143 MDXXI, APRILE. 144 La terra de Santo Severo, lerra ne la Puglia, venduta a lo signor duca de Termene per ducati 40000. Questi se dieno pagare doy mesi dapoi liauto il posesso, et sono tutti ducali d’oro; somma ducati 281000. 90'> Exemplum. Sumarii di 1etere di l'Orator nostro in Hong aria, date a Buda adì 17 Marzo 1521. Come erano venute lelere a quel Re, che a quelli confini dii banalo de Surin turchi erano stali a le mano con hongari, et erano sta morii de essi turchi non pochi; et è sta mandato qui a Buda uno caro di leste de’ turchi al Re, le qual coram populo erano sta poste sopra la piaza di Buda, dove con gran furia de animo lutto questo populo li coreva a vederlo; il qual desidera supra quod dici possitse fazi impresa conira turchi. Letera di 22 dito. Come li era sta dito, per il Gran canzelier, esser venuti do noncii dii vayvoda transilvano a notificar al Re bon numero di turchi haver fato la massa verso Nicopoli et andarsi ingrossando, et sono 25 milia, per venir a’ danni di questo He. Per il che Soa Maestà à expedito lelere al vayvoda transalpino, adati le cose con sedi, e con quante zenle el potrà hauer vadi a li confini, et scrito al vayvoda transalpino fazi ogni forzo di zente e vadi tutta a’ ditti confini ; et che non è per mancarli di ogni subsi-dio. Et tal adunation di turchi non solum se intende si fa a Nicopoli, ma etiam in altri lochi. 919> A dì 18. La matina, il Doxe non fu in Colegio, tamen sta bene, et il Legato mandò a far lezer una letera. Come sguizarj alozati in Bologna a descrilion in le caxe, fevano danni assai, et dubitavano non seguisse qualche inconveniente. Da poi disnar, fo Pregadi et non fu il Doxe; e lete queste letere : Da Milan, di sier Andrea Griti procuratore di li. Come erano stati col Governadorin diversi rasonamenti con lo illustrissimo Lulrech, et scrive si divulga la roptura tra Pranza e la Cesarea Maestà, come la Signoria potrà veder per la scritura (1) La carta 89 * è bianca. (2) La carta 90* ò bianca. manda inclusa, aula, eli’ è la risposta dii re Christia-nissimo a quello li scrisse la Cesarea Maestà, per la qual si po’judicar in che termine i siano tra loro; di’è signali de expressa rotura. Tamen, di quà da’ monti non è motion alcuna, ni preparamenli di guera fin qui, e lieti si aspeta la resolution di la dieta di sguizari, da la qual depende il tulio; tamen vede questi non esser cussi gajardi a la impresa come e-rano con Lulrech. Aver fato varii discorsi sopra le diete, sì quella di sguizari, come quella di Vormes ; et per quel si vede, li gebelini stanno suspesi, perchè intendeno le cosse di la Cesarea Maestà in dila dieta non andar prospere. Tien Lulrech desidera aver aviso di successi, e aspela lelere di Franza di quella dieta di germani, però scrive saria bon la Signoria li mandasse a comunicarli avisi si ha di Germania ; li saria mollo agrato. Scrive, con bel modo il Gover-nalor e lui domandò licenlia di repatriar et venir a Padova veder eie. Rispose esser contentissimo el si slesse 2 zorni, poi si partiseno al suo piacer, dicendo «Come vui Governatorsarete ritornalo a Verona, manderò il conte Piero Navaro e qualche altro capi-tallio a veder li passi », dicendo: « Voio far questo per adesso, ma poi si ’1 bisognerà, vorò andar mi medemo a soraveder», perchè in tal casi non se fida si non di l’Orator instesso; sichè tien esso Grili partirsi Mercore, a dì 17. Ha posto ordine il Gover-nator lo trovi a Brexa per supra veder quelle fabri-ebe, justa l’ordine di la Signoria nostra, e cussi fa-rano a Verona; ben aricorda saria bon domino Zorzi Corner, provedilor, e domino Leonardo Mo-zenigo, deputati con lui andar a Padoa, veniseno, perchè si potesse expedir quelle aque. Et il Gover-nador voi poi venir a la Signoria nostra. Item, fo leto la scritura dii re di Franza, scrive a la Cesarea Maestà, justificando le so’raxon, eh’è, non favor a Ruberto di la Marchia, conte di Molon, ni al duca di Geler, ni fa il principe di Navara vadi a recuperar il Slado e regno suo zà 800 anni per li soi poseduto, el era stà capitulato a Degium zà anni 91 * 4, che la Cesarea Maestà ge lo volesse restituir; tamen nulla è stà fato. Scrive aver fato edili niun vadi a soldo di dito Ruberto di soi subdili in pena di la vita, il qual à certa diferentia con el signor duca de Neri per la terra de Fresi, nè dà oro, ni arzento al duca di Gelere; et che el principe di Navara, fo fiol dii re Zuane de Librel, era ito da l’avo per aver danari per la dota di la sorella maridà nel duca di Luneburg. Scrive, che il re Catholico li do-veria dar li 150 milia ducali li è debitor per il regno di Napoli, e presto doveria darli altri 50 milia,