251 MDXXl, MAGGIO. 258 a dì 12. Come a dì 10 il (ilarissimo Corner si parli con bona licenlia dal Ile, scompagnalo da l’oralor di Anglia e da molti zenlilhomeni di la corte per esser slà ben voluto de lì, e lo lauda assai, ut in lit-teris. Scrive la dieta è risolta, come resti al governo di Germania 20 el altri dicono 23, zoè 4 elecli per il re di Romani, 6 per li Elelori, il resto per li principi e terre franche ; sichè questi governerano l’imperio con uno locotenente cesareo, et starano a Norimberg, pagati di danari di lo Imperio di la spesa farano. Quanto al venir ad incoronarsi di la Cesarea Maestà in Italia, par poi habino concluso darli 20 milia fanti et 400 homeni d’arme pagati per mexi 6, et questo da poi sarano aquetate le cose et inimicilie di Germania, videlicet dal 1522 Setcm-brio indrio, et lassi un Consejo di juslilia in Germania, che sariano fin mexi 17 dito ajulo. Et come li à fato dir l’orator diire Christianissimo, per via dii suo secretario, questa instessa substantia, benché altri dica li hanno promesso darli il socorso promessene dar a l’Imperador Maximiliano, che era fanti 17 milia el cavalli 3000. Monsignor di Chievers ha dii mal; pur era miorato. Scrive, il Cardinal Magun-tino ave eri sera uno suo aviso dal suo degan di Magonza per nontio; lo mandoe a dir a questo nontio dii Papa come, hessendo partito Ira’ Martin Lutlie-rio con uno araldo regio per mantenirli il salvocon-dulo fato, et zonto su quel di Saxonia in cerio vila- * zo, comenzoe a predicar contra l’ordine li havia dalo la Cesarea Maestà, adeo mosse assa’ quelli popoli ; et vedendo esser in loco securo, licentiò dito araldo, et andato poi su la careta con do di soi a visitar certi soi parenti fuora dii vilazo, da uno Heclor bohemo inimico dii duca di Saxonia, qual etiam di qui in Vormatia era venuto per aver in le man dito fra’ Martin et non potè, ma partito lo seguiloe, et lo prese et lo spoglioe di panni da frali meteruloli di altra sorte, nè si sa dove sia slà menato. Ma il degan medemo scrive non la ereder e dubita sia stà opera di esso Lutherio, il qual volea andar in Dalia a star, come si dice qui. Scrive, è teiere di Anglia, di 4. Di la retention fata per quel Re dii duca di Bochingan, si dice per aver tratato di ama-zar il Cardinal Eboracense, et è slà etiam retenuli do cavalieri. Et l’orator anglico dice non è per questo, nè saper la causa di tal relention. Scrive, è morto lo episcopo di Duin, qual fo medico dii Papa et fatto Consier regio, et mai si buio al leto, licet havia mal, se non la noie che poi il zorno morite, et a dì 10 expiroe ; di la qual morte l’Imperador si à dolio assai. Monsignor di Chievers ha mal e febre / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXX. continua. Ozi sla meglio; tamen non è fuora di pericolo. Item, è morto quel maestro di caxa dii Re nominalo don Zuan de la Cova, che li vene contra quando esso Oralor fece l’intrada de lì. Etiam il fiol di don Zuan Hemanuel, è orator a Roma, sta in extremis; et ogni dì ne muor qualcuno da conto, maxime di questi spagnoli, per esser l’aiere di qui fredo, contrario al suo clima. Scrive, ha ricevuto le-lere zercha le lane di domino Mafio Bernardo retenute a Gades ; unde si dolse, et ha ’uto letere di la restitulion, dal Gran canzelicr, aule dal Consejo di Casliglia, nè manca altro che la sotoscrilion dii Re, el fin qui non ha pollilo farle expedir ; ma solicilerà di averle eie. Dii dito, di 14. Come di Spagna, poi le letere di 23, nulla si à ’uto, solum che ’I campo era a la Torre di lo Baioni ; el questo perchè non poi venir più letere de lì; in Franza è retenute. Et è venuto uno nonlio di Spagna, qual in Franza fo relenulo e toltoli le letere il portava. Scrive, è tornali li oratori siati a’ sguizari a la dieia ; niente hanno operalo, perchè diti sguizari è acordati col re Christianissimo. Monsignor di Chievers è pur con la febre a l’usato, nè si parla dii partir di la Cesarea Maestà per Fiandra; pur si dice partirà per le Pentecoste. Quello seguirà, darà aviso. Dii dito, a dì 18, ivi. Come, per saper la verità 158 à parlalo con il nontio dii marchese di Mantoa, qual spesso è con il marchexe di Brandiburg eleclor, parente dii suo signor, qual li ha dito in conformità dii sussidio terminato dar; ma non è resolti per quanto tempo, nè quando lì voleno dar esso ajulo. Et F oralor dii re Christianissimo li ha dito aver dal reverendissimo Treverense elector questo instesso; col qual si à dolesto che li à falò scriver al suo Re che non è per dar socorso, e tamen la dieta voi darlo. Quul Treverense li à diio aver scrilo la verità, perchè bisogna far assa’ cosse avanti habi dito ajulo, et che sono il numero diio di sopra, ma quelli resla a! governo sono numero 23, zoè 4 per il Re, G per li Electori, 4 per li principi, 2 per le terre franche, uno per quelli che non hanno principato, et uno per.....Scrive, è letere di 10, dii re Christianissimo al suo orator sonte, date a Satiglion, in risposta di suo scrile, con quanto li havia risposto questo Re a la desfida fata a la guerra etc. Et scrive che l’à acetada, et manda lelere a li Electori narando questa cossa, scusandose lui non à moveslo la gue-ra, ma è stà desfidà a farla e lui l’à acelada, pregando non li dagi socorso conira di lui, perché Soa Maestà non voi dar, nè luor alcuna cossa di i’Impe- 17