385 MDXXr, GIUGNO. 380 facendole lezer, et una lelera scrita per Colegio a di 23 Marzo conira le deliberalion dii Pregadi, dicendo è un solo di Colegio voi governar le cose a so’ modo, inferendo tacite a sier Andrea Grili procurator; siche li Savii conzi la parte, aliter si stagi su la parte presa questo Mazo. Et li rispose sier Luca Trun el Consier. Fo molto longo in favor dii Nani, che convien pagar la limi-lation ducati 20 milia e dii resto le fabriche per de-liberation dii Consejo di X; li salarii di retori e con-teslabeli di le porte etc. ; sichè non à il modo di pagar tutto a l’Arsenal. Poi dise, parla per suo cugnado va a Bergamo, qual non potrà mandar ducali 500 al mese. Et li rispose sier Hironimo da cha’ da Pexaro, fo Proveditor a l’Arsenal, et ben, dicendo si voi obe-dir le parie di Pregadi, e che uno Consier vechio, fo so’ compagno a la banca, li disse quelli di Gran Consejo è ciladini, quelli di Pregadi zenlilhomeni, quelli di Colegio è signori ; ma signor è questo Consejo, cargando la desobedientia dii Nani; e mostrò la camera di Bergamo à ducati 30 milia e più d’intrada ; poteva ben satisfar la limitation e l’Ar-senal come fece sier Nicolò Dolfìn suo precessor, ma el non ha voluto ubedir: exortando a non prender niuna parte. Poi parlò sier Andrea Griti procurator, Savio dii Consejo, in favor dii Nani. Fo longo, dicendo la imposibilità di la camera eie. Et venuto zoso, volse conzar la parte che stava pezo che prima. E sier Alvise di Prioli volse tornar in renga; l’hora era larda e fo licentiato il Consejo. È da saper, vene in Pregadi ozi tulli li Procuratori, da sier Antonio Trun, che non vien, tamen ozi fo in Colegio a ricomandar a la Signoria la expedi-lion di alcuni frali, e andò poi a Rialto a vender le bolege dii ponte con li compagni sora il Monte novo. Questo si dice sarà Doxe universalmente da tulli. Vene etiam sier Antonio Grimani procurator, di anni 8G, con varo, licei sia caldo. Manca sier Za-caria Gabriel, qual è amalalo, sta in caxa. E il Doxe va pezorando ; comenza a ingrosar la lengua, la virtù manca ; sichè juditio medicorum tien non viverà fino damalina. A dì 21. La malina, se intese el Doxe sta a l’usato malissimo, et cussi ozi, a bore 26, fo ulialo; sichè sta in extremis. Et fra’ Lodovico di Chioza, di l’hordine di San Francesco Observante, suo confessor, con altri frati è lì a lezerli i passii. Di Constantinopoli, fo letere dii Baylo nostro, di 21 Mazo, venute con gran celerilà, per le I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXX. qual se intese come la nave di sier Polo Nani a dì 18 zonse de lì; qual era-sta svalizata a Pario; in porto, da uno francese, sicome dirò di solo il lutto, e toltoli robe di varii mercanti nostri, sier Andrea Grili procurator e altri per ducati 800. Questo francese era con 4 galìe el do brigantini, et fo quello fo a Baruto, nominato domino Beltrame da Orvexan. Itera, altre nove erano in zifra, qual questa matina non si potè trazer. Poi sier Andrea Griti procurator vene a la Signoria, qual è Savio dii Consejo, e fe’ chiamar li Cai di X, et monslroe una letera li scrive il Contin da Martinengo condotier nostro, da... Come è slà fato uno tralado in Milan e in le terre di quel ducato, eh’è ’I dì di San Zuane amazar tulli li francesi, et questo è certissimo ; unde il Colegio mon* strono non lo creder, né far altra stima di tal aviso. Et fo terminato far ozi Consejo di X semplice. Et reduto il Consejo di X con la Signoria semplice, vene il prefalo homo d’arme, nominalo Zuan Antonio da Lodi, a dir esser zonto in questa terra alozalo a una hostaria con lai aviso verissimo; et cussi la Signoria terminò con li Cai di X mandar a chiamar tutta la Zonla, Savii et Procuratori venissero) subito nel Consejo di X per cosse importantissime; et fino sier Antonio Trun procurator, qual per non esser di Zonla mai non va, fo mandalo a chiamar che ’1 venisse, et andoe. Unde fo manda per uno Secretano a luor in noia la deposilion dii prefato, ut supra;el leta al Consejo, lerminono spazar subito a Milan tal nova per corier a posta ; qual fo mandalo Zuan Gobo e datoli ducati 15, sia ozi a nona a Milan ; et sento lai aviso a Milan a monsignor di Lescu et al nostro Secretano. Itetri, preso e terminà mandar 100 homeni d’arme subito in Verona, qual fu Malalesta Bajon alozato a Cita-della, et scrito a Verona, Crema et Brexa stagino reguardosi etc. ; è cosa di grandissima imporlantia. Etiam fo scrito in Franza in conformità, di lai nova. Fo leto le letere di Constantinopoli, dii Bay- lo, mal trale di zifra, perchè sier Marco Minio ora- 229* (or va al Turco, scontrò dite letere mandate di Ragusi e le aperse, e volse trar la zifra con aqua e non potè; sichè à vasta, che non se intende. Pur se intende el Signor esser tra Constantinopoli e Ander-nopoli in campagna, e feva la massa di le zenle al Chypsala ; sichè toleva impresa certissimo, nè si sapea per dove; ma per Hongaria si existimava, ut in litteris. Noto. L’orator di Hongaria non ha ’uto ancora le letere dii Re, perchè non è venulo a la Signoria. 25