421 MDXXI, GIUGNO. m et tutte «jiielle provision li parerano necessarie. Ave 56 di no, 165 de sì, et ave tante di no, perchè vo-leano si facesse tal deliberation con questo Gonsejo et non per il Colegio, perchè venimo a la guerra. Fu posto, per li diti, una parte di cavalcar a Verona certi condulieri et dispouerli alozar in mantoa-na e altrove, ut in parte; ma perchè bisognava conzarla, fo ditto si expediria per Colegio per l’autorità aula. Et fo licentiato il Pregadi, et restò Consejo di X con la Zonta, et preseno tuor ducali 10 milia in presiedo da li Monti, videlicet 5000 Monlevechio et 5000 Montenuovo per li bisogni presenti, ubicandoli il deposito dii sai di. . . 250 Excmphm. 1521, die 28 Junii, in Maiori Consilio. Sier Anlonius Grimanus procurator, sier Anto-nius Tronus procurator, sier Georgius Pisanus do-ctor, eques, sier Franciscus Bragadenus, sier Pelrus Landus sapientes super correctiones promissio-nis Serenissimi Principis. È statuido, che quando per i Signori de note è relenulo alcuno per furto, dove iudexi pcena san-guinis, formalo il processo et confessato il delitto, il delinquente, insieme cum il suo processo vien apresentato al Serenissimo Principe, al qual si lege tulio esso processo presente il reo, acciò che l’habia rati-iìchar la sua confessione, cosa veramente indegna et gravosa a li Serenissimi Principi occupatissimi pur troppo ne le cose publice; et però l’anderà parte, che de ccetero tutte simile presenlalione, le-ction di processi et ratificalione di rei, sì per causa de furto, come de ogni altro delieto per il qual, per leze o per consuetudine si die ralitìcar davanti il Serenissimo Principe, far si debano davanti i Con-seglieri nostri da basso, i quali ad ogni richiesta de li Signori di notte si debano redur, et sedendo prò tribunali, habiano aldir li processi et le ratificatio-ne de li rei, et quelli poi mandar a la leze come faceva il Serenissimo Principe nostro. Hoc decla-rato, che i rei preditti non possano esser menati a la ratificalione, salvo per uno zorno almeno da poi che haverano confessalo: 1485, 110, 8. Suprascripti. Quanto sia necessaria et di quella imporlantia che ogniuno intende la electione dii Serenissimo Principe nostro, quando occore la vacantia di quello, come fa al presente, non è però da cessar in tutto da quelli altri importanti negolii che possono intervenir da esser tratali per il Stato nostro, conzosia-chè alcuna simile necessaria et breve dilatione non si possa chiamar impedimento ; et però, per rimover ogni dubio, diiicullà che iuterponer se li polesse, P anderà parte che al presente et in tutte le future vacalione del Ducato nostro, fino che non serano serali li 41 Electori dii Serenissimo Principe, per le cose de imporlantia et concernente immediate il Stato nostro, chiamar si possa sì il Consejo di Pregadi, come di X in l’uno et l’altro, però dei quali non si possa, nè debba tralar salvo di esse materie publice et al Stato nostro pertinente, come è hone-slo : 1590, 49, 4. Suprascripti. Essendo per leze provislo, che non possa esser Conseglier di Venecia nec etiam de Zonta dii Consejo di X alcuno di quelli che si cazasseno da capello cum il Serenissimo Principe per i rispelli che sono ben noti a cadauno, per i medesimi rispetti l’anderà parte, che similmente ne l’advenir non possa esser tolto, nè prò vado del Conseio nostro di X, nè esser Avogador de comun alcuno che si cazasse da capelo cum ¡.Serenissimi Principi futuri, over cum alcuno de li figlioli de la Celsitudine sua in vita di quella : 1424, 204, 4. Suprascripti. Essendo condecènte cosa, che a le propositione pertinente al Stalo, che sono fate nel Colegio nostro per diversi signori et oratori che vengono a la Signoria nostra, siano consultamele fate le risposte secondo la inlenlione del Stalo nostro, P anderà parte, che a tutte simile proposte che saranno falle da ambasadori, over signori et altri personazi da conto, oltra le parole generale non si possa risponder per i Serenissimi Principi, che di tempo in tempo si troveranno, salvo prima havuto il parer e consulto dii Colegio, over altro de li Consegli nostri, dove per la qualità de le materie quelle se barano a tratare; ma uditi li ambasadori, siano per Sua Serenità cum parole grave et acomodate mandati a parte, acciò che si possa, come è dillo, consultar la risposta per il Colegio nostro : 1618, 34, 1.