor visitò dita Madama, qual li disse quanto il prefato oralor eesareo li havia exposlo, e come si voria meler nel re d’Ingallera. Scrive si elezi il suo successor, acciò possi venir a repatriar etc. Poi dice esser zonto nova le genie aver roto il passo di San Jane di Pe’ di Porto, eh’ è uno passo ad andar con lo exercilo a Pampalona, qual loco si havia reso salvo le persone; eh’è optima nova per questa impresa. Di Anglia, di sier Antonio Surian dotor et cavalicr, orator nostro, date a Londra à dì primo Mazo. Come ricevete nostre letere di 2G Marzo, 2 et 3 Aprii con sumarii di nove. Non potè comunicarle al reverendissimo Cardinal, ma poi le comunicò al Re, et coloquii auti insieme. Come Firn-perador li havia mandato per nontio a posta a dolersi dii re Christianissimo, volendo metersi in lui le diferenlie. Scrive, questa Maestà manda per questo domino Richardo Pazeo orator al re Christianissimo, et etiam a P Imperador domino Conado, et voi veder se poi tratar acordo Ira quesle Maestà. Scrive, P orator dii re Chrislianissimo è qui, partirà per Pranza, e in suo loco reslarà monsignor Piloto, vene per nome di la illustrissima Madama per adatar le cosse di Scozia. Et si duol che non potrà cussi expe-dir le letere come feva per via di Franza, ma le con-vegnirà mandar per via di Lion. Scrive, de nibernin, quel Contestabile era a quel governo, il Re l’ha levalo et messovi uno altro, et questo perchè dito Con-lestabele era zenero dii duca di Buchingan et si tien in colpa. Et zà è stà retenuto ...., eli’è etiam so’ zenero, et do soi nepoti fradeli di quello studia a Padoa. Si dice haveano intelligenlia con il ducha di 179* Buchingan contra la reai corona. El parlando col Re di quanto ha fato la Signoria nostra al dito suo parente venuto a studiar a Padoa, per amor di Soa Maestà, disse non bisogna far tante cosse, aziò non si lievi come li altri. Scrive, si ha, la dieia di Germania esser compida. Dii dito, di 8. Come P Orator destinalo a la Cesarea Maestà era partido, e quello va in Pranza partirà subito. Scrive, in Picardia, par francesi habino auto danno da le zelile cesaree, et esser slà retenuli alcuni francesi. Scrive, il ducha di Buchingan à ’uto zà do senlenlie conira di lui per rebelion di sialo conira la corona, che li sia laià la lesta ; et tien Marti sarà data la lerza, eh’è l’ullimo suplicio, in Vas Mo-nestier, jusla il consueto. Scrive, le nove comunicale al Re et altri dii Turco non è credute, perchè quel monsignor di San Zane, che è ben conosuto, dice haver letere di Rodi tulio l’opposilo. Etiam è lclere di Roma fresche, che nulla dice di lai avisi turcheschi. Di Milan, di Alvise Marin secretano, di 27. Come monsignor di Lutrech havia convocà il Vicario di le provision et altri deputadi, et li ha richiesto per bisogno di dar danari a’ sguizari, che di Milan e dii Slado li sia dati scudi 160 milia; il qual rispose bisognava convocar il Consejo di 900 et Co-legi e doman li responderiano. Scrive, ditto Lutrcch ha ’ulo licenlia dii re Christianissimo che ’1 vadi a trovarlo, et lassa in so’ loco so’ fradello el marescalco monsignor di Lescu.