203 MDXXI, MAGGIO. 264 Dii dito, di 13. Come era zonlo de li domino Joanne......orator dii re di Poiana, venuto per ringratiar questa Maestà de li socorsi li mandoe, et avisarla di l’acordo e Irieve fate col Gran maestro di Prussia, alegrarsi di le noze eie. Scrive averlo visitalo et coloquii auli insieme. Par sia stato qui a Venecia quando l’andò a Roma ; e di lo amor porta quel Re a la Signoria nostra. Dice che era venuto al suo Re uno orator di Flmperador di tartari, nominato in le letere. Item, di moscoviti non era altra guera col suo Re; con altri coloquii, ut in litteris. Scrive la dieta si fcva li a Buda per certo inconveniente seguilo di la morte di uno nobile da doi di caxa dii Re, senza aver fato provisione. Diti nobeli tutti è partili; il resto, eh’è il clero et baroni, vanno drio seguendola. Item, è zonlo don Ferando fìol dii conte Bernardin Frangipani, con alcuni altri per nome di quelli signori corvati, per dir si non arano ajuto si farano tributarii dii Turco; el hanno dato termine a risponder per tutto Mazo. Scrive, è ritornati li oratori di questa Maestà stati in Polonia, nominati in letere, per esser stati a tratar lo acordo tra quella Maestà e il Gran maestro di Pru-sia, qual è seguito con honor dii re di Poiana. Li diti oratori è: 11 marchese......di Brandiburg, 160* fradello carnai dii dito Gran maistro di Prusia, et uno altro nominato domino......Dicono è concluso acordo, over trieva, tra loro. Scrive atendeno in la dieta in trovar li danari per mandar li oratori a le noze. Scrive, lo illustrissimo don Ferante è partito di la corte cesarea et vien a Linz, dove die-no far le noze di questa sorella dii Re, con la qual antiorario li diti oratori; qual compite, dito don Fe-rante tornerà in Fiandra; al qual la Cesarea Maestà dà il poseso di l’Austria, Styria e Carintia, et soa signoria li renoncia li 100 milia ducati de intrada dia aver in el regno. Scrive, li oratori stati a la Cesarea Maestà è ritornati etc. Dii dito, di 15. Scrive parte di le occorentie ho nota di sopra in queste letere, et come la dieta va sequendo; et che il reverendissimo Strigoniense lì si ritrova, e di oratori electi con la sorella dii Re a le noze, Io episcopo Transilvano et domino..... Item, le nove dii Gazelli à dato molestia al Re e tuta la corte. Dii dito, di 16. Come, per uno nontio di Po-rator di questa Maestà qui esistente, à ricevuto nostre letere di 2, per le qual à ’uto luce di la materia si trata; saperà operarsi eie. al bisogno etc. Noto. In dite letere, di 15, scrive esser venuto de lì quel Hironimo......tragurin a excusarsi di la imputation li fu data aver voluto tuor Vcia a questa Maestà, et si ha scusato, ita che questi signori è rimasti satisfati. Di Veia, di sier Marco Antonio Contarmi proveditor, di 13. Come ricevete nostre letere con avisi P Orator nostro in Hongaria aver scrito, che uno Hironimo tragurin avea voluto tuor Segna con fanti e danari dati per la camera di Veia. Scrive questa non è la verità; ma avìsa la cosa, che uno Pietro Barisolo armò la sua barca et volse si scrivesse al castellan di Segna che li desse la moier e iìoli; et cussi lo servite, el mandoli dila moier e fioli, per il che esso Parisolo poi si partì con le fuste. À ben inteso el dito Pietro ave certi danari da sier Stefano Trivixan camerlengo de lì per far ditto ef-feto. Scrive sopra questo altre particularità, ut in litttris. Di sier Agustin da Mula proveditor di l’ar- 161 mada, date in galla al Zante a dì 13. Come era zonto lì con 7 galìe, computà la sua. Va verso Can-dia et P Arzipielago; à lassato 2 galìe a Corfù con ordine babbi custodia dii golfo. Avisa che, per uno vien di Rodi, come 200 cavalieri erano armati sopra una nave et vano a levar il novo Gran maestro elelo in Provenza ; eh’ è signal dii Signor turco si ha non far armada, imo da la Morea asse quelli sanzachi con zente cavalchar a la Porta ; eh’è signal il Turco voy far esercito, altri dice voi reveder le sue zente tutte. Di Cypro fo leto letere di sier Alvise d’Ar-mer luogotenente et Consieri, date a Nicosia a dì. .. . Mazo. Scrivono zerca biave, et come in Famagosta erano assa’ biave, et voleano trarne qualche moza per il bisogno di P isola; ma sier Zacaria Loredan capitanio di Famagosta non volse darne. Et sier Vetor Capello synicho era etiani lui di questa opinion: dete solum 2000 moza di tanto numero havia. Et scrivono, che si non zonzeva la nave di Vas-salo con formenti, di raxon di domino Andrea Grili, et poi il galion Contarmi, quali porlono formenli, indubitatamente quelli sariano crepati di fame. I-tem, avisano nove di Levante, ut in litteris. Et come voleano relenir in castello Alvise di Adamo ; ma il synico Capello tolse sopra di lui et apresen-larlo; et cussi erano insieme a Famagosta. Et zonto el sia lì a Nichosia, lo farano retenir ponendolo in custodia etc. Scrive, la cavatela fa gran danno de lì, ut in litteris. Dildito, di 3 Aprii, con alcuni avisi che’1 Gazelli è vivo, sicome noterò li sumarii qui avanti; et che li nostrani mercadanti è partili, ma non an-