MCCCCCVI APRILE. 328 Et Jo enzili sora gastaldo ; mi tolse sier Cabriel Emo, mio cugnado. A dì 15. Fo pregadi. Fo leto le infrascripte le-lore, videlicet: Di Roma. Come il papa alendea a fabrichar; e à ’uto a mal la risposta, data per la Signoria al suo nontio, zercha il veseoa’ di Cremona ; e voi suo nepote habi il titolo, e niandar.ì uno suo agente qui. Item, che ’l Cardinal Santa f havia ditto in concistorio, voleva andar in Spagna. Item, è nove di Spagna, come la raina, moglie di quel re, era zonta, et consumato il re con lei matrimonio virilmente etc. Di Franza. Il re esser partido da Bles et ito a Burgos. Di Hongaria, di Zuan Francesco di Dene-deti, secretano nostro. Dii zonzer li di l’orator dii turco, homo inepto. Disse esser venuto per saper di . la convalescentia dii re, perchè havia il suo signor inteso l’era amallato; et che il re li ha dato audientia, et con lui si à dolesto de li damni li ha fatto nel regno turchi ; li ha risposto il suo signor farà refarli. Item, che la raina sta in leto per la gravedanza etc. È da saper in Hongaria, come ho scrilo, è andato di qui una comare nominata Armelina. 150' Da Corfù, di sier Hironimo Contarini, provedador di V armada, date ivi, ingalia. Come la saita à dato a una torre a l’ Archadia ; et che Alli bassà era cavalchato con maislranze lì per riconzarla. Item, il turco la armar fuste a Modon, e altrove, si dice per ussir e far damni. Item, a Ragusi è zonta una nave vien di Alexandria con specie etc. È da saper, queste galie sono al presente fuora in arma’, come qui solo se dirà: Galie al presente è fuora : Il provedador di l’armada, sier Ilironi- \ mo Contarini, I Sier Marco Loredam, quondam sier An- [ tonio, el cavalier, procurator, ) a Corfù Sier Al.....(1) Foscarini, fo Dandola, { Sier Alexandro da cha’ da Pexaro, armà I questo anno. I In Alexandria, col secretorio. Sier Marco Bragadim, quondam sier Zuan Alvise. (1; In altro luogo il Foscarini è chiamato Sebastiano. G. Berchet. In Arzipielago. Sier Francesco Pasqualigo, quondam sier Vetor, Sier Zuan Francesco Polani, quondam sier Jacomo. In Cypro. Sier Antonio da cha’ da Pexaro, quondan\ sier Francesco. In Alexio, o ver in colfo. Sier Almorò Pixani, quondam sier Hironimo, vice capitanio. Armade questo anno. Sier Zorzi Simitecolo, quondam sier Zuane, Sier Jacomo Marzelo, di sier Zuane. Sier Alvixe Loredam, quondam sier Matio. Di Elemania. Come il re di romani havia assa’ fantarie in bordine, per la soa venuta in Italia, e veniva versso Carintia, i zornate vicino a Italia, versso Trieste e la Patria di Friul; el marchexe di Bran-diburg li manda zente. In questo pregadi altro non fo fato, credo fusse comandà credenza. A dì 16, fo San Sydro. La matina fo fato pro-cession a San Marco de more. Da poi disnar fo colegio dii principe, consieri et savij. È da saper, domino Zuan Laschari, orator dii re di Franza, andò in colegio, nomine, regis, a dir, alento il re di romani vuol venir potente in Italia, e che a presso a lui è pur do fioli dii signor Lodovico, perhò il suo re voi saper di la Signoria, in caso el venisse polente e per l’invader Milan, quello voi far la Signoria, e cussi versa vice ; concludendo reiterar certa liga secreta. II principe tolse tempo di risponder e consultar col senato. Adì 17. Fo pregadi in materia Elemanice, zercha la venuta dii re di romani in Italia. Fu posto varie opinione; fo materia secretissima, | et sacramentato il conseio. Parlò sier Zorzi Emo; rispose sier Andrea Venier, savio dii consejo; poi sier Antonio Trun, consier; rispose sier Lunardo Mozenigo, savio dii consejo, e termina indusiar a doman, d’acordo. Fu posto, per li savij di ordeni, confinar per tutto doman in galia, sub pcena etc., sier Francesco da