409 MDXXI, DICONO. 410 dir Popinion mia, che si dovea far provision; di le qual, parie di quelle fenno nolar. A dì 27. La malina, si reduse li Cai di X in Colegio con la Signoria per lelere venule, di grandissima imporlanlia, di Milan, di 25. Di la reten-lion a Rezo di monsignor di Lescut, qual andoe verso Parma con zente per sedar li tumulti. Item, per quelli da Rezo esser sia morto con arlillarie il conte Alexandro Triulzi nepote dii Governador nostro, era li a la terra con le zelile aspetaudo monsignor di Lescut intrato in la terra per parlar a quel Governador, qual è posto per nome dii Papa ; siehè si tien sia intelligentia dii Papa con l’imperator di cazar Pranza di Milan. Etiam sono letere di Germania, de sier Gasparo Contarmi orator nostro, lete con li Cai di X. Fo terminato far ozi Prcgadi, etiam Consejo di X ; et cussi fo ordinalo, come altre fiale è sta fato vacante ducatu, maxime a la creatimi di missier Leonardo Loredan 1501, a di 29 Septembrio fo fato Pregadi da poi disnar per tuor quelli di la Zonla et balotarli poi sarà eleclo il Doxe, l’altra per scriver una letera a sier Zorzi Corner el cavalier, capitaiiio di Verona, orator al Cardinal di Roan. Da poi disnar, fo Pregadi et fossemo un gran numero. Mancò solum li 5 Corectori, quali steteno a dar audientia, e da rnatina cbiamerano Gran Consejo. Fo a la Signoria li Savii sopra le Aque tutti tre a dir la Signoria terminasse la parte messeno dii masser di le biave fusse publichà presa; et la Signoria mi fece chiamar, et monstrai per leze la non poi esser presa, ne la pono meter in pena di ducali 1000; e loro a l’incontro. Tamen niente; fu terminato reveder le leze. Fo chiama sier Alvise di Prioli e sier Antonio Condolmer electi Inquisitori dii Doxe defuncto, et sier Francesco Donado el cavalier non vien in Pregadi; ai qual fo dillo intrasse a far la inquisilion. 11 Prioli tolse rispeto a voler veder le leze el le parte, perchè voi refudar et pagar la pena se non è più di ducati 100. Et poi la Signoria, qual sentava sopra bancali di San Marco, ordinò a li Cai di X si facesse lezer il tutto al Consejo; el cussi per Andrea di Franceschi secretano dii Consejo di X, fo lelo le infrascrite scrilure. Fo leto una letera scrita per il Contino da Martinengo, condutier nostro, a li Capi di X, data a Verona a dì. . . . Come à inteso una cosa de imporlanlia, che uno Zuan Antonio di Beegamin da Lodi, è col signor Governador nostro, havia auto ordine di far 100 fanti e inlrar in Lodi; el che Ilironimo Moron foraussilo dovea venir di Alemagna in bergamascha a dar danari a li fanti; et che dito Zuan Antonio havia intelligentia in la terra di Lodi. Il qual Ilironimo Moron duvea venir con fanti 2000 e inlrar in Milan ; la qual cosa li ha dito uno di la sua compagnia nominalo Bernardin da Lodi; et per esser d’imporlanlia, avisa tal nova. Et per Colegio, con li Cai di X, bore 15, fo scrilo a Verona a li reclori debbino far relenir il prefalo Zuan Antonio di Bergamin da Lodi el mandarlo in questa terra con cusloJia, el siino con lo illustrissimo Governador nostro è li, e vedino far quelle provision e star ben custoditi. Et nota. In le lelere dii dito Contili, par il prefalo Bernardin di Lodi disse anderia in piasentina a far dili fanti. Fo etiam scrito a l’orator di Franza, per il Consejo di X, in conformità debbi il tutlo cotnuni-char a la Christianissima Majeslà. Et poi in quel zorno, a bore 18, zonse in quesla (erra dillo Bernardin di Lodi, è con il Contin predito, qual mandato da lui a tuor la soa deposilion, fo in questa forma, utsupra: et che diio Zuan Antonio li promisse darli danari da far li fanti 100 a li Orzi Vechii, videlicet facesse lui fanti 25, che lui Zuan Antonio faria il resto fin 100 per intrar in Lodi ; et che a Ofanengo aria li danari dove venisse con li fanti fati, dove saria Lodovico di Salerno cremonese, qual haria 500 fanti per intrar in Lodi ; e nara il tratalo, ut supra. Et come a di 23 di noie 244 voleano intrar in Lodi et tajar li francesi a pezi, e cussi saria in le altre terre dii Slado di Milan. Et che a Rezo si feva la massa, dove sariano tra piedi et cavallo 24 milia persone ; et che uno Zuan de la Magra dii Monle et Princival di Gonzaga erano capi di fantarie, et il conte Piero Buso di Scoli era andato a la Motella per far fanti; et che uno Anzolo di Gadin brexan per la via di la montagna vegneria con bon numero di fanti ; et che Signorili Visconte introna in Milan, el do altri capi foraussili, non sa il nome loro, in Como, et do fradelli Amelini erano pasali al lago di Como eie. Et lelo per il Colegio, fo expedito a dì .... di questo, quesla deposition al Secretano a Milan, la monstri a monsignor di Lescu, et mandato a bore 22 Zuan Gobo corier con ordine sii lì il dì sequenle a hore 20, et scrilo al Secretano expedissi lui de lì in Franza. Fo serito a li rectori di Verona et Brexa, de-bano star avisli. Et fo leta la letera scrita poi a dì...,