419 MDXXI, GIUGNO. 420 mi loro ; et poiria esser con li soi beneficii, vescoadi et arzivescoadi si conzerà molte differentie è Ira questi regnicoli. Di Franza, fo ìecte 1etere venute questi zor-ni, dii Badoer orator, date a Digiun a dì 10. Come era ritornalo di Anglia monsignor Poysan, che il Ite mandoe a quel He a justiticarli le raxon sue contra l’Iinperador. Riporta, quella Maestà voler esser judice di queste diferenlie, et aver aulo l’asenso di l’Impcrador, e che non li piace sia guera tra loro; qual essendo li provederia. Al qual non li ha parlalo ancora, per esser andato a trovar il re Christianissimo. Scrive, come erano venuti al Ile alcuiii noncii di bohemi a far oferta di 20 milia tra cavallo et piedi venir a’slipendii di questa Maestà, con voler ducati quatro per uno a piedi, ducali G per cavallo lizier, et ducati 10 per homo d’arme, et voleno esser da G00 homeni d’arme. A la qual oferta questo Re à ’uto a piacer e rimandà uno suo zentilhomo con loro in Boemia a praticar lai cossa. Scrive, come si aspelava il Re con la Regina et Madre ritornasse a Degiun fin do o tre giorni, dove sono tulli li oratori. Monsignor di Lutrech è zonlo, qual à visitato ; si lauda molto di la Signoria nostra, dicendo faria bon oficio con la Christianissima 249 Maestà, et è andato a trovar quella. Scrive, che di Navara non è nulla poi li avisi scrisse per le altre, et cussi di Ruberto di la Marchia. Dii dito, di 14, ivi. Come à ricevuto nostre letere con sumarii, et l’aviso in la materia dii fiume di Oio. Sarà con la Maestà dii Re; li comunicherà et parlerà di tal cossa. Scrive, che à iuleso il re Christianissimo, udito quello ha riportà monsignor de Payton tornato di Anglia, par sii contento metersi in quella Maestà, non come judice, ma amico composilor; et ha expedilo uno di oratori anglici, erano qui a la corte cesarea, per veder si quella Maestà è contenta di tre cosse: darli quello questa Maestà dia aver per il regno di Napoli; dar la ube-dienlia per la Fiandra ; et che ’I regno di Navara resti a quel Re, come altre volte fu capitolato. Et cussi ditto orator è partilo; tornerà fin 10 zorni etc. 11 Re sarà de li fin 2 zorni. È venuto a Soa Maestà orator dii ducha di Gelcr a dirli è in ordine a romper guerra in Fiandra quando voi Soa Maestà; et altre particularità, ut in litteris; et manda letere aule di l’Orator nostro in Anglia. Di Anglia, dii Surian orator, date a Londra a dì primo, 3 et 6. In la prima, scrive dii zon-zer li, come scrisse, dii Payton, per nome dii Chri-gtianissimo re, col qual parloe et ritorna in Franza. Pardigi questo Re non à’uto a mal l’aquistodi Pampalona, nè mostrato risentirsi ; ma ben voria interponersi per judice, acciò non fusse guerra; e con questo ritorna in Franza per esser zonto di qui il compromesso di la Cesarea Maestà in questo Re. Ma ben il Cardinal à monstrà mala contenteza eie., e si lien il Re non habi fato dimoslration, acciò il re Christianissimo sii contento metersi in questa Maestà, perchè vorà sentenliar zerca la coronation et il suo venir in Italia. Di Scozia è concluso le trieve, come scrisse per le altre, e sigilate, con questo ven-gino li oratori di Scozia a tratar di qui la pace ; et questo orator di Franza à promesso non dar dila capitulation a’ franzesi aziò vengino, et sii con repu-tation di questa Maestà. Item, per le altre, scrive coloquii aulì col Cardinal et l’orator di Franza zerca queste diferenlie etc., e averli dito, questo Re non soporlerà mai sii guera tra queste do Maestà, e voi componerle; et che si aspeta monsignor di la Ba- 249* stia con la risposla dii re Christianissimo. Scrive, si carga nave con arlillarie per farle passar a Cales di là dii mar, e altre monilion; chi dice per hono-rar il venir di la Cesarea Maestà, chi per Teroana, che par pur zenle di la dila Maestà li sia vicino. Scrive, è ussilo di Scozia uno corsaro con alcune nave a ruba di chi manco puoi etc. Noto. In letere di Germania, overo Fiandra, è uno aviso. Come par il re Christianissimo babbi tolto il stato al principe di Orangie, et quello dalo al Bastardo di Savoia. Di Roma, di Napoli, Constantinopoli, Ragusi et Corfù non fo letere perchè doveva esser Consejo di X con la Zonta, et fo rimesse a lezerle uno altro Consejo. Poi non sono letere de momento, come li Savii disseno. Fu lezando le lelere, posto per li Savii dii Consejo e Savii di Terra ferma, alento le occorentie presente cl richiesta di monsignor di Terbe per con-servation dii Stado di Milan a la Christianissima Maestà, per autorità di questo Consejo sia scriloa lo illustrissimo Governador zeneral nostro debbi subito cavalcar a li confini, lenendo con sè quelli con-dutieri e zente li parerà etc., ut in parte. Ave una non sinciera, 19 di no, 202 di si ; è spazà le letere. Fu posto, per li dilli, atenlo le molion presenti, far 3000 fanti da esser messi in quelle terre e lochi dove parerà a la Signoria nostra col Colegio, solo quelli capi parerà eie., 400 cavalli lizieri. Item, a-tento quello ocore, potria esser non si potesse chiamar il Consejo di Pregadi, che il Colegio per li tre quarti di loro Imbino libertà di far altri 3000 fanti